“Purgatorio” per il nuovo appuntamento del PFF – Psicologia Film Festival

“Purgatorio”

Martedì 3 marzo alle ore 21 nuovo appuntamento con il PFF Psicologia Film Festival: presso la Sala Gabriella Poli del Centro Studi Sereno Regis (via Garibaldi 13) sarà infatti proiettato il documentario messicano “Purgatorio” (2013).

Un viaggio verso il confine del Messico visto da un occhio attento che mostra luoghi e persone che sembrano protagonisti di un teatro dell’orrore, molto surreale e quasi uno specchio del Purgatorio di Dante, tra chi cerca di arrivare in Paradiso e chi forse è troppo vicino all’Inferno per uscirne vivo.
“Chiudi gli occhi, Cerca di immaginare come era il mondo tanti, tanti anni fa. Pensa a quando le frontiere non esistevano”. Il concetto universale di frontiera nasconde povertà, violenza e un senso di paura paranoica verso lo straniero. Non vengono mai identificati i nomi delle persone intervistate né i luoghi esatti nei quali ci troviamo: dal tentativo dei due uomini messicani di scavalcare la gigante barriera di acciaio che segna il confine, al medico legale che identifica centinaia di immigrati che muoiono ogni anno mostrando le ossa ritrovate tra le dune del deserto; dalle case bruciate a quelle abbandonate che danno un senso di desolazione assoluta; da un gruppo di bambini che a scuola fanno una lista delle loro armi preferite fino alla scena di un funerale di tre uomini assassinati durante il quale una donna descrive la brutalità con la quale sono stati uccisi; dai protestanti vestiti da angeli vicino all’autostrada con le scritta “Gesù sta per arrivare” fino alla terribile scena di cattura di cani randagi che vengono poi uccisi nel canile fino ancora al motel “El Dorado” completamente abbandonato. 

Rodrigo Reyes arrivato da Città del Messico in California con la famiglia all’età di 6 anni, è cresciuto tra due diverse identità culturali, quella messicana e quella americana. Proprio il suo lavoro come interprete in tribunale per casi di criminalità in California lo ha portato a contatto con un contesto che nella sua condizione di immigrato non ha conosciuto molto bene. Ispirato da Werner Herzog e Stanley Kubrick, il suo documentario lascia da parte la politica e si concentra sul concetto di frontiera, esplorando i diversi punti di vista in maniera poetica quanto cruda e fin troppo reale. Lo spettatore non si sente a suo agio davanti a molte delle sue immagini che lasciano un senso di ansia, paura e allo stesso tempo una speranza un po’ sbiadita ma ricca di poesia.
Reyes definisce Purgatorio un’esperienza brutale, poetica ed estremamente umana del confine tra Stati Uniti e Messico.

Partecipano alla serata Silvia Giletti e Gianfranco Crua.

Silvia Giletti è professoressa associata di Lingua Spagnola, è docente di Antropologia della violenza presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino. Si occupa in particolare del tema dei femminicidi e dei desaparecidos in America Latina.

Gianfranco Crua è presidente dell’Associazione SUR che da anni svolge un importante lavoro di monitoraggio e informazione sulla situazione dei paesi dell’America Latina, attraverso il web e la promozione di iniziative di vario genere.