8 marzo palestinese al cinema Massimo

Nel giorno della festa della donna, il gruppo studentesco Progetto Palestina propone al cinema Massimo una serata dedicata alle registe palestinesi e ad un progetto nato dal lavoro congiunto dell’associazione SHASHAT di Ramallah e della Women’s Empowerment and Local Development (WELOD), che fa parte della “Cooperazione Italiana allo Sviluppo” di Gerusalemme. Queste realtà hanno portato avanti un lavoro di formazione e stimolo per nove giovani registe palestinesi, che hanno a loro volta realizzato nove cortometraggi. MONDO è il titolo che racchiude l’essenza contenuta in questi nove lavori, mondo intimo e introspettivo che passa attraverso la sofferenza della vita in Palestina e la quotidianità del significato di “esser donne”.

Questi cortometraggi, portati in Italia dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e dall’associazione Cultura è Libertà di Roma, narrano la dimensione sociale, politica e culturale della donna in un territorio scosso da lacerazioni e oppressioni. Il “conflitto”, i check-point, i militari, il governo israeliano, sono uno sfondo inevitabile delle storie e dei sentimenti di queste cineaste che, come noi oggi, si interrogano sull’immagine che di loro vengono trasmesse. Sono madri e figlie, ma contemporaneamente donne che resistono, che scommettono sul loro futuro e sul loro ruolo politico.

E se Ghada Terrawi con il suo On Air immagina, con un velo di amarezza, come si potrebbe costruire la vita comune tra israeliani e palestinesi in seguito alla fine dell’occupazione militare israeliana del territorio, Layla Abbas in Fruity Dreams attualizza il dibattito politico sul tema del boicottaggio dei prodotti israeliani, attraverso un’espediente di vita quotidiana palestinese quale la spesa.
Taghreed Al-Azza in Restrictions e Fadya Salah ad-Din in Just Forbidden raccontano le difficoltà e le restrizioni che una giovane donna può vivere sulla sua pelle per via di una madre oppressiva e ansiosa o con  l’imposizione simbolica del velo che ombreggia le perturbanti trasformazioni vissute nel passaggio da ragazza a donna.
La centralità della figura della madre nella società viene comunicata anche in Forgotten Flowers di Raya Ouruq, Echo of silence di Wafa Nassar e Birth di Dima Abu Ghoush, che raccontano i diversi modi di essere genitore, in bilico tra istanze tradizionali e moderniste.
Infine non potevano mancare racconti d’amore di coppia, in un mondo dominato da globalizzazione e social network, dove i rapporti sentimentali si strutturano diversamente. Lo dimostrano Omaima Hamouri e il suo Date e Salam Kanaan in The Firt is the Last.

In collaborazione con Cultura è Libertà , AAMOD, associazione SHASHAT
Martedì 8 marzo, h. 20,30. Ingresso euro 3,00. Introduzione a cura di Progetto Palestina
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Programma:
LAILA  ABBAS
FRUITY DREAMS  (5′.20”)
Una famiglia palestinese fa acquisti in un supermercato; la bambina prende un gelato israeliano. Una piccola, comune discussione sui prodotti israeliani, conduce alla fine ad una discussione più ampia, ma divertente, con molti altri clienti.

TAGHREED AL AZZA
RESTRIZIONI   (5′.40”)
Una ragazzina di 13 anni sogna di diventare danzatrice di balletto ma deve affrontare difficoltà che le impediscono di realizzare il suo sogno

RAYA  OROUQ
FIORI DIMENTICATI (5′)
Alcune adolescenti pensano che il matrimonio significhi festa di nozze, fiori, l’anello, e dimenticare, o cercare di dimenticare,  la responsabilità che deriva dal diventare donna.

OMAIMA HAMOURI
DATA (5′.10”)
L’immaginazione è immaginazione e la realtà è realtà. Ma non è quello che pensa Reem, che ci porta in un viaggio nella sua fertile immaginazione. Talvolta è classicamente romantica con il suoragazzo Sameer, altre volte proprio il contrario.

DIMA ABOU GHOUSH
NASCITA (9′.12”)
Negli anni 70, in un villaggio palestinese, vive con la madre Sara,  Farah, una bambina di 7 anni. Il padre non c’è. Farah deve superare la sua paura del buio, per poter uscire di notte ed aiutare la madre che sta per partorire.

WAFA NASSAR  
L’ECO DEL SILENZIO (7′)
Un ragazzo vive in un ambiente violento…Vede, sente, ne è influenzato…allora è obbligato a confrontarsi con la sua realtà.

SALAM  KANAAN
IL PRIMO ERA L’ULTIMO (4′.7”)
Rami e Nour si innamorano su Messenger, prima di incontrarsi…il loro amore finirà in un fallimento?

FADYA SALAH AL DEEN
PROIBITO E BASTA (5′)
Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza e alla età adulta di una dodicenne, che produce un conflitto  con i genitori durante questo forte cambiamento della sua vita, e perfino del suo aspetto

GHADA TERAWI
IN ARIA (6′.16”)
Che succederebbe se il conflitto israelo palestinese improvvisamente cessasse? E che cosa succederebbe se avessimo uno Stato democratico, libero da barriere, dove tutti sono uguali, semplicemente un paese (Palestina-Israele) con i suoi abitanti. In questo film vediamo accadimenti nel passato, che non si sono ancora realizzati.