Si è chiusa al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema la quarta edizione di Job Film Days, festival diretto da Annalisa Lantermo, che si è tenuto dal 3 all’8 ottobre 2023 a Torino.
Domani, 9 ottobre, alle ore 18, il Complesso “Aldo Moro” dell’Università degli Studi di Torino ospiterà la proiezione dei film vincitori. L’ingresso è gratuito.
Di seguito sono elencati tutti i premi.
Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2023” JFD – INAIL
La Giuria, presieduta da Paolo Mereghetti e composta da Giulia Muggeo, Ike Nnaebue, Antonella Onofri e Filippo Ticozzi, assegna il premio come miglior film (4.000 €) a
Il posto di Gianluca Matarrese e Mattia Colombo (Italia/Francia/Germania, 2023, 60’)
Con la seguente motivazione: per la sua capacità di restituire con bella empatia un aspetto poco conosciuto del mondo del lavoro, l’odissea che devono affrontare gli infermieri del Sud Italia per partecipare ai concorsi organizzati dagli enti ospedalieri del Nord. Intrecciando gli sforzi di chi si è dato da fare per organizzare un servizio di trasporto via pullman e la fatica di chi deve sottoporsi a questi viaggi alla ricerca di un posto. Il film sa parlare delle divisioni che segnano ancora il nostro Paese, delle speranze e delle determinazioni, delle paure ma anche dei sogni di chi insegue con caparbietà il diritto a un lavoro che sembra esistere solo lontano da casa.
Il Gran Premio della Giuria (2.000 €) è assegnato a
The Visitors di Veronika Lišková (Repubblica Ceca/Norvegia/Slovacchia, 2022, 85’)
Con la seguente motivazione: per la potenza delle immagini e per la rappresentazione di una natura imponente e fragile al contempo. Per la capacità della regista di coniugare il discorso lavorativo a quello climatico e sociale e per l’attenzione e la cura nel restituire una realtà in piena trasformazione.
Il Premio al miglior film sulle tematiche inerenti la salute e la sicurezza sul lavoro (1.000 €) va a
Life Is a Game di Luca Quagliato e Laura Carrer (Italia, 2023, 60’)
Con la seguente motivazione: per aver trattato l’argomento della salute e sicurezza del lavoro con sguardo attento e realistico, con riferimento specifico al lavoro dei rider, di assoluta e drammatica attualità. Girato nelle ore notturne per le strade di alcune città europee, mette sapientemente in risalto la condizione di estrema insicurezza in cui versano i rider nell’effettuare le consegne per i rischi della strada, aggravati ulteriormente da quella che emerge essere la ricorrente tipologia delle relazioni di ingaggio sottostanti, che arrivano a delegare a un impersonale e inafferrabile algoritmo il compito di impartire regole, istruzioni, tempi di lavoro. Il film, attraverso la trama accattivante, è reso apprezzabile anche dai più giovani, consentendo agli stessi di affrontare efficacemente tematiche assai delicate e talvolta fuori del loro ambito, ma fondamentali per sviluppare una cultura della sicurezza, alla base della prevenzione degli infortuni.
La Giuria assegna inoltre una menzione speciale a
The Dna of Dignity di Jan Baumgartner (Svizzera, 2022, 60’)
Con la seguente motivazione: per la capacità di districarsi nei meandri della memoria, tra ricordi e rimozioni, con un deciso rigore formale, permettendoci di ravvisare nei resti della guerra dei Balcani la tragedia universale dello scontro, che ha nell’uomo l’inizio e la fine, fra tracotanza e pietà.
Premio “Job for the Future” JFD – Camera di Commercio di Torino
La Giuria, presieduta da Chiara Cremaschi e composta da Alessandro Borrelli, Alessandro Giorgio, Nicola Scarlatelli e Paola Zeni, assegna il premio come miglior cortometraggio (5.000 €) a
Please Make It Work di Valerio Picchi e Daniel Soares (Portogallo/Svizzera, 2022, 14’)
Con la seguente motivazione: per la grazia ironica con cui ha saputo tratteggiare gli affanni quotidiani che il lavoro riserva e per l’originalità dello sguardo che, nell’affidare allo spettatore un punto di vista apparentemente immobile, lo coinvolge appieno nell’articolato paesaggio sonoro di una quotidianità lavorativa e di vita altrimenti “invisibile”. La relazione con la figliola è una caratteristica presente e diffusa in questa fase storica, inoltre esprime la difficoltà nel trasmettere e trasferire “valori” relativi al “senso” della vita nel lavoro e al “senso” del lavoro nella vita.
Il premio al miglior soggetto in relazione alle tematiche del bando di concorso (3.000 €) è assegnato a
La robe di Olga Torrico (Italia, 2022, 6’)
Con la seguente motivazione: per la delicatezza e profondità con cui, in pochi minuti, viene affrontato il tema del lavoro in relazione alla morte, alla solitudine e alla possibilità di relazione attraverso ciò che resta e che può entrare con valore in altre vite, migliorandole.
Il premio al miglior regista che abbia sviluppato temi di interesse per il Piemonte (2.000 €) è assegnato a
Kaja Rakuscek per Prah./Dust. (Slovenia, 2023, 9’)
Con la seguente motivazione: il corto ci ricorda la tragica storia della produzione d’amianto che ha causato in passato tantissime vittime, un dramma avvenuto in tante parti del mondo, compreso il Piemonte, che ha pianto in passato le vittime della fabbrica di Casale Monferrato. Il documentario è un chiaro monito per il futuro, affinché si presti sempre più attenzione alla sicurezza e alla salute dei lavoratori.
La Giuria assegna inoltre una menzione speciale a
Schichtwechsel (The Shift) di Maire Pauline Bagh (Germania, 2023, 11’)
Laboratorio di scrittura
La Giuria, presieduta da Caterina Taricano e composta da Luisella Fassino e Anita Otto, assegna il premio per il miglior soggetto (500 € più una penna stilografica di pregio offerta da Aurora Penne) a
Forse, sognare di Bruno Ugioli e Sirio Alessio Giuliani
Con la seguente motivazione: nelle forme di un apologo che stinge nel fiabesco, scritto in un linguaggio accogliente e comunicativo, il soggetto propone una originale celebrazione della nostalgia della sala tradizionale e dello spettacolo cinematografico, affettuosa e divertita. È come se il cinema fosse parte ineliminabile di un mondo, della vita e del lavoro che non esiste più.
Il secondo premio (una penna stilografica di pregio offerta da Aurora Penne) va a
Now Live di Marco Di Pasquale
Con la seguente motivazione: per aver saputo cogliere un aspetto iper-contemporaneo e inedito della realtà, e non solo. Per l’ambizione di voler raccontare un lavoro difficilissimo e a tratti pericoloso, lo steamer in vetrina, che ci restituisce pienamente la complessa realtà sociale delle nostre città, tratteggiando la vita notturna di un quartiere di Torino, San Salvario e dei giovani di ogni classe sociale ed etnia che lo frequentano.
Il terzo premio (una penna stilografica di pregio offerta da Aurora Penne) è assegnato a
Who’s Live di Andrea Ventura
Con la seguente motivazione: per aver ricordato che la migliore espressione dell’arte culinaria italiana appartiene a tradizioni famigliari, fortemente radicate a ogni latitudine del Paese. In contrapposizione a questa cultura fatta di semplicità e memoria, si assiste al dirompente successo della “scienza stellata” ostentata negli show cooking, nei quali si propone uno stile sofisticato, rigoroso e meticoloso, ma allo stesso tempo spietato, che pone spesso il partecipante in una posizione umiliante e ne deprime l’autostima.