Ultimo Uomo racconta lo sport in maniera diversa da più di dieci anni, su web e su carta. Grazie a CineAgenzia, adesso, passa dalla parola scritta all’immagine e al suono, presentando nelle sale cinematografiche In Campo, una rassegna di tre documentari sul calcio e sul mondo che gli gira attorno, tra i migliori dell’ultima stagione di festival internazionali, tutti in anteprima per l’Italia.
In Campo punta a diventare un appuntamento annuale e punto di riferimento per i documentari sportivi. Nasce dall’incontro tra CineAgenzia – conosciuta per Mondovisioni, la rassegna itinerante dei documentari del settimanale Internazionale – e Ultimo Uomo – una delle riviste di sport più apprezzate in Italia.
L’obiettivo di In Campo per i prossimi anni è presentare più documentari e parlare di più sport. Ma anche diventare un’occasione per far incontrare Ultimo Uomo con la sua affezionata comunità, arricchendo il racconto sportivo e rafforzando il legame con le persone che tutti i giorni leggono i suoi articoli.
Dal 21 maggio a Torino al cinema Massimo.
PROGRAMMA
La prima edizione di In Campo presenta tre documentari, imperdibili per gli appassionati di calcio e chiunque ami le grandi storie di sport: Copa 71 (Mar 21, h. 20.30 – Sala Uno – Ingresso euro 7,50/5,00. Il film sarà introdotto da Marialaura Scatena) rievoca con straordinarie immagini d’epoca uno dei più grandi eventi rimossi dalla storia sportiva, l’incredibile primo torneo mondiale di calcio femminile in Messico nel 1971, a cui partecipò anche l’Italia; Allihopa: The Dalkurd Story (Dom 2 giugno, h. 20.30 – Sala Uno – Ingresso euro 8,00/5,00. Il film sarà preceduto da una video-presentazione di Dario Saltari) segue la squadra di calcio curdo-svedese del Dalkurd, vista dai curdi di tutto il mondo come la nazionale del Paese che non hanno, in una scalata senza precedenti dai campionati dilettantistici alla soglia della massima divisione, l’Allsvenskan; The Home Game (Mar 28, h. 20.30 – Sala Due – Ingresso euro 7,50/5,00. Il film sarà introdoto da Marco D’Ottavi) ci porta in Islanda, inseguendo il sogno di una scalcinata squadra amatoriale di giocare la sua prima partita ufficiale, nella coppa nazionale, sul campo di casa scavato e coltivato sulla lava, rimasto inutilizzato per 25 anni dopo una catastrofica sconfitta in trasferta.