Domenica 1 ottobre omaggio a Patricio Guzman

AGGIORNAMENTO! L’evento è spostato al giorno successivo, domenica 1 ottobre. 

Cinquant’anni fa il golpe dei militari in Cile, con l’assassinio del Presidente Salvator Allende e l’insediamento della feroce dittatura militare di Pinochet scosse il mondo e in particolare l’Italia, dove grande e appassionata fu la mobilitazione di protesta e di solidarietà, con raccolte di fondi, aiuti e assistenza a chi allora riuscì a fuggire e poi visse la lunga odissea dell’esilio. Per ricordare quei drammatici momenti l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza e il Museo Nazionale del Cinema propongono un omaggio al grande regista cileno Patricio Guzman, proiettando la serie dei tre suoi ultimi film, documentari lirici come sono stati definiti, Nostalgia della luceLa memoria dell’acquaLa cordigliera dei sogni.

Tre film in cui s’intrecciano la memoria, la nostalgia, il paesaggio scabro e forte, la geografia fisica e politica del paese amato, ma anche, sotteso a tutto, l’orrendo buco nero che è stata la dittatura di Pinochet e di cui anche a posteriori continuano a riaffiorare gli effetti malefici. Tre film che parlano del Cile ma parlano di noi. L’iniziativa è in collegamento con Cinquant’anni dal golpe in Cile. 1973-2023, un progetto del Polo del 900, articolato in due giornate: Memorie dal Cile (11 settembre 2023) Santiago – Torino – Santiago (11 ottobre 2023). Presentazioni a cura dell’Archivio nazionale cinematografico delle Resistenza.

IL PROGRAMMA

Sabato 30, h. 16.00
Nostalgia della luce (Nostalgia de la luz)
(Francia/Germania/Cile/Spagna/Usa 2010, 90’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Nel deserto di Atacama, in Cile, è più facile vedere le stelle per via di una quasi totale assenza di umidità che assicura il cielo più terso della Terra. Alcuni osservatori astronomici puntano da lì il loro sguardo per questo motivo. Nel deserto di Atacama, poi, gli archeologi rinvengono mummie precolombiane perfettamente conservate, iscrizioni, resti della passata civiltà. Sempre ad Atacama è ancora presente l’orrore della dittatura di Pinochet: lì sorsero i campi di prigionia e ci sono ancora i resti delle vittime del regime a cui donne pietose vogliono riuscire a dare degna sepoltura.

Sabato 30, h. 18.00
La memoria dell’acqua (El Botón De Nácar)
(Cile/Francia/Spagna 2015, 82’, DCP, col., v.o. sott. it)
Da un parallelepipedo di quarzo, che contiene al suo interno dell’acqua che risale a millenni fa, si prendono le mosse per riflettere sull’elemento liquido che sta alla base della vita nell’universo e che consente di parlare della storia passata e più recente del Cile. Durante la dittatura l’Oceano è divenuto di innumerevoli desaparecidos lanciati dai velivoli affinché i familiari non potessero avere una tomba per piangerli. Un bottone di perla trovato nei suoi fondali può allora costituire una testimonianza preziosa: l’occasione per non dimenticare. 

Sabato 30, h. 20.30
La cordigliera dei sogni (La cordillère des songes)
(Francia/Cile 2019, 85’, DCP, col., v.o. sott. it)
Patricio Guzmán chiude con La cordigliera dei sogni la trilogia sul territorio fisico cileno indagato come testo emotivo, mémoir di un periodo storico – la dittatura di Pinochet- che ha riscritto una cultura antica di ventimila anni e ferito il paese in ogni centimetro della sua superficie. Per il regista cileno, che ha lasciato la sua terra dopo il colpo di Stato del ’73 e non è mai tornato a viverci, superare la cordigliera delle Ande significa entrare nel paese dell’infanzia, viaggiare nel passato, in un luogo che non ha più carattere di realtà materiale, trasfigurato com’è dai tanti anni di distanza e di reinvenzione.