L’annuncio delle riaperture delle sale cinematografiche dal prossimo 26 aprile nelle regioni in zona gialla è arrivato all’improvviso, sorprendendo per primi gli stessi esercenti.
«È solo un altro proclama politico», sostiene Arrigo Tomelleri, presidente dell’associazione piemontese che li riunisce tutti, ANEC. «È praticamente impossibile riuscirci per le strutture più commerciali, come i multiplex, visto l’impedimento alla vendita di bevande e popcorn. C’è anche il coprifuoco alle 22, a che ora dovremmo programmare l’ultimo spettacolo? In provincia spesso i cinema sono aperti solo la sera, e poi non ci sono nuovi film, che inizieranno a uscire con interessanti novità solo da fine maggio, con titoli come il nuovo di Woody Allen e “Come un gatto in tangenziale 2”. Infine non avremo la certezza fino a venerdì di essere o meno in zona gialla: ogni settimana dovremmo rimanere nel dubbio fino all’ultimo? Noi vogliamo riaprire per non chiudere più, dopo 14 mesi un periodo di stop&go è impensabile. In Inghilterra, dove sono molto più avanti di noi per vaccini e calo dei contagi, riapriranno a metà giugno. Forse alcune strutture a Torino potranno farcela, ma sono poche».
A fare un giro tra gli esercenti torinesi, la situazione è confermata. Riaprirà il cinema Centrale di via Carlo Alberto, annuncia l’esercente Gaetano Renda (che non riaprirà fino a giugno, però, i suoi Fratelli Marx e Due Giardini): «Ma sarà quasi una cosa simbolica, faremo un paio di film che avevamo in programmazione al momento della chiusura. Soprattutto vogliamo ospitare dibattiti su questa situazione, la decisione del Governo è sconcertante e inaccettabile. La vedo durissima per tutti quanti, riaprire il 26. Aspettiamo intanto venerdì per sapere se saremo in zona gialla, per cominciare. Il buon senso vorrebbe che prima non si prendano impegni. Accogliamo ovviamente con sollievo che si vada verso aperture, ma siamo spiazzati da un provvedimento che non tiene conto di questi mesi e in tempi troppo repentini cambia totalmente le cose. Mi dispiace, infine, che le distribuzioni non abbiano approfittato di questi mesi per iniziare un dialogo con le sale: sarebbe stato utile lavorare insieme per rendere il ritorno più facile».
Nonostante le difficoltà e i dubbi, fiaccati da mesi di chiusura forzata alcuni esercenti si preparano a riaprire comunque. Se saremo zona gialla, riapriranno lunedì i cinema gestiti dalla famiglia Ventavoli (Romano, Eliseo e Nazionale). Giovedì 29 riaprirà il cinema Massimo in via Verdi (le sale 1 e 2, per la sala 3 e la programmazione della cineteca bisognerà attendere l’1 maggio), probabilmente anche l’Ambrosio.
Qualche speranza per la prossima settimana di apertura arriva anche da Stefano Jacono, che gestisce il Classico e il Greenwich Village: «Per noi la situazione è in evoluzione quotidiana. Abbiamo buone proposte per la programmazione, se confermate qualcosa faremo con entrambi i cinema, o forse con uno solo dei due. Intanto ci aspettiamo di avere una situazione contagi più bassa e una regione in giallo».
Resteranno infine quasi sicuramente chiusi, per ora il Lux e tutte le strutture più grandi e più commerciali (dall’Ideal al Reposi, dal Massaua a The Space e Uci).