Tre proiezioni al cinema Fratelli Marx per “Still Recording“, film di Saeed Al Batal e Ghiath Ayoub, distribuito da Reading Bloom e KAMA Productions in collaborazione con Isola Edipo 2018.
Il film è in programma martedì 13, martedì 20 e martedì 27 novembre alle ore 21.30.
Vincitore di numerosi premi dopo l’anteprima a Venezia, il film è la storia di Saeed, un giovane cinefilo che cerca di insegnare ai giovani di Ghouta, in Siria, le regole del cinema. La realtà che si trovano ad affrontare è troppo dura per seguire alcuna regola. Il suo amico Milad vive dall’altra parte della barricata, a Damasco, sotto il controllo del regime, dove sta terminando gli studi d’arte. Un giorno, Milad decide di lasciare la capitale e raggiungere Said nella Douma assediata. Qui i due mettono in piedi una stazione radio e uno studio di registrazione. Tengono in mano la videocamera per filmare tutto ciò che li circonda, fino a quando un giorno sarà la videocamera a filmare loro…
“Quando mi sono trasferito a Douma, ho iniziato a sentire la diferenza tra me, l’ambiente universitario e Douma. Ho imparato la parola “élite”, ovvero tutte quelle persone su torri d’avorio che parlavano a gente normale. Mi sentivo davvero male. Questo sentimento mi ha spinto ad abbandonare la vita nella capitale e a mescolarmi con la gente delle piccole città rurali intorno a Damasco come Douma, Saqba e Akraba nella Ghouta orientale, condividendo e discutendo delle loro semplici preoccupazioni. Quando è iniziata la rivoluzione, mi ha rattristato vedere come questa élite si è confusa, mancando le opportunità per partecipare a questo cambiamento. Ho cercato la possibilità di rompere le loro torri d’avorio! Fin dall’inizio ho tenuto una videocamera, e mi sono posto la domanda: chi è il pubblico di destinazione? Per me, questo film porta il desiderio di approfondire la comprensione delle contraddizioni di fronte a un flmmaker, un tentativo di cercare definizioni del termine artista e di meditare sulla loro posizione nella società; per riflettere su cosa è l’arte in tempi di rivoluzione, guerra e morte a Ghouta” (Saeed Al Batel)