“Wilde Salomé” |
C’è anche molto cinema interessante nel programma del Rights Village di Torino, una delle novità dell’estate cittadina in programma dal 2 luglio negli spazi di Torino Esposizioni (ingresso libero): una grande manifestazione che nel mese di luglio animerà la città con incontri, musica, proiezioni e spettacoli. Le serate di cinema sono state organizzate in collaborazione con il Torino Gay & Lesbian Film Festival e Seeyousound.
DOMENICA 3 LUGLIO
PROIEZIONE A CURA DEL TGLFF
h. 21: PARADE – LA SFILATA, di Srdjan Dragojevic, Serbia – Germania – Ungheria – Slovenia – Croatia, 2012, 115’
Facendo della trasgressione un principio comico, questa farsa turbolenta sui sex toys e su cliché e stereotipi si è rivelata un successo inaspettato in Serbia e in altri paesi della ex Jugoslavia. In “Parada” un’operazione salva-vita eseguita sul terrier pitbull di un gangster unisce due mondi molto diversi: il machismo vecchio stampo incontra l’ossessione tipicamente gay per l’interior design, l’omofobia incontra un arcobaleno di generi sessuali ed alcuni ex nemici, come serbi, musulmani bosniaci, kosovari-albanesi e veterani della guerra croata, che si trovano costretti a formare un tenue legame con un gruppo di attivisti gay. Questo gruppo eterogeneo viene inviato in una missione impossibile e suicida, probabilmente per proteggere da un eventuale assalto un nuovo tentativo di organizzare un Gay Pride, a causa della paura generata dai nazionalisti e dalle organizzazioni neonaziste: l’obiettivo è rendere l’evento un successo. Questo film di Srdjan Dragojevic getta uno sguardo sulle strategie di sopravvivenza messe in atto dai gay in Serbia e in una società che ancora oggi, anni dopo la guerra dei Balcani, è ancora frammentata e spaccata in due. Come ci si aspetterebbe da ogni commedia degna di questo nome, non importa quanto tumultuosa sia la trama, nella vita reale la tragedia è sempre in bilico sullo sfondo, a pochi passi. Premio del pubblico al TGLFF 2012
DOMENICA 17 LUGLIO
PROIEZIONE A CURA DI SEEYOUSOUND
h. 21: Mama Africa – Miriam Makeba, di Mika Kaurismaki, Finlandia, 2011, 90’ Mama Africa di Mika Kaurismäki è un lavoro che sa colmare la distanza tra l’immagine cristallizzata da hit come il “Pata Pata” e l’intensa vita di Miriam Makeba. Tra lotte razziali, stadi gremiti, amori ed esili, risuona quel famoso “clic”, fonema di una lingua intatta e inaccessibile ai colonizzatori.
h. 22.30: They will have to kill us first, di Johanna Schwartz, Uk,2015, 105’
Nel 2012 i fondamentalisti islamici invadono il nord del Mali e ne prendono il controllo, imponendo una delle interpretazioni più intransigenti della Shari’a e vietando tutte le forme di musica. In Mali la musica è il tessuto della società, il suo cuore pulsante e i cittadini più venerati sono musicisti. Questa storia segue le icone musicali del Mali mentre combattono per riavere il loro paese, i mezzi di sussistenza e la loro libertà. Una storia di coraggio di fronte al conflitto, dove le chitarre sono più potenti dei kalashnikov. “They want to ban music? They’ll have to kill us first.” Disco Walet Oumar.
SABATO 23 LUGLIO
Proiezione a cura di TGLFF
h.21: WILDE SALOME’, regia di Al Pacino, 2011, USA, 95′
Wilde Salome proietta il pubblico nella vita personale di Al Pacino come mai era successo prima, offrendo un ritratto intimo e profondo della più grande icona del cinema alle prese con il ruolo più impegnativo mai interpretato: se stesso ed il re Erode. Traboccante di verità e candore, Wilde Salome conduce Pacino in giro per il mondo, a Londra, Parigi, Dublino, New York, Los Angeles, e dentro il suo camerino; niente appare off limits mentre Pacino esplora le complessità del dramma di Wilde, nonché i processi e le tribolazioni che hanno segnato la vita dello scrittore, offrendo al tempo stesso uno sguardo senza precedenti anche sulle proprie. Toccante e divertente allo stesso tempo, quello di Pacino in Wilde Salome è un viaggio fatto di passione, determinazione e, soprattutto, di ossessione. Hanno partecipato al film Tom Stoppard, Gore Vidal, Bono, Tony Kushner e Merlin Holland, nipote di Oscar Wilde. Vince il Queer Lion 2011 con la seguente motivazione: “Per aver realizzato con un linguaggio inedito, denso e complesso, uno straordinario, appassionato atto d’amore nei confronti di un genio, mettendo la propria eccezionale carismatica figura di attore e regista a totale, completa e devota disposizione della produzione letteraria di Oscar Wilde; per aver ripercorso con obiettività e completezza la vita, gli amori, il successo ed il disonore vissuti dallo scrittore irlandese, e per aver affrontato con autoironica professionalità tutti i passaggi della creazione artistica di un’opera innovativa e difficilmente catalogabile”. Vincitore del Queer Lion al Festival di Venezia 2011
DOMENICA 31 LUGLIO
PROIEZIONE A CURA DEL DQFF
h. 21.00: TransXInstanbul, di Maria Binder, Turchia, 2014, 110
Franchina, Meri, Marcella, Santo, Totino e Wonder sono trans-donne che si prostituiscono da decenni nel quartiere San Berillo di Catania, tra loro c’è anche una cis-donna, Alessia. Il quartiere è un pugno di strette vie in rovina lasciate al degrado per 50 anni e oggi più che mai contese da interessi economici sempre più pressanti. Invitati dal politico di turno a immaginare un futuro diverso, le trans rimettono in gioco desideri e paure frequentando un corso per badanti. Questa novità s’innesta ma non muta i ritmi della particolare comunità di San Berillo in cui il tempo è scandito dalle feste dedicate a Santi e Madonne più che delle stagioni. Tra fede religiosa, amore e sogni per un futuro migliore, come novelle Samaritane, le buttane di San Berillo si raccontano attraverso aperti dialoghi tra le vie del loro quartiere, rivendicano i loro diritti, presentano l’intimità delle loro famiglie e della loro solitudine davanti alla porta in attesa dei clienti. Chi sarebbero loro dopo la ‘riqualificazione’ del quartiere? Vincitore del premio Miglior Film del DQFF
h. 22.30: Gesù è morto per i peccati degli altri, di Maria Arena, Italia, 2014 , 90?
Il film segue Ebru, una donna trans, che combatte contro le aggressioni e gli omicidi delle sue compagne. Ebru sperimenta l’esclusione da stato, società e famiglia e desidera modificare la società turca con humor, autoironia e acume politico. Il film narra di come dal linguaggio violento nascano i crimini d’odio. Le trasformazioni urbane di Istanbul, le proteste di Gezi Park del 2013 riecheggiano durante il film. Lingua inglese e turca con sottotitoli in italiano. Vincitore del premio Impegno Sociale del DQFF.