Al cinema Massimo i migliori film italiani del 1973

Prosegue la ricognizione sul cinema italiano anno per anno che l’Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza da tanti anni organizza con la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema e con il supporto del Ministero della Cultura – Direzione generale cinema. La rassegna di quest’anno propone una carrellata di film che ci riportano al clima culturale e sociale del 1973.
IL PROGRAMMA
Mer 6, h. 20.45 – Il film sarà introdotto da Matteo Pollone
Elio Petri
La proprietà non è più un furto
(Italia 1973, 125’, DCP, col.)
Total è un giovane impiegato che odia il denaro e soprattutto a chi, avendolo, lo considera la cosa più importante della vita, come il tronfio e ricchissimo commerciante di salumi del paese, che Total perseguita in tutti i modi, derubandolo e facendogli dispetti di ogni genere. Il commerciante dopo aver cercato di farlo venire a miti consigli con le buone decide di eliminarlo strangolandolo.

Ven 8, h. 20.45
Federico Fellini
Amarcord
(Italia/Francia 1973, 127’, DCP, col.)
Il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli anni Trenta, al suo paese.
I miti, i valori, il quotidiano di quel tempo: le parate fasciste, la scuola (con l’insegnante prosperosa che stuzzica i primi pensieri), la ragazza “che va con tutti”, la prostituta sentimentale, la visita dell’emiro dalle cento mogli, la Mille Miglia, il papà antifascista che si fa riempire d’olio di ricino, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende il passaggio del transatlantico Rex.

Dom 10, h. 16.00
Carmelo Bene
Un Amleto di meno
(Italia 1973, 70’, 35mm, col.)
Ultimo film di Bene (sia come regista che come attore), che trae spunto dal testo di Jaques Laforgue Amleto ovvero le conseguenze della pietà filiale. Gli elementi shakespeariani vengono stravolti col tipico gusto provocatorio. Claudio uccide il re suo fratello e diviene amante della vedova. Il “re nero” non vuole vendetta, bensì mettere in scena una commedia a Parigi. Orazio racconta ad Amleto di aver visto il fantasma del re assassinato e Amleto gli raccomanda di tacere. All’incoronazione, Claudio prega Amleto di restare e gli promette di sostenere le sue imprese teatrali.

Lun 11, h. 15.30
Dario Argento
Le cinque giornate
(Italia 1973, 122’, HD, col.)
Durante le cinque giornate di Milano, nel marzo 1848, il delinquentello Cainazzo e il panettiere romano Romolo sono coinvolti nei moti antiaustriaci del Risorgimento. Dopo aver partecipato all’erezione di una barricata fatta con i mobili appartenenti ad una contessa ninfomane, scelgono di arruolarsi nelle schiere di un ambiguo barone. Entrambi assistono stupiti ad una realtà in preda al panico, si perdono ognuno per la propria strada, fino al momento in cui Cainazzo viene catturato dagli austriaci e processato dal suo vecchio capobanda. Film unico nella filmografia di Argento.

Mar 12, h. 18.00
Giuliano Montaldo

Giordano Bruno
(Italia/Francia 1973, 123’, 35mm, col.)
A Venezia Giordano Bruno (1548-1600) coglie l’occasione di una processione commemorativa della vittoria di Lepanto per condannare una religione che fa uso della violenza. Fra amici e poi con l’amante, espone le sue idee filosofiche nutrite di panteismo e il suo concetto di una duplice religione: una fatta per il popolo, l’altra che è liberazione e superamento, riservata a uomini superiori. Con Gian Maria Volonté.

Mer 13, h. 20.45 – Il film sarà introdotto da Silvio Alovisio
Ermanno Olmi

La circostanza
(Italia 1973, 96’, video, col.)
La vita arida e disgregata di una famiglia-tipo dell’alta borghesia milanese, tra solitudini individuali e disorientamento sociale, in un momento di crisi generale della società. Un giorno la madre soccorre un ragazzo rimasto ferito in un incidente stradale e gli si affeziona, per lei sembra cominciare una nuova vita, ma tutto finisce con l’estate.