L’Ancr organizzato due eventi per “Il Nero” sabato 19 ottobre

L’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza (ANCR) in collaborazione con il Museo del cinema, il Polo del ‘900 e l’Unione culturale ha organizzato un doppio evento legato al film “Il nero” di Giovanni Vento.

IL PROGRAMMA

Sabato, 19 ottobre, h. 18.00 – Sala Soldati (sala 3) | Cinema Massimo

Proiezione del film Il Nero (Italia, 1966, 103’) e del cortometraggio Africa in casa (Italia, 1968, 11’) di Giovanni Vento. Introduzione e dibattito: Leonardo De Franceschi e Sidi Nidal Amin El Kharbibi.

Sullo sfondo di una Napoli scanzonata e realistica, si compone un mosaico di vicende che racconta la vita di alcuni “figli della Madonna”, i ragazzi nati nel secondo dopoguerra dalle relazioni tra le donne del luogo e i militari afroamericani. Film d’esordio di Giovanni Vento, scritto con Lucio Battistrada e Franco Brocani, è tra i più preziosi esempi di nouvelle vague italiana. Non è stato mai distribuito nelle sale, nonostante la campagna sostenuta da personaggi come Carlo Lizzani e da testate come Cinema nuovo, ed è caduto nel dimenticatoio dopo l’anteprima alla Berlinale. Ora è possibile vederlo grazie al recupero effettuato da Museo Nazionale del Cinema. La proiezione sarà preceduta dal cortometraggio Africa in casa dello stesso regista, un’indagine su alcune persone originarie dell’Africa Orientale che vivono stabilmente in Italia. Intero: € 6,00/Ridotto: Aiace, under18 € 4,00/Ridotto: studenti universitari e Over 60 € 3,00/Omaggio per soci e amici di Ancr

Sabato, 19 ottobre h.16.00 – Unione culturale Franco Antonicelli | via Cesare Battisti 4b

Prima della proiezione ci sarà la presentazione del libro di Leonardo De Franceschi, Spaghetti Runaway. Incursioni produttive del cinema italiano in Africa (1950-1976), Marsilio 2024. Ne discute con l’autore Liliana Ellena.

Negli anni della nostra golden age cinematografica escono oltre duecento film italiani e di coproduzione, girati almeno in parte sul continente africano, fra Egitto e Marocco, Tunisia e Kenya. Sì, anche in Italia abbiamo avuto le nostre runaway productions, spesso cofinanziate con capitali europei e statunitensi e a volte realizzate forzando i paletti delle leggi di sistema. Ci parlano di modi, memorie e culture della produzione cinematografica che sono state analizzate in una prospettiva comparata e ripartendo dai testi filmici, da materiali d’archivio e dalla trade press. Formule produttive composite, scelte di casting e location, routine di set sono spie di un modus operandi teso a valorizzare la dimensione spettacolare dei paesaggi e talora a sfruttare le possibilità logistiche aperte dalla collaborazione con controparti locali, ma che denota spesso una visione improntata a una diffusa colonialità, poco attenta ai mille volti e talenti di un continente in rapida trasformazione. Il volume si articola in un saggio introduttivo e in una collezione di schede filmografiche che ci portano a rileggere sotto una nuova luce classici come l’Otello di Welles e Professione: reporter di Antonioni, riscoprendo molti altri titoli sepolti dall’oblio.

Le iniziative fanno parte del programma pubblico di 𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐎𝐂𝐀𝐌𝐏𝐈. 𝐏𝐫𝐨𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐧𝐢𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨. Controcampi si colloca nella prospettiva degli sguardi afrodiscendenti – delle persone colonizzate nel passato e delle persone razzializzate oggi – nell’ottica di fornire un contributo conoscitivo ed esperienziale alla decolonizzazione degli immaginari, delle narrazioni istituzionali, dei patrimoni artistico-culturali, dello spazio pubblico.