TFF40 – Mezzogiorno di fuoco

Il western torna al Torino Film Festival con una sezione appositamente dedicata. MEZZOGIORNO DI FUOCO propone otto film di culto per gli appassionati del genere, ma poco noti al grande pubblico. La scelta è ricaduta sul periodo d’oro del western statunitense (la selezione va da 1938 al 1960), ma non su grandi nomi o su opere ormai canonizzate. Niente John Ford quindi; niente Mann, Boetticher, Hawks: al loro posto, solidi mestieranti come Ray Enright o Lesley Selander, o autori di cult-movies (sempre e rigorosamente “di serie B”) come Joseph H. Lewis. Al posto di John Wayne, Gary Cooper o James Stewart troviamo invece Randolph Scott, Joel McCrea o Sterling Hayden, che al western hanno dedicato gran parte delle loro carriere. I film presentati hanno tutti qualche peculiarità, che li rende in qualche modo “eccentrici”: un eroe che non impugna la pistola ma un arpione da balena, un diffuso erotismo solitamente alieno al genere, una durezza insolita o al contrario una dolcezza agreste, un cast di soli attori nani o una trama che non prevede nemmeno un proiettile sparato. Opere che talvolta si rifanno a modelli di maggiore successo, o che al contrario li anticipano. Uno sguardo inedito su un genere che in quegli anni non era solo il “cinema americano per eccellenza”, ma soprattutto un laboratorio inesauribile di invenzioni, sperimentazioni formali e narrative, capace come pochi altri di incidere sull’immaginario collettivo.

QUI TROVATE QUANDO E DOVE VEDERLI

I FILM

THE TERROR OF TINY TOWN di Sam Newfield (USA, 1938, DCP, 62’)
Bizzarra operazione nata da un’idea del produttore Jed Buell, è un western con numeri musicali
interpretato unicamente da attori nani.

THE ROMANCE OF ROSY RIDGE / LA CAVALCATA DEL TERRORE di Roy Rowland (USA, 1947, DCP, 106’)
Toni poetici di sapore agreste per un film ambientato immediatamente dopo la Guerra Civile. Il titolo
italiano si riferisce alle scorribande dei cavalieri del Ku Klux Klan.

CORONER CREEK / IL PUGNALE DEL BIANCO di Ray Enright (USA, 1948, DCP, 90’)
Film che anticipa quelli che Randolph Scott interpreterà anni dopo per Budd Boetticher, è forse il migliore dei 17 western di Ray Enright.

FOUR FACES WEST / LE QUATTRO FACCE DEL WEST di Alfred E. Green (USA, 1948, DCP, 89’)
Western anomalo, senza villain o sparatorie. All’epoca un flop, oggi rivalutato grazie anche alla splendida fotografia in b/n di Russell Harlan.

FOUR GUNS TO THE BORDER / I DESPERADOS DELLA FRONTIERA di Richard Carlson (USA, 1954, DCP, 83’)
Tratto da un romanzo di Louis L’Amour, un B-movie dalle insolite venature erotiche interpretato da una sensuale Colleen Miller.

SHOTGUN / CANNE INFUOCATE di Lesley Selander (USA, 1955, DCP, 80’)
Una tesa e brutale storia di vendetta in Technicolor. Il migliore degli oltre 100 western diretti da Lesley
Selander tra il 1936 e il 1968.

TERROR IN A TEXAS TOWN / IL TERRORE DEL TEXAS di Joseph H. Lewis (USA, 1958, DCP, 80’)
Celebre per il duello tra il pistolero e il marinaio armato di arpione, l’ultimo film di Joseph H. Lewis è un cult amato da registi cinéphiles del calibro di Bertrand Tavernier.

SEVEN WAYS FROM SUNDOWN / SETTE STRADE AL TRAMONTO di Harry Keller (USA, 1960, DCP, 83’)
Western psicologico nella tradizione di film come Quel treno per Yuma o L’ultima cavalcata, con Audie Murphy nel ruolo per lui tipico di ragazzino innocente