Il programma di domenica 3 a Cinemambiente

Cinema Massimo 3 – ore 15.45
ECOKIDS
Otto brevi storie capaci di condurre piccoli e grandi in un viaggio magico tra fantasia, leggenda e realtà. Dalle vicende di un cucciolo di balena al primo incontro con una torre eolica, si schiude un universo immaginario in cui il rapporto tra l’uomo e la Natura viene filtrato dallo sguardo infantile, tinto di innocente saggezza. La scoperta del mondo circostante, il rapporto con gli animali e le conseguenze di azioni irresponsabili, raccontati con leggerezza e originale profondità.

Aurora
di Marcelle Abela (Malta 2017, 4’)
La bellezza della Terra e dello spazio osservati dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Blau
di David Jansen (Germania 2017, 15’)
Nell’infinita vastità dell’oceano, un cucciolo di balena rimasto orfano: riuscirà a sopravvivere alla tecnologia dell’uomo?

Třešňový Strom – The Cherry Tree
di Eva Dvořáková (Repubblica Ceca 2017, 6’)
Un disegno a parete con un bambino e un albero di ciliegie si forma a poco a poco e comincia a vivere di vita propria.

Hybrids
di Florian Brauch, Matthieu Pujol, Kim Tailhades, Yohan Thireau, Romain Thirion (Francia 2017, 7’)
Quando la fauna marina deve adattarsi all’inquinamento che la circonda, cambiano le regole della sopravvivenza.

I’m Alive
di Shimizu Haruka (Giappone 2017, 4’)
Una bambina scopre i piccoli, e i grandi, abitanti di un bosco.

Look
di Meinardas Valkevičius (Lituania 2017, 4’)
Le attività umane molto spesso hanno un effetto negativo sugli altri abitanti del nostro Pianeta.

Plantae
di Guilherme Gehr (Brasile 2017, 11’)
Quando un boscaiolo taglia un grande albero nel profondo della foresta, la natura ha una reazione inaspettata.

Strollica
di Peter Marcias (Italia 2017, 10’)
Strollica, una bambina di 10 anni, scopre che nel suo parco preferito si sta per impiantare una stazione di torri eoliche.

Cinema Massimo 1 – ore 16.00
Carta bianca al PAV Parco Arte Vivente – La Macchina Estrattiva
I film qui presentati, scelti tra quelli esposti al Parco Arte Vivente negli ultimi due anni, indagano il rapporto antagonista tra attivismo ambientale e politiche neoliberiste su scala globale. Politiche che, a dispetto dell’imminente esaurimento dei combustibili fossili, continuano a devastare immense aree del Pianeta, replicando pratiche di sfruttamento che costituiscono un nuovo colonialismo e agendo a discapito della dignità e dei diritti delle popolazioni indigene del Nord e del Sud del mondo.

Forest Law
di Ursula Biemann e Paulo Tavares (Svizzera 2014, 32′)
La foresta Amazzonica è stata portata in tribunale, al fine di difendere i diritti della natura.

Learning To Live With The Enemy
di Pedro Neves Marques (Portogallo/Brasile 2013, 9′)
Una fabbrica di biocarburanti e una voce narrante che ci chiede: che cosa significa convivere con il nemico?

Leave It in the Ground
di Oliver Ressler (Norvegia/Austria2013, 18′)
La crisi climatica non solo come problema tecnico e scientifico, ma anche come questione politica.

The Crown Against Mafavuke
di Uriel Orlow (Sudafrica/Gran Bretagna 2016, 18′)
Il racconto di un processo che ebbe luogo in Sudafrica nel 1940.

Imbizo Ka Mafavuke
di Uriel Orlow (Sudafrica/Gran Bretagna2017, 28′)
Opera sperimentale ambientata ai margini di una riserva naturale a Johannesburgh.
al termine della proiezione, incontro con Enrico Bonanate

Cinema Massimo 3 – ore 17.00
Il mondo o niente
di Chiara Caterina (Italia 2017, 46’)
Un’immagine inconsueta del sud Italia che vuole superare gli stereotipi per raccontare una realtà in cui modernità e isolamento, insieme ad arcaismi consolidati, non si scontrano, al contrario, si congiungono svelando amarezza e meraviglia al tempo stesso. Ispirandosi a quel “mondo di sotto” narrato da Carlo Levi, luoghi e atmosfere sono esplorati al ritmo autoctono, percorsi alla ricerca di una miriade di dettagli capaci di esprimere una densità antica e profonda. Un viaggio dalle coste lucane alle altitudini appenniniche in cui incontriamo contadini adolescenti abili nella tecnologia così come nella potatura, lupi che rispondono a richiami emessi da un megafono, sofisticate antenne satellitari connesse a spazi lontani, mentre un giacimento petrolifero getta un’ombra minacciosa sulle acque di un vicino lago.
al termine della proiezione, incontro con l’autrice

