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“Buffalo ’66” |
Da quest’anno la rassegna estiva Cinema a Palazzo avvia una nuova partnership con la Scuola Holden: la sera di mercoledì 17 luglio alle ore 22.00 verrà proposto il film “Buffalo ’66” di Vincent Gallo (Usa 1998, 110’. v.o. sott. it).
La proiezione sarà introdotta da Sara Benedetti, responsabile del College Cinema e docente di sceneggiatura della Scuola Holden.
“Ho scelto un film considerabile minore rispetto ai grandi capolavori che di solito si vedono in questa rassegna“, spiega Sara Benedetti. “Buffalo ’66 è l’opera prima di Vincent Gallo e parla di vendetta, perdono, del fingerci quello che non siamo e del tornare a casa, temi su cui sarà bello riflettere insieme”.
La trama: Dopo aver scontato cinque anni di carcere al posto del vero colpevole, per pagare i debiti contratti scommettendo sulla squadra di football di Buffalo, Billy Brown ritrova la libertà. Con un’idea fissa in testa: uccidere il giocatore che considera responsabile della sconfitta dei Buffalo. Ma prima deve andare a far visita ai genitori, a cui ha raccontato che lavora per il Governo Americano, che si è sposato e che gira per il mondo. Per rendere credibili le sue bugie, Billy ha bisogno di una moglie e non trova di meglio che rapire una ragazza che sta prendendo lezioni di tip tap in una scuola di danza. Il ritorno a casa degenera subito in un incubo, ma fra rancori familiari e incontri bislacchi, Billy s’innamora davvero della finta moglie.
“Mi è stata data carta bianca per la scelta del tema e del film“, prosegue Sara Benedetti. “Dalla rosa di film proposti è emerso questo esordio di Vincent Gallo, autore del soggetto e – insieme a Alison Bagnall – della sceneggiatura. Da qualche tempo mi interrogo sul concetto di ‘casa’, cosa sia per me e per gli altri. Buffalo ’66 lo esprime in modo molto originale. Billy Brown torna a casa dopo la detenzione, mettendo in piedi un ‘gioco dei saperi’ davvero coinvolgente, una serie di segreti che lo spettatore condivide con il protagonista. È uno dei modi migliori per creare un legame con chi guarda un film, è riuscito a creare un mini-universo in cui ci si sente bene accolti”.
Il plot del film è complesso, ma tutto funziona. “È un piccolo miracolo, in poco meno di due ore assistiamo al percorso di un personaggio intricato ma credibile, il Billy Brown di fine film non è lo stesso del suo inizio. E poi la coppia protagonista è bellissima da vedere, sia a livello estetico – lui spigoloso ed emaciato, lei così burrosa – sia umano. Un percorso causale e non casuale, caratteristica fondante di una buona sceneggiatura”.