Cinemambiente 21: il Concorso Internazionale Documentari

“Anote’s Ark”

La sezione competitiva dei lungometraggi di Cinemambiente, che conta 10 titoli, rispecchia, nell’eterogeneità dei temi affrontati, la tendenza della nuova cinematografia green a integrare specifiche istanze ambientaliste in una dimensione più ampia, che tiene conto della correlazione tra molteplici fenomeni e della rapidità dei mutamenti in atto.

L’inaugurazione (giovedì 31 maggio, ore 21, Cinema Massimo 1) è affidata ad Anote’s Ark, il film del canadese Matthieu Rytz girato nell’arcipelago di Kiribati, diventato il luogo-simbolo della devastazione climatica. Presentato all’ultimo Sundance Film Festival, il lungometraggio racconta la battaglia di Anote Tong, fino al 2016 presidente della Repubblica insulare, per tentare di salvare la sua nazione che, per effetto dell’innalzamento delle acque dovuto al riscaldamento globale, rischia di essere ingoiata e sommersa dal mare. Oggi attivista per il clima, tra i protagonisti del dibattito internazionale sull’ambiente e in particolare sul fenomeno sempre più attuale e drammatico delle eco-migrazioni, Anote Tong sarà ospite del Festival per dialogare con il pubblico al termine della proiezione. La serata inaugurale, come tradizione, si aprirà con Il punto di Luca Mercalli, l’annuale “rapporto” sullo stato del Pianeta stilato e interpretato dal noto meteorologo appositamente per il pubblico del Festival.
Un posto centrale nel cartellone è, come sempre, riservato alle battaglie per la conservazione della natura, inserite in un contesto globale e globalizzato. The Last Animals (venerdì 1 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1) è il primo documentario della fotografa di guerra statunitense Kate Brooks, che ha deciso di puntare il suo obiettivo contro il bracconaggio e il commercio illegale di avorio. Lungo una linea che dall’Africa arriva agli Stati Uniti, il film mette in luce le inaspettate e sconvolgenti connessioni del bracconaggio e del traffico di animali selvatici (soprattutto elefanti e rinoceronti bianchi) con i cartelli della droga, il terrorismo internazionale, la sicurezza delle frontiere, raccontando in parallelo la storia di quanti si battono per salvare gli ultimi esemplari di diverse specie prossime alla definitiva estinzione. La proiezione sarà seguita da un incontro con la regista, con Isabella Pratesi, direttrice del programma di conservazione del WWF, e con lo zoologo Spartaco Gippoliti. Blue (domenica 3 giugno, ore 18, Cinema Massimo 1), dell’australiana Karina Holden, è invece un viaggio provocatorio nel regno degli oceani, un mondo sommerso sull’orlo del tracollo. Dalle barriere coralline in decomposizione alla vita acquatica uccisa dall’enorme quantità di spazzatura e dalla pesca accidentale e non selettiva, il film mostra la bellezza e le criticità di uno dei principali bersagli dell’antropizzazione, mettendo in evidenza l’imprescindibile urgenza della conservazione delle specie marine fondamentali a oggi sopravvissute. La proiezione sarà seguita da un incontro con Giorgio Bavestrello, docente di Zoologia presso l’Università di Genova.

Si addentra, invece, nel verde più profondo The Ancient Woods (lunedì 4 giugno, ore 16, Accademia delle Scienze), con cui il biologo Mindaugas Survila esplora l’ultima porzione rimasta di un’antica foresta lituana. Immerso in un’atmosfera fiabesca, il film è un viaggio ai confini del mondo e del tempo, che ha richiesto otto anni di preparazione e che s’inoltra tra la vegetazione fino alle caverne dei lupi e al nido delle cicogne nere, per poi raggiungere la foresta sottomarina, formatasi migliaia di anni fa, e, infine, tornare dagli esseri umani stanziati ai margini del bosco. La proiezione sarà seguita da un incontro con il direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV) Stefano Mancuso.
Ground War (venerdì 1 giugno, ore 22.30, Cinema Massimo 1), girato dal canadese Andrew Nisker dopo la morte per cancro del padre, appassionato giocatore di golf, indaga sui letali pesticidi usati per ottenere i perfetti tappeti erbosi riservati alla pratica dello sport, all’apparenza, più green. Frutto di una ricerca condotta in tutto il territorio del Nord America, il film documenta l’impiego estensivo di sostanze chimiche nocive in parchi e campi di gioco, ovvero nei luoghi spesso frequentati da bambini, i più vulnerabili a simili esposizioni. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’autore e con l’agronomo e consulente tecnico della Federazione Italiana Golf Massimo Mocioni.
Anche il tema della comunicazione e della corretta informazione attira l’attenzione della più recente cinematografia ambientale. Diretto dall’austriaco Werner Boote, The Green Lie – Die grüne Lüge (domenica 3 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1) denuncia la sempre più diffusa strategia del greenwashing, con cui svariate compagnie vendono, con ingannevoli operazioni di marketing, “prodotti verdi” industriali di fatto tutt’altro che ecologici e sostenibili. Tra gli interventi di esperti che svelano casi clamorosi di “bugie verdi” e mettono in luce la necessità di consumi più consapevoli, si inseriscono anche le eminenti voci di Noam Chomsky e Raj Patel. Al termine della proiezione, gli studenti di Economia dell’Ambiente dell’Università di Torino intervisteranno il regista.

