CINETICA – RASSEGNA PERMANENTE PER LA DIFFUSIONE DEI DOCUMENTARI DI QUALITA’ apre la sua quinta edizione lunedì 5 novembre alle ore 21.00 al CineTeatro Baretti, con ’78 va piano ma vinci, il docufilm di Alice Filippi che racconta la triste vicenda del rapimento di suo papà nel 1978 a scopo di estorsione a cura dell ‘ndrangheta. Il film verrà introdotto da Alice e Pierluigi Filippi, che si fermeranno per incontrare e dialogare con il pubblico.
“Come spesso accade – racconta la regista – , siamo sempre gli ultimi a scoprire le storie a noi più vicine. Così è stato per me. Avevo appena preso la patente e ogni volta che tornavo la sera a casa, mio nonno Giors mi scortava seguendomi con la sua macchina fino a quando non si fosse assicurato che avessi chiuso la porta di casa. Non capivo il perché. Poi ho saputo, ed ho capito. Mio padre era stato rapito, una vittima dall’ndrangheta, aveva sofferto ma da solo era fuggito e tornato a casa da noi. Tutto cambia. Una storia di dolore, sofferenza, si trasforma immediatamente in una storia di coraggio e di speranza. Da quel momento mi sono posta come obiettivo di ricostruire quei 78 giorni. Ho raccolto le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quei giorni, ho ricostruito il puzzle di una storia che sentivo doveva essere raccontata”.
1978. Pier Felice Filippi aveva 23 anni, fu rapito dalla ‘ndrangheta. Dopo 78 giorni di prigionia riuscì a liberarsi, a fuggire, e far arrestare i suoi rapitori.
Attraverso il racconto diretto del protagonista, della famiglia e degli investigatori, ricostruiamo la prigionia e la pianificazione della fuga di Pier Felice. In parallelo, grazie alle registrazioni originali delle telefonate fra i rapitori e Giors, rivivremo la battaglia di un padre nel tentativo di restituire la libertà al figlio, con mezzi leciti e… non solo.
Pier Felice sa che sta per affrontare la sfida più importante della sua vita ma è una gara che dovrà correre andando più piano possibile, mantenendo lucidità e freddezza. “Va piano ma vinci” ripeteva sempre la madre prima di ogni gara, mai come in quei giorni quella raccomandazione gli diede la forza di non arrendersi.
Pier Felice era un pilota automobilistico di rally. Appena rapito si finge svenuto, viene caricato nel portabagagli e riesce a mettere a fuoco il percorso dell’auto, capisce di essere vicino Savona e appena ne ha la possibilità cerca di comunicarlo alla famiglia. “I am near sv” sono le prime lettere con cui inizia ogni frase scritta nel biglietto che i rapitori lo costringono a scrivere per convincerli a pagare il riscatto, ma il messaggio criptato in verticale non verrà colto né dalla famiglia né dagli investigatori.
Trascorrono i giorni, Pier Felice è guardato a vista, perde la cognizione del tempo e dello spazio ma non la lucidità per incastrare uno ad uno i pezzi del puzzle che lo condurranno verso la libertà. La famiglia Filippi aveva già vissuto il dramma della perdita di un figlio, Giancarlo, fratello maggiore di Pier Felice. Sono trascorsi 24 mesi. Pier Felice non lo sa, ma il giorno dell’anniversario di quel drammatico incidente è lo stesso in cui riuscirà a mettere fine alla sua prigionia. Questa, è la storia della sua fuga.
Il prossimo appuntamento della rassegna sarà il 12 novembre con il film di Fredo Valla, NON NE PARLIAMO DI QUESTA GUERRA in occasione del centenario della fine della Grande Guerra. Sarà presente il regista in sala.
Ingresso intero è di 4 Euro, ridotto 3 Euro (under 25, over 65)