“Il Cielo di Pietra” è uno spettacolo musicale, visivo e sonoro creato con sperimentazioni cinematografiche. Va in scena mercoledì 15 settembre alle 21 al Cinema Massimo di via Verdi 18 a Torino come evento speciale del Torino Fringe Festival 2021.
“Il Cielo di Pietra” è un’odissea tra due mondi: quello del silenzio, delle profondità, del buio, del dentro, e quello pullulante, caotico, della superficie della Terra. Il viaggio ribaltato, spericolato e visionario di Euridice, strappata alle profondità per risalire e vedere luci e suoni diversi. Euridice che rimarrà intrappolata sulla Terra. Ispirandosi al mito di Orfeo ed Euridice, ribaltato da Italo Calvino nel suo suggestivo racconto, gli spettatori andranno alla ricerca della protagonista, sospinti dall’eco del silenzio da cui tutto nasce, in un mondo fitto, pieno e meraviglioso.
“Il Cielo di Pietra” è uno spettacolo audiovisual creato esclusivamente con footage d’archivio delle prime sperimentazioni in ambito cinematografico su commissione del festival svizzero Alpentoene 2019. I frammenti video, provenienti integralmente dall’archivio dell’Eye Film Institute di Amsterdam provengono dai lavori, tra gli altri, dei registi Segundo de Chomon, Georges Méliès, JC Mol, sperimentatori di inizio secolo scorso su colore, effetti speciali ed investigazione del dettaglio microscopico.
La musica dialoga con le immagini, i visuals si formano a partire dai suoni. Il risultato è un viaggio dove la narrazione si perde e si ritrova nella materia, nei video, in frammenti già visti e in melodie forse già udite.
Come tributo agli albori della storia del cinema – quando la musica veniva suonata dal vivo, irrompeva una voce fuori campo, le pellicole potevano saltare o prendere fuoco e diventare così protagoniste della scena – questa performance non è una sonorizzazione di un film: i visuals diventano infatti il quarto elemento che interagisce dal vivo con i musicisti.
I tre artisti hanno composto le musiche e lo spettacolo enfatizzando l’approccio visionario e sperimentale dei registi di allora. I film sono ora processati con moderne tecniche digitali ed i musicisti giocano con la degradazione che il tempo ha operato sulle pellicole.