“I giovani leoni” al Nazionale per il Capodanno cinese

Quest’anno, per la Cina, il Capodanno tradizionale che dà il benvenuto all’Anno della lepre coincide con un momento di grave preoccupazione per le condizioni sanitarie determinate dalla recrudescenza della pandemia. Sappiamo tutti quanto possano essere profonde le preoccupazioni per parenti e amici in situazioni difficili quando ci si trova in luoghi lontani.

Per questa ragione l’Istituto Confucio ha deciso di offrire ai concittadini di origine cinese e a tutti i torinesi interessati la visione di un film che parla di speranza, con l’augurio che questi tempi difficili possano presto diventare un ricordo. La pellicola, presentata con grande successo dalla Tiger Pictures Entertainment al Far East Film Festival di Udine nella primavera del 2022, racconta una storia adatta al pubblico più giovane e, nel contempo, per la straordinaria bellezza del lavoro di animazione, cattura anche l’interesse del pubblico adulto.
Titolo originale del film è “Giovani leoni” (Xiongshi shaonian, 《雄狮少年》). All’estero è stato presentato con il titolo inglese “I am what I am”. Realizzato alla fine del 2021, non è ancora distribuito nel nostro paese.

E’ la storia del riscatto di tre giovani, Ajuan, Agou e Amao, Gattina o Kittie, la sola ragazza del gruppo. La straordinaria efficacia del sontuoso lavoro di animazione porta con sé una storia a lieto fine che riecheggia tuttavia un problema sociale di rilievo. La grande migrazione interna che ha caratterizzato la Cina a partire dalla fine degli anni Ottanta, con una impennata al volgere del millennio, ha avuto un ruolo non secondario nel rapidissimo sviluppo del paese ma ne ha cambiato il volto, determinando nel 2011 un sorpasso storico: gli abitanti delle città hanno superato quelli delle campagne.
Ciò è avvenuto anche a prezzo di enormi sacrifici da parte della gente comune, soprattutto nelle aree rurali: nasce in quegli anni il fenomeno noto con l’espressione inglese left behind children. Impegnati allo stremo nel cercare di assicurarsi un maggiore benessere economico e di garantire ai figli un futuro migliore, gli adulti lasciavano le campagne affidando i ragazzini alla cura dei nonni o di altri parenti. Il fenomeno, ora in fase di assorbimento, ha naturalmente causato una serie di conseguenze sul piano sociale e ha dato origine a nuove forme di disagio tra i giovanissimi.

Sappiamo che l’affido dei figli a parenti più o meno prossimo è stata una scelta dolorosa che ha caratterizzato moltissimi fenomeni migratori, non solo in Cina. Il film che presentiamo è una favola a lieto fine in sintonia con l’atmosfera festosa del Capodanno. I tre ragazzini vengono da un villaggio sperduto delle campagne meridionali del Guangdong e soffrono del disagio della propria condizione di giovani “lasciati indietro” dai genitori che lavorano in città.

Decideranno di cimentarsi in una impresa all’apparenza impossibile: vincere la grande competizione indetta ogni anno a Canton tra squadre di “danzatori” della Danza del Leone – una danza propiziatoria parte delle celebrazioni tradizionali del Capodanno: le squadre provengono da tutto il paese e i nostri non sono certo i favoriti. Ma a volte la sorte riserva delle sorprese.

Il film viene presentato in lingua cinese, con sottotitoli in cinese e in italiano.

E’ necessario prenotarsi via email indicando nome, cognome e numero di cellulare: verrà inviata una mail di conferma da esibire all’ingresso del cinema.

Cinema Nazionale, Via Pomba n.7, lunedì 23 gennaio, h.20:30
Per prenotazioni e info:
segreteria@istitutoconfucio.torino.it – tel. 011 670 3913