Al Salone del Libro Netflix mostra immagini da “Il treno dei bambini” (FOTO)

Al Salone Internazionale del libro di Torino si è tenuto il panel di Netflix “DALLE PAROLE ALLE IMMAGINI” moderato da Mario Calabresi e incentrato sulle storie di Netflix ispirate ai libri.  Adattare, tradire, reinventare: sono molteplici le forme della relazione tra opera letteraria e prodotto audiovisivo. Le strade del racconto non seguono percorsi canonici, come insegnano alcuni dei prossimi progetti seriali e cinematografici di Netflix ispirati a libri.

All’incontro è intervenuta Tinny Andreatta, Vice Presidente per i contenuti italiani di Netflix, con al suo fianco e in rappresentanza di tre show ispirati a dei libri e in arrivo prossimamente sul servizio:  Alice Urciuolo (autrice del libro), Donatella Diamanti (sceneggiatrice) e Stefano Mordini (regista) per la serie tv Adorazione; Viola Ardone (autrice del libro) e Cristina Comencini (regista e sceneggiatrice) per il film Il treno dei bambini (girato in parte anche a Torino); Daniele Mencarelli (autore del libro) e Vincenzo Nemolato (attore) per Tutto chiede salvezza, che tornerà con la seconda stagione e che proprio in questa edizione del Salone ha ricevuto il premio come Adattamento a film o serie tv dell’anno alla prima edizione italiana dei TikTok Book Awards.

«La trasposizione di un testo in un’opera audiovisiva – ha dichiarato Tinny Andreatta nel corso dell’incontro – è per Netflix un elemento strategico molto importante sia a livello globale che a livello italiano, dove per noi il confronto con il romanzo, e con le altre forme di scrittura, è importantissimo. Penso che sia molto bello quando le serie o i film con la loro grande diffusione permettono ai libri di tornare nelle classifiche e a tanti nuovi lettori, potenzialmente di tutto il mondo grazie alla diffusione globale del servizio, di scoprire storie italiane recitate nella nostra lingua e di conoscere nuovi volti e talenti». Dopo aver interloquito con gli autori, registi e attori presenti nel panel, Tinny Andreatta conclude: «Questo è il nostro futuro. Nei prossimi mesi il pubblico vedrà queste storie. Netflix è come un editore che sceglie le storie, e nello sceglierle pensa ad un pubblico che è estremamente vasto ed eterogeneo. Queste storie, queste nuove voci, ognuna di loro porta un tassello a quello che è un racconto dell’Italia, che è un mosaico nuovo, attuale, che va al di là di quello che dell’Italia si racconta, che va al di là degli stereotipi, e questo per noi è fondamentale

Ha aggiunto Viola Ardone: «Tradurre e tradire sono la stessa parola perché hanno la stessa etimologia, che significa “consegnare”. È quello che succede quando si consegna un testo nelle mani di una regista e di un gruppo di sceneggiatori che portano questa storia in luoghi che non ha ancora visto. Questo è il senso della duplicità semantica del tradire e del tradurre».