Cinema Massimo 1 – ore 18.00
Blue
di Karina Holden (Australia 2017, 76’)
Un viaggio provocatorio nel regno dell’oceano, nella profondità di quel mondo che sta precipitando verso l’oblio. Dalle barriere coralline in decomposizione alla vita marina uccisa dall’enorme quantità di spazzatura e dalla pesca accidentale e non selettiva, gli oceani sono tra i principali bersagli dell’assalto umano alla Terra. Attraverso lo sguardo di esperti e attivisti che dedicano la propria vita a ricerche e azioni concrete mirate a preservare l’ecosistema marino, esploriamo questo campo di battaglia, dall’Indonesia alle Hawaii, immergendoci in immagini mozzafiato di meravigliosa e dolorosa bellezza. Una coraggiosa denuncia che si fa appello urgente e appassionato contro l’idea che i nostri mari abbiano risorse illimitate e per tentare di salvarli, prima che sia troppo tardi.
al termine della proiezione, incontro con Giorgio Bavestrello

Cinema Massimo 3 – ore 18.00
Da CAAB a FICO, una storia di eccellenza italiana
di Francesco Conversano e Nene Grignaffini (Italia 2018, 60’)
Il Parco Agroalimentare più grande del mondo, dal suo concepimento, nel 2012, alla sua inaugurazione avvenuta il 15 novembre 2017. Cinque anni straordinari attraverso cui si è riusciti a concretizzare un progetto concepito come laboratorio di riferimento per le sfide che si giocheranno i prossimi decenni intorno al cibo e alla sostenibilità, temi centrali per il futuro del Pianeta. FICO è il risultato dell’impegno dei tanti soggetti che hanno condiviso questa impresa: un’operazione nata e cresciuta a Bologna, dove intuizioni imprenditoriali, scelte amministrative, cultura manageriale e coraggio hanno trovato il loro punto d’incontro. Una scommessa, per prima cosa, sull’energia pulita, che ha permesso la conversione del vecchio CAAB nella nuova Area Mercatale, alimentata dal più grande impianto fotovoltaico d’Europa.
al termine della proiezione, incontro con Andrea Segré, Duccio Caccioni e Simone Arminio

Centro Studi Sereno Regis – Sala Poli – ore 18.00
The Harvest
di Andrea Paco Mariani (Italia 2017, 73’)
Gurwinder viene dal Punjab, lavora come bracciante nell’Agro Pontino e vive con il resto della comunità sikh in provincia di Latina. Anche la mediatrice culturale Hardeepè indiana, ma nata e cresciuta in Italia parla con accento romano. Lei cerca di riscattare la fatica di una famiglia emigrata molto tempo prima, lui è costretto ad assumere sostanze dopanti per reggere i pesanti ritmi di lavoro e mandare i soldi in India. Due storie che si intrecciano nel corso di una giornata, dalle prime ore di luce nei campi alla preghiera serale presso il tempio. Il linguaggio del documentario si unisce alle danze punjabi, raccontando senza retorica l’umiliazione dello sfruttamento. Un duro lavoro di semina, il cui meritato raccolto, tra agognati permessi di soggiorno e buste paga fasulle, sembra essere ancora lontano.
al termine della proiezione, incontro con Marco Omizzolo

Cinema Massimo 1 – ore 20.00
The Green Lie
di Werner Boote (Austria 2018, 97’)
Quanto influiscono le nostre decisioni d’acquisto sullo sviluppo dell’economia sostenibile? I “prodotti verdi” industriali sono da considerarsi tali o non costituiscono piuttosto una mera strategia di vendita? Da questi dubbi prende il via l’indagine di Werner Boote e dell’ecologista Kathrin Hartmann, che sulle orme della comunicazione “greenwashing” di certe imprese, si inoltra in alcune delle aree più soggette alla politica ingannevole delle aziende. Dal disastro causato dalla BP nella piattaforma petrolifera Deepwater Horizon di Grand Isle agli incendi delle foreste pluviali indonesiane scatenati dai produttori di olio di palma, fino agli effetti dell’allevamento di bestiame sulle popolazioni indigene in Brasile, un dibattito intenso e rivelatore a cui prendono parte anche le eminenti voci di Noam Chomsky e Raj Patel.
al termine della proiezione, gli studenti di Economia dell’Ambiente intervistano l’autore

