Omaggio a Sarah Maldoror: Daniela Ricci presenta la retrospettiva del cinema Massimo

Dal 15 al 20 gennaio il primo grande evento dell’anno al cinema Massimo è la retrospettiva “Sarah Maldoror: un’artista ribelle in libertà“, curata da Daniela Ricci, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema, con la partecipazione dell’Alliance Française di Torino e dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.

Per presentare al meglio l’omaggio all’opera insolita e poliedrica di una pioniera come Maldoror (1929–2020) abbiamo intervistato la curatrice.

Chi è Sarah Maldoror? 

«Per me la grande importanza di questa retrospettiva, che credo sia la prima in Italia, è proprio che la sua è una figura ancora abbastanza sconosciuta. Ma anche in Francia è ancora ai margini: nata nel 1929, in Francia ma da un padre della Guadalupa. La sua presa di coscienza artistica e non solo è iniziata negli anni ’50 quando iniziavano a esserci i primi congressi di scrittori neri, quando all’Università della Sorbona si vedeva la mancanza di una parte di cultura nera. Lei ai tempi si chiamava ancora Ducados ma come atto politico e artistico ha scelto come nome Maldoror, in onore del poema surrealista di Lautréamont. Una scelta che fa già capire un po’ la sua personalità».

Come inizia la sua carriera? 

«Dal teatro, fondando a Parigi nel 1956 la prima compagnia teatrale di attori neri in Francia, I Griot, anche per trasmettere un altro modo di fare teatro. Poi si ritrova in Algeria, che era un po’ la Mecca dei rivoluzionari, e lì inizia la sua presa di coscienza tra lotte anticoloniali, il politico e l’artistico (aveva nel frattempo anche incontrato Mario de Andrade, uno dei fondatori del partito di indipendenza in Angola, che sarà il suo compagno di vita e di lotte). Dopo aver studiato cinema a Mosca arriva al suo primo film, finanziato dal Fronte di liberazione algerino, che è il cortometraggio Monangambééé del 1969, che le darà una notorietà internazionale non indifferente. Farà seguito il primo film, Sambizanga, del 1972, sempre dedicato alle lotte per la liberazione, di qualsiasi tipo siano, di cui sottolinea la partecipazione femminile. Il suo è un cinema anticoloniale, poetico, artistico, dove c’è uno sguardo mai condiscendente in cui è valorizzato anche l’apporto della cultura e dell’arte per la crescita delle società».

Come avete organizzato la rassegna? Ci sono film, documentari, corti, film su di lei…

«Non è una rassegna integrale, anche perché la sua opera è immensa e non tutti i film sono reperibile, qualcosa è andato perduto per diversi motivi. Credo renda bene l’idea del suo lavoro, ci sono opere che attraversano la sua carriera in molti anni e trattano temi diversificati: la resistenza, la memoria, la poesia, l’arte, e poi i suoi capolavori e i film sulle lotte per l’indipendenza e sul post-indipendenza. Ci sono commedia e film amari, la sua filmografia è molto sfaccettata, emerge sempre però una libertà di pensiero, estetica, una voglia di raccontare a modo proprio storie che non erano raccontate. C’è sempre il suo sguardo personale, con la voglia di raccontare storie e desideri dando speranze alle nuove generazioni».

Per chiudere: un consiglio particolarmente cinefilo e uno per chi invece vuole approcciarsi a lei da neofita. 

«Sicuramente uno dei suoi capolavori è Sambizanga, che proponiamo mercoledì 15 nella sua versione restaurata in compagnia di sua figlia, Annouckha de Andrade. Anche la sezione che apre la rassegna (mercoledì alle 16 e domenica alle 21), un pugno di cortometraggi sia documentari sia di finzione, che raccontano la resistenza in modi diversi. Credo che la sua opera possa essere ancora oggi di ispirazione, a 360°: lei diceva spesso che fare un film significa prendere posizione, tutto il suo cinema è una presa di posizione».

