“Burning” dal 19 settembre in esclusiva al cinema Massimo

Al cinema dal 19 settembre “Burning“, il mystery thriller di Lee Chang-Dong distribuito dalla Tucker Film e tratto dal racconto “Granai incendiati” di Murakami Haruki.

A Torino il film sarà in esclusiva al cinema Massimo con questi orari: da giovedì a domenica 22 alle ore 20.30, lunedì 20.30 doppio spettacolo alle 16.00 e alle 20.30, martedì solo alle 16.00 e mercoledì 25 di nuovo sia alle 16.00 sia alle 20.30.

Jongsu, un giovane fattorino, incontra Haemi facendo una consegna. I due iniziano a frequentarsi e la ragazza, prima di affrontare un viaggio in Africa, gli chiede di occuparsi del suo gatto. Jongsu accetta, ma quando Haemi ritorna non è più da sola: ha conosciuto Ben, tanto ricco quanto misterioso, e ora sta per conoscerlo anche lui. Niente sarà più come prima…

Burning – L’amore brucia“, il capolavoro che la Tucker Film porterà nei cinema italiani dal 19 settembre, deriva da uno spostamento fra Giappone e Corea del Sud: il Giappone di Murakami, autore del breve racconto alla base del film (Granai incendiati), e la Corea del Sud di Lee Chang-dong, regista del memorabile Poetry, che ha saputo trasformare quelle poche pagine in un grande “romanzo cinematografico”. Un bruciante dramma dell’anima che osserva la sintassi del mistery-thriller, scavando dentro le inquietudini e le ombre di uno strano triangolo (amoroso?). Ieri e oggi, ricchezza e povertà, presenza e assenza, dovere e piacere: tutto è doppio, tutto può doppiamente ingannare gli occhi e il cuore…

Lee Chang-dong, che tra i suoi miti ama citare John Cassavetes, ne parla così: «Dopo aver letto il racconto di Murakami, che mi era stato raccomandato dal mio co-sceneggiatore Oh Jung-mi, non ho potuto fare altro che essere d’accordo con lui: c’era qualcosa di fortemente cinematografico nell’aria misteriosa di quella storia. Un mistero che poteva essere moltiplicato, cinematograficamente, su più livelli. Il mondo in cui viviamo, del resto, è diventato misterioso: noi sentiamo che qualcosa non va, sotto la superficie sofisticata e funzionante della modernità, ma il mondo non è in grado di spiegarci cosa. Sembra quasi di trovarsi di fronte a un gigantesco puzzle e le persone, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dallo status sociale, sono piene di rabbia. I giovani, soprattutto. Non trovano risposte nel presente e, appunto, non riescono a identificare un obiettivo su cui concentrare la propria rabbia, sentendosi impotenti. Burning è un film di rabbia e di mistero».

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