Una nuova rassegna al via organizzata dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza di Torino, realizzata in occasione del ricordo del centenario della Prima guerra mondiale.
Il perdurante centenario della Prima guerra mondiale ci induce a ripensare anche alle forme della rappresentazione e della trasmissione di uno degli eventi che più hanno segnato il Novecento, fra le quali particolare rilievo hanno avuto (e hanno) le rielaborazioni in chiave letteraria e cinematografica.
Proponiamo in questa prima occasione quattro film che si ispirano e sono stati costruiti in una relazione stretta con opere letterarie di rilievo, da leggere o rileggere anche partendo dagli stimoli che la loro trasposizione cinematografica produce.
PROGRAMMA
Giovedì 27 ottobre, ore 17, sala proiezioni Museo Diffuso Resistenza
All’Ovest niente di nuovo, di Lewis Milestone, 1930 (dal romanzo di Erich Maria Remarque Niente di nuovo sul fronte occidentale);
Giovedì 3 novembre, ore 17, sala proiezioni Museo Diffuso Resistenza
Addio alle armi, di Charles Vidor, 1957 (dall’omonimo romanzo di Enest Hemingway);
Giovedì 10 novembre, ore 17, sala proiezioni Museo Diffuso Resistenza
Uomini contro, di Francesco Rosi, (largamente ispirato alle pagine di Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu);
Giovedì 17 novembre, ore 17, sala proiezioni Museo Diffuso Resistenza
Torneranno i prati, di Ermanno Olmi , 2014 (dal racconto “La paura” di Federico De Roberto)
I film prescelti offrono la possibilità di una sorta di percorso su alcuni aspetti chiave nella storia della Prima guerra mondiale: si comincia infatti con la dimensione più classica, quella delle grandi battaglie sul fronte franco-tedesco; si passa alla realtà drammatica dell’intervento italiano, che rivela impietosamente le debolezze di una nazione non preparata a fare la guerra; una finestra si apre sull’entrata in guerra degli Stati Uniti nel 1917 e sull’impatto del soldato americano con un mondo europeo devastato dalla guerra, per tornare poi con il film di Olmi alla realtà del popolo italiano, alla mescolanza di culture e dialetti dei poveri da tutte le regioni d’Italia che quella guerra, in una unica comune carneficina, immolerà.
Le proiezioni saranno precedute da brevi presentazioni dei film e delle opere letterarie che li hanno ispirati.