Sottodiciotto 2024, il programma di giovedì 12 dicembre

Organizzato da AIACE Torino con la Città di Torino e con ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, Sottodiciotto Film Festival & Campus inaugura in serata la sua 25^ edizione. Il claim dell’edizione 2024, Shaping Tomorrow, collegato a un progetto formativo triennale, sottolinea la specificità di un Festival da sempre dedicato a dare spazio e visibilità alla creatività dei più giovani e alle loro potenzialità di modellare, attraverso il cinema, l’immaginario del prossimo futuro.

Il film di apertura – che inaugura anche la sezione competitiva del Premio Generazione futura, dedicata ai lungometraggi internazionali – sarà Julie Keeps Quiet (ore 20.00, Cinema Massimo 2), opera prima del belga Leonardo Van Dijl, ritratto intimo della promettente allieva di una prestigiosa accademia di tennis alle prese con una decisione difficile. Dramma psicologico sui temi dell’abuso e della manipolazione nel mondo dello sport prodotto dai fratelli Dardenne, il film è stato in gara alla scorsa edizione della Semaine de la Critique di Cannes e porta per la prima volta sullo schermo la giovanissima attrice e tennista Tessa Van den Broeck, ospite al Festival. Per la sezione Generazione futura viene presentato, in seconda serata, anche un altro titolo Baby (ore 22.00, Cinema Massimo 3), il nuovo lungometraggio di Marcelo Caetano, storia queer dal sapore fassbinderiano con cui il regista brasiliano mostra il mondo di tanti giovani di San Paolo in lotta tutti i giorni per trovare un proprio contesto sociale, ma anche, semplicemente, per sopravvivere.

Molteplici gli appuntamenti al Festival già dal pomeriggio. La sezione di animazione, come sempre particolarmente ricca e originale, si apre con un anime toccante e pieno di speranza, Totto-Chan: The Little Girl at the Window (ore 16.00, Cinema Massimo 2) di Shinnosuke Yakuwa. Basato sul romanzo autobiografico dell’attrice Tetsuko Kuroyanagi, il lungometraggio racconta la storia di una bambina ″difficile“, che, espulsa da una scuola tradizionale, trova il suo posto nella Tomoe Gakuen, una scuola innovativa che valorizza l’apprendimento attraverso il gioco; una prospettiva unica e divertente su un esempio di educazione inclusiva, eccentrica e resiliente. In serata la sezione presenta un secondo lungometraggio, tratto da un romanzo omonimo, La Plus Précieuse des marchandises (ore 20.00, Cinema Massimo 3), del francese Michael Hazanavicious, che, ambientato nella Polonia occupata, racconta l’incontro tra un taglialegna e una neonata misteriosa caduta da un treno, affrontando il dramma della Shoah con la delicatezza di una favola oscura.

Nella giornata inaugurale si avvia anche il concorso That’s Animato!, riservato ai cortometraggi realizzati negli ultimi due anni dagli studenti delle scuole di animazione di tutto il mondo come film di diploma. Il contest, che, giunto alla sua terza edizione, si conferma come una delle principali occasioni internazionali per consacrare la nuova animazione d’autore, presenta quest’anno una selezione di 39 titoli, suddivisi in tre appuntamenti: uno pensato per i più piccoli, That’s Animato! for Kids, e due dedicati a un pubblico più ampio That’s Animato! for All, il primo dei quali viene proposto nel tardo pomeriggio (ore 18.00, Cinema Massimo 2).

Sempre nel secondo pomeriggio si avvia la sezione di Wikicampus, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e giunta alla settima edizione.  In sintonia con il tema del Festival “Shaping Tormorrow”, il ciclo di incontri – come sempre pensato per gli studenti, ma aperto a tutto il pubblico – è dedicato quest’anno alle professioni dell’audiovisivo e intende imbastire un dialogo tra professionisti e professioniste di specifiche realtà lavorative e gli studenti e le studentesse di cinema e di altre discipline artistiche. Il primo appuntamento, Dal DAMS al mondo del lavoro (ore 18.00, Circolo dei lettori, Sala Gioco), è con ex studentesse ed ex studenti del DAMS dell’Università di Torino che attualmente ricoprono ruoli all’interno del mondo del cinema, dall’ambito produttivo a quello registico.

