Il programma di ANCR per il giorno della Memoria

In occasione del Giorno della Memoria 2023, l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza propone una programmazione di film. Le proposte sono numerose e anche diversificate per orari, pubblico e tematiche. Al mattino del 26 e 27 gennaio le proiezioni sono state scelte in primo luogo per le scuole, soprattutto secondarie.

Si inizia il 26 gennaio 2023 ore 10,00 e replica ore 12,00 in Sala conferenze presso il Polo del ‘900 corso Valdocco 4/A con ingresso gratuito per la proiezione di On Hitler’s Highway, regia Lech Kowalski (Francia / 2002 / 80′). Kowalski percorre la più antica autostrada polacca, costruita da Hitler per facilitare l’invasione dell’est Europa. L’asfalto si sgretola, ormai, e ai suoi margini si aggira un’umanità derelitta e non riconciliata: prostitute bulgare e ucraine, un venditore ambulante in sedia a rotelle e un gruppo di giovani punk che trova rifugio in un bunker antinucleare sotterraneo. Resistenza della memoria e pratiche di sopravvivenza all’ombra dell’Olocausto. “La prima volta che mi sono ritrovato sull’autostrada e ho saputo che era stata costruita dai tedeschi, ho capito subito che sarebbe stato materiale perfetto per un film. Non solo l’autostrada, ma l’idea che Hitler avesse deciso di costruire un’autostrada attraverso la Polonia per arrivare in Russia. Il viaggio portava allo scoperto anche una serie di rimozioni, come quelle riguardanti le deportazioni di zingari e omosessuali nei campi di concentramento, di cui si parla pochissimo”. Versione originale con sottotitoli in italiano.

Il 27 gennaio 2023 ore 10,00 e replica ore 12,00 in Sala conferenze del Polo del ‘900 corso Valdocco 4/A (ingresso gratuito) doppia proiezione dei mediometraggi:

-Quella cosa incredibile da farsi di Chiara Cremaschi (Italia / 2003 / 40′). Ritratto di Lisa Ghelfenbein (ebrea, perseguitata), nonna della regista, nei ricordi di chi l’ha conosciuta e attraverso un montaggio di foto di famiglia e di interviste. La storia personale si incrocia con la storia collettiva.

-Butterflies in Berlin di Monica Manganelli (Italia / 2019 / 29’55” /animazione). Alex si trasferisce a Berlino nel 1933 alla ricerca della propria identità sessuale. Deciso a seguire le proprie inclinazioni, il giovane diventa il primo transessuale operato della storia. Ma, nel frattempo, il partito nazista sta prendendo il potere e la sua vicenda assume toni drammatici e avrà un tragico epilogo. Saranno presenti le registe Monica Manganelli e Chiara Cremaschi per rispondere alle domande del pubblico.

Il 26 gennaio, al pomeriggio, si tiene un reading di pagine di straordinaria efficacia evocativa del grande scrittore russo Vasilij Grossman lette da Alessia Olivetti e Eugenio Gradabosco su immagini del film Finis terrae, di Manuele Cecconello e altre immagini da film conservati nell’archivio di Ancr tratte da documenti che descrivono la terribile realtà dei campi di sterminio.

In sala conferenze Polo del ‘900 corso Valdocco 4/A (ore 17,30 – Ingresso gratuito) Racconto su Treblinka. Un reading di Alessia Olivetti e Eugenio Gradabosco, tratto da Uno scrittore in guerra di Vasilij Grossman (a cura di Antony Beevor e Luba Vinogradova), Adelphi, 2015. Immagini da Finis terrae (2004) di Manuele Cecconello e dall’archivio di Ancr. Regia Alessia Olivetti; adattamento Micaela Veronesi; montaggio Fabio Cancelliere e Andrea Spinelli; prodotto da Archivio nazionale cinematografico della Resistenza; durata 55 minuti. Da un’idea di Paola Olivetti. In collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino.

Il 27 gennaio, alle 20.30, al cinema Massimo è programmato Babi Yar Context, l’ultimo documentario di Sergei Loznitsa (Paesi Bassi, Ucraina / 2021 / 120’). Nella profonda e larga gola situata in prossimità di Kiev, nota come Babij Jar, fra il 29 e il 30 settembre 1941 le truppe tedesche con la collaborazione di due battaglioni della polizia ausiliaria ucraina e senza alcuna opposizione da parte della popolazione locale sterminarono a colpi d’arma da fuoco 33.771 ebrei. Babij Jar è il terzo grande massacro effettuato dai nazisti, durante il secondo conflitto mondiale. Durante e dopo la guerra il territorio fu modificato, ridisegnato o riconvertito con l’obiettivo di rimuovere i segni fisici del genocidio. Solo a partire dagli anni ’60 anche con interventi di artisti, poeti, scrittori si iniziò a contrastare la volontà di cancellazione di quel luogo e della sua memoria.

Loznitsa si affianca a quanti hanno cercato di ricostruire e ricordare l’eccidio con un’opera di straordinaria potenza filmica tutta costruita esclusivamente con materiali d’archivio e con i suoni naturali e senza ricorrere ad alcuna voce narrante. I materiali d’archivio, frutto di una lunga ricerca, documentano l’occupazione nazista dell’Ucraina e provengono da una serie di archivi pubblici e privati in Russia, Germania e Ucraina; in particolare dall’Archivio di Stato russo di Krasnogorsk, dall’Archivio federale tedesco e da altri archivi regionali in Germania, e si avvalgono inoltre dei filmati amatoriali, tra cui alcuni girati dalle truppe naziste. Secondo il regista, gran parte dei filmati sono rimasti sepolti «negli archivi per decenni, nessuno li aveva mai visti. Nemmeno gli storici specializzati sull’Olocausto». Introducono la proiezione Ivelise Perniola e Grazia Paganelli.

A cura di Archivio nazionale cinematografico della Resistenza e di Museo nazionale del Cinema – Fondazione Maria Adriana Prolo.