Gabriele Salvatores guest director del prossimo Torino Film Festival

Il regista e sceneggiatore italiano Gabriele Salvatores, premio Oscar al miglior film straniero con
Mediterraneo, sarà il Guest Director della 34esima edizione del Torino Film Festival (18 – 26 novembre
2016).

Il direttore Emanuela Martini: “Trovo che Gabriele Salvatores sia l’autore ideale per ricoprire il ruolo di
Guest Director del TFF. È un regista che si muove tra spazi e suggestioni diverse, che rischia e osa temi e
stili insoliti e, nello stesso tempo, non si sottrae al fascino della cultura popolare che, comunque, sottende il
cinema. E la sua scelta dei “Cinque pezzi facili“, come spiega qui, dimostra quanto Salvatores sia in sintonia
con l’idea di un cinema che continua a reinventarsi, a rinascere, nel pieno spirito della tradizione del TFF”.

Cinque pezzi facili:  “Era tutto pronto. La mia stanza, la scrivania, persino la targhetta d’ottone col mio nome sulla porta
dell’ufficio legale di mio padre. Ma c’erano in giro quei film, in quegli anni… E quella musica che ti catturava
dalla colonna sonora! Devo ringraziare questi cinque film, questi “Cinque pezzi facili” (ma non semplici),
perché sono tra quelli che mi hanno impedito di fare l’avvocato.
Un film può cambiarti la vita? Nel mio caso la risposta è sì. Anche se, per essere sincero, accanto a quei film,
c’erano anche tanti romanzi e tante, tante canzoni. Sicuramente nella storia del cinema ci sono film più
belli, più profondi, anche più interessanti dal punto di vista artistico.
Ma quei film mi hanno fornito la spinta emotiva, irrazionale, che mi ha permesso di incamminarmi sulla
strada del teatro prima e del cinema poi. L’emozione senza pensiero, forse, non è sufficiente. Ma anche il
pensiero da solo non basta. Ecco perché voglio condividere questi film con voi.
Perché faccio questo mestiere nella speranza che (sì!) un film possa cambiarti la vita”.

Gabriele Salvatores, fondatore nel 1972 del Teatro dell’Elfo, inizia la sua carriera cinematografica
realizzando film ispirati alla sua esperienza teatrale. Nel 1989 dirige Marrakech Express, interpretato dagli
amici Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio, cui seguirà Turnè (1990) e infine Mediterraneo che lo
porterà all’Oscar nel 1992. Da allora la sua carriera ha alternato film sperimentali, di fantascienza e altri
mainstream, regie tratte da romanzi famosi e anche documentari, ottenendo costanti riconoscimenti e
premi. Con Abatantuono e Maurizio Totti fonda nel 1986 la Colorado Film e nel 2004, insieme a Sandrone
Dazieri e Maurizio Totti, fonda la collana narrativa Colorado Noir. Autore poliedrico ed eclettico, si distingue
nel panorama autoriale italiano per l’ampio spettro dei suoi interessi. Tra i suoi film, Io non ho paura (2003)
tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, Quo vadis baby? (2005), Come Dio comanda (2008),
tratto ancora da Ammaniti, e Il ragazzo invisibile (2014).