Nella giornata conclusiva di Sottodiciotto Film Festival & Campus si concentrano diversi eventi e proiezioni speciali.
Presentato in anteprima assoluta al Festival, PIL – Perché Immigrazione è Lavoro (ore 18.00, Cinema Massimo 3), mediometraggio reportage prodotto dall’Associazione Plurale con il contributo della Città di Torino, nasce da un’inchiesta condotta dallo sceneggiatore e regista Stefano Di Polito insieme con un gruppo di studenti dell’ultimo anno della Scuola secondaria di I grado dell’IC “Aristide Gabelli” con lo scopo di appurare il reale contributo che gli immigrati apportano alla nostra società. L’analisi dei dati concreti, i raffronti tra la percezione negativa degli italiani sull’immigrazione e il rapporto positivo tra immigrazione, lavoro, previdenza sociale e demografia, si alternano con le interviste a nove immigrati attivisti in Italia da molti anni. Ne scaturisce un film che cambia la narrazione dominante sul tema dell’immigrazione dimostrando come e quanto “gli immigrati ci aiutano a casa nostra”, nonostante la loro condizione di vita sia resa difficile dalle crescenti discriminazioni e diseguaglianze. La proiezione sarà introdotta dal regista Stefano Di Polito con gli studenti dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di I grado dell’IC “Aristide Gabelli”, il dirigente scolastico Luca Bollero, l’assessora alle Politiche educative e giovanili della Città di Torino Carlotta Salerno e i protagonisti delle interviste del documentario.
Sempre nel pomeriggio, la sezione dedicata all’animazione si conclude con il visionario lungometraggio Mars Express (ore 18.00, Cinema Massimo 2), del francese Jérémie Périn, che trasporta lo spettatore nel 2200, seguendo le indagini di una detective privata e del suo partner androide su Marte. Avvincente esplorazione dei rapporti tra esseri umani e intelligenze artificiali, arricchita da un’estetica visiva profondamente originale, il film è presentato in collaborazione con l’Alliance Française. Introducono la proiezione Geoffrey Félix e Gabriella Mattio (Alliance Française).
Ancora nel pomeriggio, gli incontri del ciclo di Wikicampus, quest’anno incentrati sulle professioni del cinema, si concludono con approfondimento dedicato alla produzione (ore 18.00, Circolo dei lettori, Sala Grande). Professionisti del settore, provenienti da diverse realtà piemontesi e non solo – Enrico Bisi di Base Zero, Federico Turani di Studio IBRIDO, Costanza Fiore di Torino Film Lab e Massimo Arvat di Zenit Arti Audiovisive – parleranno dei propri percorsi formativi e lavorativi con l’obiettivo di proporre un confronto tra generazioni e mondi differenti nel contesto sempre più articolato e multiforme del panorama audiovisivo italiano e internazionale contemporaneo.
In serata, in proiezione speciale, viene proposto un film poco conosciuto di un maestro del cinema italiano, restaurato di recente dal CSC – Cineteca Nazionale: Il giovedì (1964) (ore 20.00, Cinema Massimo 3) di Dino Risi, interpretato da uno straordinario Walter Chiari nella parte di un padre separato che, dopo molto tempo, riesce a trascorrere una giornata con il figlioletto di otto anni. Effettuato a partire dal negativo originale per la scena e da un positivo sonoro per la colonna, il restauro, realizzato in collaborazione con Compass Film per i cento anni dalla nascita di Walter Chiari, restituisce al pubblico un’opera a cui il regista si dichiarava particolarmente affezionato: “Voglio molto bene a Il giovedì, un filmetto che non ha avuto molta fortuna. … Ma era molto carino, dei ‘piccoli’ è quello che amo di più, una storia che sentivo molto, che ho pensato io, piena di piccole cose autobiografiche”.
Rientra tra le proiezioni speciali anche la proiezione di Black People Don’t Get Depressed (ore 20.00, Cinema Massimo 2), già proposto nel programma dedicato alle Scuole e replicato per tutto il pubblico quale sintesi di un’iniziativa didattico-formativa, diventata ormai stabile, che vede gli allievi e le allieve della classe 4E del Primo Liceo artistico, indirizzo Audiovisivo e Multimediale, coinvolti nel Festival come curatori dei sottotitoli di un lungometraggio. Quest’anno il loro lavoro si è indirizzato al film che la regista e attrice Sara Chitambo-Hatira ha dedicato alla salute mentale in Africa, alla depressione e alla percezione della depressione, soffermandosi in particolare sulla convinzione, coltivata all’interno di molte comunità nere, di una presunta immunità delle persone di colore dal “male oscuro”. Introducono la proiezione le studentesse e gli studenti della classe 4E del Primo Liceo artistico.