“A Sleeping Dog” al Polski Kot per celebrare il TJF2016

“A sleeping dog”

Sabato 23 aprile anche il Polski Kot partecipa indirettamente al Torino Jazz Festival, riproponendo il documentario “A sleeping dog” di Dario Martinez (Italia 2012,B/N, Col. 57′) sulla storia jazzistica torinese. Sarà anche un’occasione per la presentare il prossimo progetto di Dario Martinez che riguarda la Polonia.

“A Sleeping Dog” è un documentario sul jazz e sulle persone che lo suonano. Se si chiudono gli occhi e si pensa al jazz, subito si vede qualcosa che aleggia come fumo sulle teste dei presenti. Una specie di magia mistica che appare e scompare quando l’ultima nota è stata suonata. Questo documentario ha gettato lo sguardo oltre l’ultima nota, e ha cercato di capire cosa, nel grumo di strumenti e uomini, avesse generato quella magia. Ma non è un documentario sulla magia. È un documentario sui miracoli. Perché un miracolo si verifichi bisogna prima di tutto che qualcuno ci creda. Dunque, credere a questo miracolo è una specie di passione e una specie di ossessione. Poco redditizia.

È difficile stare al mondo ed uscirne vivi. La difficoltà più grande sta nella tentazione di credere che lo sforzo di produrre miracoli sia vano, che non porti a nulla e, soprattutto, che non serva a nulla. In effetti le cose stanno proprio così: lo sforzo è inutile, e qualora si verifichi il miracolo, non può in nessun modo essere capitalizzato. Il solo problema è che senza questo sforzo, non può esistere questo tipo di musica.
Il film è una una testimonianza d’amore nei confronti di chi dedica buona parte della propria vita a questo esercizio, pressoché inutile e poco redditizio, ricavando per se stesso e per gli altri solo fumo, e magia.

“Questo lavoro è frutto del lavoro di più teste che hanno cercato di capirsi. Un po’ come una jam session al contrario: siamo partiti dalle variazioni, per inventare un tema.
Alcuni si sono occupati delle riprese, altri di scrivere, altri di raccogliere materiale e di inseguire gli artisti o di tenerli insieme senza farli litigare sulle scalette, altri hanno compilato permessi per il suolo pubblico, altri hanno ordinato da bere per tutti. Sicuramente qualcuno si è occupato di separare le cose, appendendo post it con simboli e notazioni, e di comporle in qualcosa con un inizio un centro e una fine.
Qualcuno si è occupato di rendere udibile ciò che doveva essere udibile e inudibile ciò che non doveva essere udito (http://asleepingdog-ajazzblog.blogspot.it/).

Aperitivo dalle 19.30, proiezione a seguire (21 circa).