Il sogno di Fellini diventa realtà a Torino

Un gruppo di giovani animatori diplomati al Centro Sperimentale di Torino, e che ha fondato in città lo Studio Ibrido, è stato scelto da Francesca Fabbri Fellini (nipote di Federico, di cui nel 2020 ricorrono i 100 anni dalla nascita) per rendere realtà uno dei sogni irrealizzati del Maestro riminese, dare vita a un film d’animazione. I 12 minuti – in parte animati e in parte con attori – de “La Fellinette” nascono da un disegno di Francesca bambina, che Fellini le fece e le regalò: direttrice artistica del progetto per Ibrido è stata Linda Kelvink.

Linda, quando e come siete stati contattati?

«A giugno 2019 ho ricevuto una telefonata abbastanza surreale che non dimenticherò mai: un produttore con cui abbiamo collaborato in passato ci ha detto che la nipote di Fellini cercava qualcuno per realizzare questo vecchio sogno. Le siamo piaciuti, per fortuna: adoro i film di suo zio, è stata un’occasione enorme che abbiamo cercato di sfruttare al meglio».

Quale libertà avete avuto nella lavorazione?

«E’ stata una bella sfida partire da un disegno di Fellini che dovevamo rispettare ma anche elaborare: doveva rimanere riconoscibile. Francesca ci ha chiesto di eliminare gli aspetti più sensuali dei disegni felliniani per renderli adatti anche al pubblico giovane. Volevamo poi creare qualcosa di originale e quindi è nato questo strano look, misto tra la matita e la fotografia».

Come avete lavorato alla realizzazione de “La Fellinette”?

«Francesca ci ha fornito una sceneggiatura “a disegni” su cui ho iniziato a lavorare, sviluppando da lì le varie inquadrature: la sfida era creare qualcosa di nostro elaborando lo stile originale del disegno di Fellini, senza stravolgerlo, mantenendo anche una sorta di effetto “scarabocchio”. Contrariamente da ciò che potevamo temere, tutte le nostre idee sono state ascoltate, è stato semplice discutere e sviluppare insieme il lavoro».

Il progetto è ricco di riferimenti ai film felliniani: come li avete scelti?

«Ce ne sono molti, sia nella parte di animazione che abbiamo creato noi sia in quella di fiction, interpretata tra gli altri da Milena Vukotic e Ivano Marescotti. Nella prima stesura di riferimenti ce n’erano anche molti di più, poi abbiamo alleggerito per non essere troppo didascalici: ma ci sono ancora il Grand Hotel di Rimini, il molo de “I Vitelloni”, un’altalena da mare… E’ la storia di una bambina alla ricerca della memoria di zio Federico».

Lo Studio Ibrido su cosa sta lavorando ora?

«Su tantissime cose: siamo al lavoro su diversi progetti, al momento però è tutto top secret! E speriamo che ci sia presto la possibilità di proiettare questo nostro lavoro su Federico Fellini a Torino, sarebbe una bella soddisfazione».