L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) collabora con Open DDB – Distribuzioni dal basso (www.openddb.it) in occasione della proiezione in anteprima del documentario A Declaration Of Love di Marco Speroni (Italia 2021, 61′) prodotto da Silvana Costa e Federico Schiavi per NACNE. L’appuntamento è in programma lunedì 2 maggio alle ore 20,30 presso il Cinema Massimo di Torino (Via Verdi 18), ingresso intero 6,00 Euro, ridotti 4,00 e 3,00 Euro.
Il film racconta la vita di Curtis McCarty, condannato a morte nel 1985 per un crimine che non aveva commesso. Ha trascorso ventidue anni in prigione, diciannove dei quali nel braccio della morte, sepolto vivo in una stanza senza finestre e senza poter avere contatti umani nel Penitenziario di Stato dell’Oklahoma. Nel 2007 è stato scagionato e liberato. Uscito di prigione con un grave PTSD (post traumatic stress desorder), senza alcun aiuto o sostegno la sua vita è crollata ed è diventato homeless e tossicodipendente. Il film è supportato tra gli altri dalla Comunità di Sant’Egidio, Innocence Project e Amnesty International; la proiezione è realizzata in collaborazione con LiberAzioni festival.
Intervengo il regista Marco Speroni, Luigi D’Alife di Open DDB, Bruno Mellano, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Piemonte e Valentina Noya, Vice
Presidente dell’AMNC.
“A Declaration Of Love si concentra sul lato umano di un uomo che ha passato la maggior parte della sua vita nel braccio della morte per un crimine che non ha commesso. L’obiettivo del film – dichiara il regista – è quello di coinvolgere e sensibilizzare il pubblico, mostrare quali immensi danni produce “vivere” nel braccio della morte. Curtis McCarty è una delle vittime più struggenti, la più iconica. Negli Stati Uniti gli errori giudiziari non sono rari e sono centinaia le persone che come Curtis sono state incarcerate ingiustamente o illegalmente. Ciò che rende questa storia unica e sconvolgente è che il suo incubo legale e umano è legato a uno degli scandali più esplosivi che hanno sconvolto la giustizia negli Stati Uniti negli ultimi 30 anni”.