«Da mesi ormai sto lavorando intensamente – con profondo rispetto e impegno – perché questo festival sia all’altezza della tradizione che lo contraddistingue e della città che lo ospita. Il TGLFF ha avuto un valore storico indubbio e ha aperto la strada a una reale possibilità di rappresentazione e autorappresentazione – attraverso il cinema – della comunità LGBTQI sul territorio italiano e non solo. Grande onore va a Giovanni Minerba e al suo compagno Ottavio Mai, fondatori e padri nobili del festival che ammiro per il coraggio e la resistenza dimostrati nel creare un festival originariamente così rivoluzionario. Il bagaglio culturale e storico del festival è preziosissimo e unico al mondo. Ne sono profondamente consapevole e sento l’onere e l’onore del compito di coordinarlo. Il mio intento e il mio lavoro e quello di tutta la meravigliosa squadra di selezione vanno e andranno con grande sforzo intellettuale in direzione di una valorizzazione di questo bagaglio in un’ottica più internazionale ed inclusiva possibile che coniughi l’alta arte cinematografica, le esigenze del pubblico e uno sguardo politico sulla complessa realtà che ci circonda. Senza mai cedere alle tendenze di normalizzazione e senza mai perdere la forza eversiva e rivoluzionaria del progetto di partenza di “Da Sodoma ad Hollywood”.
«Coinvolgendo le eccellenze culturali del territorio, le associazioni più militanti e attive LGBTQI e varcando le frontiere delle etichette e delle categorie – come enuncia il nostro claim “Queering the borders” usato in ambito accademico, ma anche informale, dalla stessa comunità LGBTQI – desideriamo creare un festival che sia un terreno di dibattito, confronto e anche scontro. Dove la cultura nel senso più alto del termine nasca da uno sforzo, morale, spirituale, estetico collettivo che produca senso e un humus fertile per una società civile consapevole e critica. Il nuovo naming – attraverso un unico nome – richiama molteplici geografie sessuali e identità, passioni e visioni. Ricerca la semplicità delle differenze e la loro virtuosa compresenza sia in ambito sessuale, relazionale, personale sia in ambito artistico.
«Quest’anno le sezioni competitive, che hanno reintrodotto i premi in denaro con prestigiose partnership, si sono ristrutturate per accogliere e interrogarsi sulla complessa realtà che stiamo vivendo: spaziano tra la finzione, il documentario e l’esplorazione di linguaggi innovativi in continuo dialogo con le altre arti, seguendo le nuove tendenze contemporanee dell’interdisciplinarietà. La squadra scelta per la selezione dei film in visione integra programmer dall’indubbia preparazione internazionale, ricercatori accademici sui temi dell’identità di genere, militanti legati alla comunità e una squadra già presente sul territorio, radicata e attiva. Aspetto con emozione di rivelarvi i nostri prossimi passi che stiamo costruendo con cura e minuzia e vi invito a rimanere aggiornati sugli appuntamenti culturali e cinematografici che riveleremo a brevissimo prima della ricca programmazione cinematografica e culturale di giugno».