Guardians of the Earth (lunedì 4 giugno, ore 18, Cinema Massimo 1), del regista di origine polacca Filip Antoni Malinowski, esplora i retroscena della COP21 di Parigi, rivelando la vera natura delle forze in campo dietro le quinte del massimo accordo internazionale sul clima: un teatro di scontro tra egoistici interessi nazionali e interi paesi a rischio di distruzione, popolazioni ricche e popolazioni povere, vittime e profittatori. La proiezione sarà seguita da un incontro con Fred Onduri Machulu, presidente dell’Advisory Board del Climate Technology Center and Network, con Moustapha Kamal Gueye, coordinatore e consulente politico del Green Jobs Programme dell’International Labour Organization, e con Alice Vozza, coordinatrice dell’area di formazione sui Green Jobs presso il Centro internazionale di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ITCILO).
Diversi titoli proposti in quest’edizione esplorano possibili scenari di un futuro imminente, o di fatto già qui senza che neppure lo avvertiamo, connettendo direttamente il tema ambientale con le nuove conquiste scientifiche e tecnologiche. È il caso di Living in the Future’s Past (sabato 2 giugno, ore 18, Cinema Massimo 1), della statunitense Susan Kucera, in cui Jeff Bridges, voce narrante e produttore, si interroga su quale futuro vorremmo, intrecciando evoluzione, emergenze ambientali, energia, dark ecology e ciò che viene definita “la fine della Natura” in una storia volta a individuare qual è il posto dell’uomo tra le altre specie viventi sulla Terra. La proiezione sarà seguita da un incontro con Ugo Bardi, chimico e docente alla Facoltà di Scienze MM. FF. NN. di Firenze. Esplora le straordinarie potenzialità delle nuove tecnologie genetiche Genesis 2.0 (lunedì 4 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1), film di produzione svizzera diretto da Christian Frei e Maxim Arbugaev e presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2018, dove ha vinto il World Cinema Documentary Special Jury Award for Cinematography. A partire dal ritrovamento di una carcassa di mammuth perfettamente conservata nelle isole della Nuova Siberia e dalle ipotesi concrete di clonazione dell’animale estinto nell’epoca glaciale avanzate da una parte della comunità scientifica, il film riflette sulle implicazioni della prossima rivoluzione in cui l’uomo pare destinato a farsi Creatore di completi e complessi sistemi biologici artificiali. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Christian Frei e con Maurizio Casiraghi, docente di Evoluzione biologica e molecolare, Zoologia e Simbiosi all’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Le nuove frontiere della tecnologia digitale sono, invece, al centro dell’importante anteprima europea con cui il Festival presenta Do You Trust This Computer? (sabato 2 giugno, ore 20, Cinema Massimo 1) dello statunitense Chris Paine. Attraverso le voci di esperti e imprenditori impegnati nel campo delle nuove tecnologie (tra cui quella del visionario CEO di Tesla Elon Musk), il film esamina il volto meno rassicurante dell’Intelligenza Artificiale, interrogandosi su quanto possa essere rischioso delegare compiti e, attraverso la miriade di app e smart devices che stanno ridefinendo ogni aspetto della nostra vita, enormi quantità di dati personali, a computer in grado di autoapprendere. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e con il giornalista e blogger Andrea Daniele Signorelli.