Cinema Massimo 3 – ore 20.00
Enough White Teacups
di Michelle Bauer Carpenter (USA 2017, 59’)
Il design creativo può costituire una risposta efficace ai molteplici problemi di carattere ambientale a favore di una sostenibilità sociale, economica ed ecologica. Lo dimostra il gruppo danese no-profit “INDEX: Design to Improve Life” che, con la propria ricerca, offre esempi concreti di come la progettazione industriale può essere utilizzata per costruire alloggi a buon mercato, ridurre l’inquinamento degli oceani e persino eliminare mine antiuomo. Attraverso interviste ad esperti del settore viene tracciata la storia di questo gruppo, promotore inoltre di un concorso internazionale che assume come linee guida i 17obiettivi di sviluppo sostenibile sanciti dalle Nazioni Unite. Un modo inedito e innovativo di pensare a un design che coniuga istanze etiche, estetiche ed esigenze industriali.
al termine della proiezione, incontro con l’autrice e Laura Milani

Blah Blah – ore 20.00
ECOVISIONI
Paesaggi post-industriali, attività estrattive nei mari e sulla terraferma, treni abbandonati in una remota periferia. L’osservazione di ciò che ci circonda crea scenari apocalittici per un mondo alla deriva, il cui de profundis viene celebrato da ombre in volo sulla discarica prossima a un cimitero. Ma uno spiraglio di luce è possibile: l’ascolto di un impulso che ci riporta alla sacralità della foresta, mentre un viaggio surreale sulle tracce degli Inuit evoca visioni di speranza e di profonda bellezza.

Pociąg do apokalipsy – A Trip to the Apocalypse
di Ian Giedrojć (Polonia 2017, 3’)
Un cimitero di treni. Un viaggio virtuale verso l’ultima stazione: l’apocalisse.

Sabotage
di Night Owl (Gran Bretagna 2017, 5’)
Un’istantanea dell’industria estrattiva: l’avidità di pochi che distrugge la Terra di tutti.

Seismos
di Zaïde Bil (Belgio 2017, 10’)
Gli effetti delle perforazioni per l’estrazione del gas naturale in una zona del Nord dei Paesi Bassi.

Stratum
di Nick Jordan, Jacob Cartwright (Gran Bretagna 2018, 12’)
I paesaggi post-industriali della European Route of Industrial Heritage, a cui fa da contrappunto la narrazione di Borinage diretta da Joris Ivens e Henri Storck nel 1934.

Sub Terrae
di Nayra Sanz Fuentes (Spagna 2017, 7’)
Le ombre non sono sempre sottoterra: stormi di uccelli si aggirano su di un cimitero e una discarica.

Three Thousand
di Asinnajaq (Isabella-Rose Weetaluktuk) (Canada 2017, 14’)
Il passato, il presente e il futuro degli Inuit.

Two°C
di Maxime Contour (Francia 2017, 4’)
New York inondata dal mare: uno scenario possibile entro 60 anni.

Werifesteria
di Jennifer Hardacker (USA 2018, 7’)
Werifesteria è l’impulso di vagare nella foresta, evoca fiabe, miti e la pratica giapponese Shinrin-Yoku, il “bagno nella foresta”.

Cinema Massimo 3 – ore 21.30
RITRATTI DAL MONDO
Mondi e realtà differenti, apparentemente lontani, narrati dalle storie di vari “personaggi” colti nella loro dimensione quotidiana. Dubbi, desideri, fatiche in un costante rapporto con la natura, nella maggior parte dei casi sofferente e conflittuale, che ci svela scenari complessi dove la durezza del lavoro e situazioni estreme come la guerra mettono alla prova i sottili equilibri della vita. Dai Paesi Bassi all’Indonesia, un’umanità che cerca una via d’uscita verso un’esistenza sostenibile.

A Butcher’s Hearth
di Marijn Frank (Paesi Bassi 2017, 15’)
Wessel sta imparando i trucchi del mestiere dal nonno e dal padre macellai, ma non è convinto: forse preferirebbe lavorare con animali vivi.

