Mercoledì 16 settembre inizia una nuova stagione di Suburbana

“Il giovane favoloso”

Sarà “Il Giovane Favoloso” di Mario Martone a inaugurare mercoledì 16 settembre la nuova stagione di Suburbana, storico cineforum cittadino in programma a Collegno (via Bendini 11) dalle ore 21.

Questo l’annuncio pubblicato sul sito ufficiale per celebrare l’evento:

Quel lontano venerdì ventisette aprile del millenovecentosettantatre, Lodovico Massa, detto Lulù, operaio con un paio di famiglie da mantenere e all’attivo due intossicazioni da vernice beccate in quindici anni di lavoro in fabbrica, urlava tutta la sua rabbia ai primi quattrocento soci del nostro cineclub. Lo schermo di Suburbana era un grande rettangolo verniciato a calce dal quale Gian Maria Volonté ci raccontava di aver sognato un muro oltre il quale c’era il paradiso della classe operaia. Il proiettore 35mm, allora posizionato al primo piano del Circolo Aurora, proiettava il suo primo film. Da quel giorno altre duemila pellicole ci hanno avvolti nei loro racconti segnando su quello schermo lo scorrere del tempo. Suburbana, il Centro Cinematografico Culturale L’incontro, apre la sua 43esima stagione. Cinquanta film, da settembre a giugno, dal giovane favoloso Leopardi all’imitation game di Alan Turing. Una mélange che, come nella tradizione dell’associazione, ci porterà a vedere e rivedere le migliori opere uscite nelle sale, accompagnate da alcune chicche sconosciute prive di distribuzione. Grandi film come Mia madre, Selma, Jimmy’s Hall, Due giorni una notte, La famiglia Bélier, Samba, Pride, Diplomacy, Wakolda. Accanto a questi opere di registi meno conosciuti, ma non per questo meno interessanti come il ciclo di film girati a Torino (Io rom romantica, Pulce non cè, Patria) o pellicole che affrontano da diverse angolazioni il tema dell’emancipazione femminile (Difret, Vergine giurata, Viviane). Commedie intelligenti (Pride, In ordine di sparizione, Song ‘e Napule), film d’azione (La spia, French Connection), pellicole passate al festival terzomondista di Milano o al Bergamo Film Festival (Good Vibration, 7 Cajas, Water, Por aqui todo bien, In Bloom). Impossibile citarli tutti: dieci mesi di cinema su grande schermo, quando, sempre di più, oggi, c’è chi guarda i film sul rettangolo di un televisore o su quello di un portatile, comunque microscopici per quanto grandi siano. Eppure un film è un’opera d’arte, pensata, girata, montata, sequenza dopo sequenza, per essere vista a grandi dimensioni, lasciandosi avvolgere in quello scorrere organizzato di immagini, di suoni e parole. Magari ogni mercoledì e giovedì a Suburbana.


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