Nella prima giornata si avvia anche la sezione competitiva del Premio “Gianni Volpi” destinato al miglior lungometraggio italiano d’esordio prodotto nel corso dell’anno, che giunge alla quarta edizione mantenendo la sua formula ormai consolidata: cinque film in gara, selezionati da tre esperti – per il 2024 i tre critici cinematografici Pedro Armocida, Chiara Borroni e Giulio Sangiorgio – ai quali, a fine Festival, spetterà anche la scelta del vincitore. Due i lungometraggi in gara nella prima giornata. Quasi a casa (ore 16.00, Cinema Massimo 3) di Carolina Pavone, coprodotto da Vivo Film e dalla Sacher di Nanni Moretti, è stato definito dai selezionatori “un piccolo racconto di formazione che diventa volano per una riflessione sull’arte e sul talento ma anche sulle ambizioni e la capacità di misurarsi con i propri miti”. Il film sarà introdotto dalla regista Carolina Pavone. La bocca dell’anima (ore 22.00, Cinema Massimo 2), diretto da Giuseppe Carleo, si è imposto come un film “che si muove nel solco del cinema antropologico portando lo spettatore in una Sicilia passata, tra magia, memoria e potere”. Il film sarà introdotto dal regista Giuseppe Carleo e dall’attore Maziar Timo Firouzi Bandpey.

Nell’ambito del progetto triennale “Shaping Tomorrow”, anche quest’anno il Festival organizza, a partire dalla mattinata, quattro giornate di masterclass residenziali per studenti e studentesse provenienti da scuole di cinema europee. Dopo l’animazione (nello scorso anno) e in attesa del documentario (nel 2025), protagonista di quest’edizione è il cinema di finzione. Gli aspiranti filmmaker, provenienti dalle quattro scuole ospiti – il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Gian Maria Volonté, di Roma, la FAMU di Praga e la Stavrakos di Atene – seguono le masterclass di un team internazionale di docenti, composto da tre registe – l’italiana Francesca Comencini, la francese Iris Kaltenbäck e la franco-tunisina Erige Sehiri – e dall’attore e drammaturgo iraniano Ashkan Khatibi. Il Festival rende omaggio alla docente della masterclass della prima giornata, Iris Kaltenbäck, proiettando, alla presenza della regista, il suo lungometraggio d’esordio, Le Ravissement (ore 18.00, Cinema Massimo 3), storia di un’ostetrica in carriera autoimprigionata in una menzogna che rischia di farle perdere tutto.

Appuntamento ormai consolidato, la sezione dedicata alla realtà virtualePresence. Esperienze Immersive”, ospitata per tutta la durata del Festival nelle due chapelle CineVR del Museo Nazionale del Cinema (ore 9.00 – 19.00), si sintonizza sul tema portante del Festival “Shaping Tomorrow”. L’edizione 2024, intitolata “FutureScapes “, ci guida, infatti, alla scoperta dei “paesaggi del futuro” attraverso film immersivi a 360° ed esperienze VR interattive, in cui micro e macro-storie consentono di esplorare mondi possibili attraverso prospettive inconsuete, intime, suggestive, coinvolgenti e, talvolta, disturbanti. Quattro i titoli proposti, selezionati tra le opere a tema presentate e premiate nelle maggiori manifestazioni mondiali di settore: Samsara di Hsin-Chien Huang, Gravity VR di Fabito Rychter e Amir Admoni, Mirror: The Signal di Pierre Zandrowicz e Oto’s Planet di Gwenael François.