Bhagwani – A girl in pursuit of dreams
di Ziauddin Zia (Pakistan 2017, 4’)
Bhagwani ha 12 anni e vive in un piccolo villaggio in Pakistan. Impiega 8-10 ore al giorno per andare a prendere l’acqua per la famiglia.

Ligne noire
di Mark Olexa e Francesca Scalisi (Svizzera 2017, 11’)
Una donna che pesca in acque torbide, una natura sofferente, il canto spezzato del muezzin: tutto si collega con una linea sottile, nera.

Doctor
di Yavuz Üçer (Turchia 2017, 10’)
A causa dei bombardamenti Beşir e la sua famiglia sono costretti a fuggire dalla Siria in Turchia. Prima l’uomo lavorava come medico, ora raccoglie rifiuti.

Terraform
di Sil Van Der Woerd e Jorik Dozy (Gran Bretagna 2017, 5’)
La vita durissima dei minatori di zolfo di KawahIjen, in Indonesia, per mantenere le loro famiglie.

Yaban
di Volkan Budak (Turchia 2017, 9’)
Uomini e animali del delta del fiume Kızıl in Turchia: le contraddizioni tra cultura e natura.

Con el tiempo
di Nicole Vanden Broeck (Messico 2017, 11’)
Mateo e Francisca, una coppia di anziani cresciuta lavorando la terra, porta un messaggio sull’uso responsabile delle risorse.

Amantes – ore 22.00
NATURALIA
Dalla stupefacente visione spaziale della Terra fino all’inizio quasi impercettibile del ciclo vitale di un organismo osservato al microscopio. Un viaggio esplorativo attraverso paesaggi e incontri suggestivi per ricongiungersi con la magnificenza della Natura e coglierne al contempo le fragilità di fronte all’interferenza umana. Prendersene cura, prima che la natura artificiale prenda il sopravvento.

A Year along the Geostationary Orbit
di Felix Dierich (Germania 2018, 16’)
Himawari-8, il satellite meteorologico più avanzato del Giappone è distante dalla Terra 35786 km: dallo spazio il nostro Pianeta sembra miracoloso.

Becoming
di Jan van Ijken (Paesi Bassi 2017, 6’)
La stupefacente genesi della vita animale: lo sviluppo di un tritone alpino nel suo uovo trasparente dalla prima divisione cellulare alla schiusa.

Changing Oceans
di Katy Laveck Foster e Jeff Foster (USA 2017, 3’)
Gli oceani devono affrontare numerose minacce che stanno rapidamente cambiando gli ecosistemi marini.

The Frozen Warriors
di Chris Schmid (Svizzera 2018, 5’)
Nel Parco nazionale di Dovrefjell-Sunndalsfjella, in Norvegia, la caccia fotografica a uno degli animali più resistenti della natura: il bue muschiato.

Nature: all Rights reserved
di Sebastian Mulder (Paesi Bassi 2016, 22’)
Il ruolo delle simulazioni della natura nella nostra società: la natura artificiale sostituirà mai la vera natura?

Patagónia – The Tip of the World
di Paulo Ferreira (Portogallo 2017, 8’)
La Patagonia, terra di soggiogante bellezza, apparentemente invincibile, minacciata dalla rapacità dell’uomo.

Cinema Massimo 1 – ore 22.30
Resina
di Renzo Carbonera (Italia 2018, 90’)
Una famiglia e una piccola comunità alle prese con difficoltà economiche e i primi effetti del cambiamento climatico, bisognose di ritrovare un senso d’unione per affrontare la sfida del domani. Uno strampalato coro polifonico di uomini da ricomporre e un direttore donna. È la parabola di Maria, giovane violoncellista che, delusa dallo spietato mondo della musica, fa ritorno al paesino di montagna delle sue origini, una piccola enclave isolata dove si parla ancora una lingua arcaica, il cimbro, e dove tutto sembra ormai destinato a sparire nell’oblio. La giovane non fugge dalla nuova realtà, al contrario vi si immerge affrontando con determinazione ciò che la vita le offre. Ispirato a una storia vera, il film è il racconto di un piccolo mondo che attraverso la musica si rianima tingendosi di ironia e speranza.
Primo film realizzato con il progetto Green lanciato dal Trentino Film Commission.
al termine della proiezione, incontro con l’autore e il protagonista Thierry Toscan