Venerdì 9 giugno alle 21, come anticipo di “Cinema in Festa” che dall’11 al 15 giugno prevede tutti i biglietti dei cinema a soli 3,50 euro, l’Ambrosio Cinecafé di corso Vittorio Emanuele II 52 ha scelto di invitare – per anticipare la festa – l’attrice e regista Pilar Fogliati con il suo “Romantiche”, commedia d’esordio alla regia per cui sarà presente in sala prima della proiezione e alla fine per incontrare il pubblico.
«Sono cresciuta e vissuta a Roma, ma sono nata ad Alessandria e la mia famiglia è per metà di Canelli e per metà di Tortona: in Piemonte mi sento a casa, anche per quanto riguarda il carattere delle persone. Nei due anni in cui sono stata a Torino per girare “Cuori” ho lavorato con la troupe migliore della mia carriera, oltre che con un regista torinese come Riccardo Donna: credo sia successo perché c’era molta affinità, c’è chi ha il segno zodiacale più affine, io invece ho una città. Ciò non toglie che per l’accoglienza del pubblico di domani sera ho tanta paura! Anche se ormai sono capace di accogliere ogni critica come costruttiva, prima di questo film pensavo 10 volte prima di postare una cosa…».
“Romantiche” racconta le storie di quattro ragazze che vivono a Roma e dintorni: Eugenia Praticò, l’aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché sia di nicchia; Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, che debutta nel mondo del lavoro; Michela Trezza che sta per sposarsi e ama la sua vita di provincia a Guidonia; Tazia De Tiberis, la bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato.
Il film è stato accolto molto bene dalla critica e dal pubblico, e sono arrivate anche tre nomination ai Nastri d’argento: se lo aspettava?
«Ovviamente no, anche se so che lo dicono tutti. Ma è una vera rarità che accada quando si tratta di commedie, è difficile essere candidati a premi così importanti e sono davvero felice, ho proposto personaggi a loro modo esagerati. La critica lo ha apprezzato, come si direbbe a Roma “non l’ha sfondato”: lo hanno trovato fresco, anche se il genere dei personaggi è vecchio, ma da 40 anni ai tempi dei primi film di Verdone non se ne facevano più».
Non è stato solo un successo di critica, però.
«Anche il pubblico lo ha amato, essendo l’opera prima di un personaggio non famoso sono contenta dei numeri: temevo inoltre che essendo tutto o quasi incentrato su personaggi romani al di fuori della capitale non venisse apprezzato, e invece le risate più forti le ho sentite a Treviso, e poi a Lucca! Abbiamo fatto quindici tappe accompagnandolo in sala e ho rivisto il film 15 volte… Due sale a Roma hanno tenuto “Romantiche” un sacco di tempo: ogni tanto andavo di nascosto a spiare il pubblico, quando sentivo qualcuno in cassa che comprava i biglietti per il mio film li volevo abbracciare! E’ stato curioso anche sentire come reagivano ai vari momenti della storia, magari ridendo poco in certi punti che pensavo divertenti e invece capendo pezzi che ritenevo troppo complessi… bisogna avere fiducia nel pubblico».
A Torino come è andata l’anteprima di febbraio?
«Non posso dire non sia andata bene, certo, ma il pubblico è forse più abituato a respirare arte e cultura, diciamo che non è nella Top5 delle città che hanno risposto più calorosamente. Ma conosco bene i torinesi, non sempre hanno voglia di esporre le loro emozioni. Ho vissuto molto tempo in città girando “Cuori”: per la prima stagione stavo in zona Gran Madre, per la seconda in via San Quintino. Mi sono creata il mio piccolo mondo del quartiere, sono ancora amica e mi sento spesso con chi gestisce la palestra dove andavo».
Nel prossimo futuro dove la vedremo?
«Sempre a Torino in parte ho girato “Confidenza”, il nuovo film di Daniele Luchetti, in cui recito accanto ad Elio Germano, uno dei miei miti. Poi ho già girato la seconda stagione di “Odio il Natale” per Netflix, e in autunno si vedranno anche le nuove puntate di “Cuori”. Come autrice non so ancora: sto continuando a scrivere, un po’ di idee che frullano ci sono ma voglio mantenere l’incoscienza e l’onestà di Romantiche, è la cosa più importante per me in assoluto».