La 27^ edizione del Festival CinemAmbiente si inaugura in serata con la consegna del Premio Stella della Mole green, già Premio Movies Save the Planet, a Bruno Bozzetto (ore 19:00, Mole Antonelliana – Aula del Tempio). Il riconoscimento va a un regista oggi definito sempre più di frequente come un ambientalista ante litteram, che fin dagli esordi della sua carriera, alla fine degli anni ’50, ha saputo, con humor profetico, e a volte feroce, individuare le crepe del nostro rapporto con il mondo, destinate nei decenni a diventare voragini. Da una vastissima produzione – più di trecento lavori tra cortometraggi, lungometraggi, caroselli, spot, sigle televisive e film didattici – dai tanti titoli e personaggi iconici – dal Signor Rossi a Cavallette a Vip – Mio fratello superuomo – affiorano di continuo i temi in grado oggi di rendere attuale l’intera opera del regista: inquinamento asfissiante e traffico incontenibile, impatto devastante del turismo di massa e consumismo famelico sono da lungo tempo per Bruno Bozzetto inevitabili annessi di una visione ironica e sfiduciata dell’essere umano, della sua stupidità, dei suoi comportamenti distruttivi e autodistruttivi che rendono risibile ogni supponenza antropocentrica. Non stupisce, quindi, che la profonda riflessione sul rapporto tra l’uomo e la Natura abbia indotto Bruno Bozzetto, negli ultimi anni, ad abbracciare la causa animalista, a cui l’autore ha deciso di dedicare il resto della sua vita, “per dare voce a chi non ha voce”, e su cui ha modellato i suoi lavori più recenti.
Il ruolo dell’uomo nel mondo e la sua relazione con gli altri esseri viventi, in grado di sollevare molti interrogativi, è al centro dell’ultimo film realizzato dal regista, Sapiens?, che aprirà l’omaggio a lui dedicato dal Festival nella giornata di domenica 9 giugno. Il film di apertura del Festival è un capolavoro del muto perduto e ritrovato, Amazonas, maior rio do mundo (ore 21:00, Cinema Massimo – Sala Cabiria), frutto di tre anni di riprese e completato nel 1918 dal regista di origine portoghese Silvino Santos, emigrato fin da giovane in Sudamerica e diventato il pioniere del cinema brasiliano.
Film del film, l’avventurosa storia dell’opera, all’epoca trafugata dal socio del regista e portata clandestinamente in Europa, dove dal 1931 in poi, però, se ne era persa ogni traccia, si è conclusa nel 2023 con l’identificazione, nella Cineteca di Praga, di una copia superstite e un primo ritorno del film sul grande schermo, in Brasile, in Italia (alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone) e nella Repubblica Ceca. Primo lungometraggio girato in Amazzonia, tra il Brasile e il Perù, il documentario si snoda lungo il percorso del maestoso fiume sud-americano esplorando i paesaggi della foresta, la fauna e la flora uniche, le città affacciate sulle rive, la vita quotidiana e i riti delle popolazioni indigene, le attività economiche e industriali, allora in mano alle élite locali. Al tempo stesso film di viaggio, naturalistico, etnografico, Amazonas racchiude in uno sguardo unico il ritratto di una regione dalle risorse immense e straordinarie, la cui perdita e devastazione sono diventate oggi un problema ambientale globale.
La proiezione sarà accompagnata da un’esecuzione live del musicista e compositore Alberto Tafuri. Tra piano, sintetizzatori e strumenti elettronici, prenderà vita una performance totalmente improvvisata (unico tema già edito, “Ponte de Areia” di Milton Nascimento), che si propone di cogliere gli aspetti drammatici del lungometraggio, in opposizione alla magniloquenza della sua narrazione. Introduce la proiezione Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente in Gestione e Pianificazione forestale all’Università Statale di Milano.