Ad aprile al cinema Massimo tutto il Mathieu Amalric regista

Aprile al cinema Massimo vedrà protagonista il cinema da regista di Mathieu Amalric, uno tra gli attori più prolifici del cinema francese.

Interprete prediletto di Arnaud Desplechin, non disdegna apparizioni in terra hollywoodiana (nei film di Wes Anderson, Julian Schnabel, nello 007 di Quantum of Solace, in Munich di Steven Spielberg) ma è anche conteso da autori come Alain Resnais, Roman Polanski, Amos Gitai, Jean-Marie e Arnaud Larrieu, Paul Vecchiali, Otar Ioseliani, Raúl Ruiz, Olivier Assayas. Tuttavia, la recitazione è per lui un “secondo impiego”, il primo è essere un regista, come dimostra la passione che sempre scorre nei suoi film. Prima di debuttare dietro la macchina da presa, si fa le ossa come aiuto regista, come montatore e come sceneggiatore, fino al suo primo lungometraggio Mange ta soupe (1997). Al suo talento nel raccontare storie viscerali con la delicatezza di una poesia, dedichiamo un omaggio che comprende anche l’ultimo straordinario Stringimi forte.

IL PROGRAMMA

Stringimi forte (Serre moi fort) (Francia 20021, 97’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Clarisse se ne va una mattina presto. Davanti la strada, dietro due figli e un marito, Marc, che prepara un’altra colazione e cerca un senso per aiutare i ragazzi a continuare. Lucie col suo piano, Paul con le sue domande. Clarisse guida, vuole vedere il mare mentre immagina i suoi figli crescere e Marc invecchiare. Ma niente è come appare. Adattato liberamente da una pièce teatrale di Claudine Galéa. Mer 13, h. 20.30/Mar 19, h. 18.15

Barbara (Francia 2017, 98’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Strano biopic sopra le righe, perché al centro di questa storia non c’è la Barbara cantautrice francese scomparsa vent’anni fa, dopo una vita di successi e palcoscenici, di viaggi in auto e teatri affollati, ma quella dell’attrice che deve interpretare un film su di lei. Il classico film nel film nel film, con frammenti che si allargano come in un caleidoscopio, con lo sguardo di Amalric ancora una volta a bordo palco, dietro le quinte, ai margini delle inquadrature, nei panni doppi del regista del film e nel film, proprio come Truffaut in Effetto notte. Ven 15, h. 16.00/Lun 18, h. 18.15

La camera azzurra (La chambre bleu) (Francia 2014, 71’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Julien ed Esther s’incontrano in una camera d’hotel tappezzata di azzurro, per amarsi appassionatamente e scambiare qualche parola dopo l’amplesso. Un dialogo senza impegno, o almeno così crede Julien. Di fronte alle domande del commissario di polizia, però, non ne è più sicuro. Arrestato per l’omicidio del marito di Delphine, che forse non ha mai commesso, Julien scopre che ricordare può essere un’azione complessa, che le immagini affiorano prepotenti, si accavallano, si ripetono e possono farsi rapidamente materia di ossessione. Ven 15, h. 18.15/Lun 18, h. 16.00

Tournée (Francia 2010, 110’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Un impresario francese porta per la Francia una compagnia di new burlesque californiana. Amalric stesso interpreta Joachim, che una volta era un produttore televisivo, ma il cui carattere negli anni lo ha portato a essere inviso a quel mondo, relegandolo agli spettacoli di provincia, sempre sognando di tornare nella capitale da vincitore. Sab 16, h. 16.00/Dom 17, h. 18.15

Le Stade de Wimbledon (Francia 2001, 70’, 35mm, col., v.o. sott. it.)
Il secondo lungometraggio da regista di Mathieu Amalric è un fedele adattamento del romanzo dello scrittore Daniele Del Giudice, pubblicato nel 1983. La storia è quella di una ricerca personale e letteraria nella città di Trieste. Il film è interpretato principalmente dall’attrice Jeanne Balibar, che è anche il narratore. Sab 16, h. 18.15/Mar 19, h. 20.30

La chose publique (Francia 2003, 83’, 35mm, col., v.o. sott. it.)
A un regista viene affidata la realizzazione di un film per la nuova serie “Maschile-Femminile” della rete televisiva culturale Arte. Partendo dalla legge sulla parità dei sessi, l’uomo decide di ambientare il suo film nel mondo politico, molto lontano dal suo. Tre settimane prima di iniziare le riprese, sua moglie gli dice di aver incontrato un altro uomo. Sab 16, h. 20.30/Sab 23, h. 16.00

Mange ta soupe (Francia 1997, 75’, 35mm, col., v.o. sott. it.)
Dopo molti anni di assenza, un figlio torna a casa per far visita alla madre, egocentrica critica letteraria consumata dal mondo dei libri. Sua sorella è completamente chiusa in se stessa, suo padre è un giornalista un po’ sognatore. Nessuno nella sua famiglia è disposto ad aiutarlo ad affrontare il grande trauma della sua infanzia: il suicidio del fratello. Dom 17, h. 16.00/Ven 22, h. 20.30