Driant Zeneli, per Vitrine c’è “Leave me alone”

Per la terza edizione del progetto Vitrine della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (Via Magenta, 31), dedicato alla ricerca artistica contemporanea sviluppata
in Piemonte e curato (in questo ciclo) da Anna Musini, il primo appuntamento – dal 16 ottobre al 12 gennaio 2014 – è con un’opera di Driant Zeneli.

L’opera dell’artista albanese attivo a Torino si intitola Leave me alone, è una video installazione a otto canali, colori, sonoro.

Le
tecnologie di comunicazione costituiscono oggi una vetrina democratica e
alla portata di chiunque attraverso cui esibirsi. La recitazione e la
performance artistica sono divenute modi di espressione comuni: basta
accendere una telecamera portatile, anche del computer, del telefono,
per esprimere emozioni o lanciare esortazioni che possano essere visti e
condivisi da tutto il mondo. Nel settembre 2007 l’americano Chris
Crocker
è divenuto una celebrità di Internet con la video-perfomance
“Leave Britney Alone”, ottenendo attenzione dei media internazionali con
il suo intervento a sostegno della cantante pop Britney Spears.  Il
video, cliccato da quattro milioni di persone in soli due giorni, è
stato ripreso e imitato come un format da tutti gli utenti del canale
YouTube, con il risultato di un proliferare di filmati amatoriali che
ripetono la stessa inquadratura e la stessa gestualità.

Driant Zeneli
si ispira nella sua opera per la GAM a questa situazione mass-mediatica e
commerciale, di esibizione accessibile e di guadagno facile attraverso
il web, concentrando l’attenzione sul caso fenomeno di Chris Crocker.
Cercando sulla rete Driant Zeneli compie una selezione, fa dei provini
attraverso i quali scrittura gli attori e li invita a partecipare alla
sua pièce cinematografica. La parete di Vitrine diviene il set,
lo scenario di una rappresentazione dell’attualità culturale: un teatro,
un’arena multimediale in cui monologhi si avvicendano e sovrappongono
tra loro. Volti di persone di età e sesso diversi si rivolgono
direttamente alle telecamere in appelli, ora strazianti ora ironici. Ne
risulta un puzzle, un polittico composto di proiezioni e schermi,
attraverso cui emergono caratteristiche insite nella società
contemporanea: sentimenti reali, finzioni, eccessi, parodie,
costruiscono un racconto globale in cui ci si trova costantemente
immersi. La parola “alone” ripetuta nei monologhi risuona come il
ritornello della composizione drammatica, investendo lo spettatore e
divenendo la parola chiave dell’intera opera. I gesti, la mimica dei
volti che piangono, si straziano, per finta o per davvero, non possono
lasciare indifferente chi osserva.  

Leave me alone mette in luce
alcune contraddizioni insite nella società mediatica: da una parte la
ricerca di solitudine all’interno del mondo caotico, dell’isteria di
parole, immagini, commenti, giudizi da cui siamo investiti
costantemente. Dall’altra, prorompe il desiderio egocentrico,
narcisistico e perturbante di essere sempre visti, di manifestare,
addirittura gridare le proprie emozioni alla collettività.

L’opera è realizzata con il supporto di prometeogallery di Ida Pisani, Milano e Lucca.

Ingresso libero