IL PROGRAMMA

Et les chiens se taisaient (Francia 1978, 13’, DCP, col., v.o. sott. it)
Una madre cerca di salvare il figlio che si ribella alla schiavitù. Nato come progetto teatrale della compagnia I Griots, la messa in scena del poema tragico di Aimé Césaire, è qui interpretato da Sarah Maldoror e Gabriel Glissant. Il Musée de L’Homme, con le sue statue e maschere, e i territori della Martinica portano i segni della storia. Mer 15, h. 16.00 – Introducono Annouckha de Andrade e Geoffrey Felix/Dom 19, h. 21.00 – Introduce Micaela Veronesi

La route de l’esclave: Regards de mémoire (Francia 2003, 24’, DCP, col., v.o. sott.it)
Sarah Maldoror filma Édouard Glissant a Fort de Joux nella cella dove fu tenuto prigioniero Toussaint Louverture. Intervista poi Aimé Césaire in Martinica, per ripensare con Roland Suvélor e Madeleine de Grandmaison il significato e l’eredità di questo patrimonio culturale. Mer 15, h. 16.15/Dom 19, h. 21.15

Un dessert pour Constance (Francia 1979, 61’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Due netturbini prendono parte a un tradizionale gioco culinario francese; al contempo, questa commedia dipinge il quotidiano di immigrati solidali e gioiosi che si confrontano con il razzismo quotidiano. Mer 15, h. 16.45/Dom 19, h. 21.45

Ana Mercedes Hoyos (Francia 2008, 13’, DCP, col., v.o. sott. it)
A Bogotà il ritratto dell’artista visiva Ana Mercedes Hoyos e della sua opera mette in luce le radici africane della cultura colombiana nel suo rapporto con la schiavitù. Mer 15, h. 18.15 – Introducono Annouckha de Andrade e Mariann Mathéus

L’hôpital de Leningrad (Francia 1982, 52’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Una storia di prigionia politica ambientata in un ospedale psichiatrico dove la polizia di stato di Stalin rinchiudeva gli oppositori. Fedele adattazione del testo del russo Victor Serge. La colonna sonora jazz è di Jean-Yves Bosseur e Jean-Louis Chautemps. Mer 15, h. 18.30

Vlady (Francia 1989, 24’, DCP, col., v.o. sott. it)
Ritratto del pittore messicano Vlady (1920-2005), figlio del dissidente russo Victor Serge. Sarah Maldoror filma le sue monumentali opere murali intrecciate con la politica e la violenza della Storia da cui non può sfuggire. Mer 15, h. 19.25

Sambizanga (Francia 1972, 102’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Angola 1961. Domingos Xavier, un attivista rivoluzionario angolano, viene arrestato dalla polizia segreta portoghese. Portato in prigione a Sambizanga, viene interrogato per estorcergli i nomi dei suoi amici indipendentisti. La moglie Maria va a cercarlo con il suo bambino. Tratto da un romanzo di José Luandino Vieira, sceneggiato con Mario de Andrade. Versione restaurata. Mer 15, h. 20h30 – Introducono Annouchka de Andrade e Daniela Ricci/Sab 18, h. 16.00

Gillo Pontecorvo
La battaglia di Algeri (Italia/Algeria 1967, 121’, DCP, b/n)
Algeri, 7 ottobre 1957. I parà del colonnello Mathieu circondano il nascondiglio dell’unico superstite del Fronte di Liberazione Nazionale algerino, Alì La Pointe, e minacciano di far saltare la casa con la dinamite. Questi, in attesa della morte, ripercorre con la memoria gli avvenimenti nei quali, da sfruttatore di donne e pregiudicato comune, è maturato in uomo cosciente del suo diritto alla libertà. Sarah Maldoror è assistente alla regia. Ven 17, h. 16.00 – Introduce Paola Olivetti

Aimé Césaire – Le Masque des mots (Francia 1987, 47’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Immagini e parole di un uomo complesso… Il politico, sindaco di Fort-de-France, il poeta che durante la conferenza a Miami sulla Négritude si interroga sul futuro della Martinica e sulla recrudescenza del razzismo nel mondo, il drammaturgo per il quale l’atto poetico è un atto di libertà, l’isolano, che ci guida attraverso la Martinica. Ven 17, h. 18.30 – Introducono Annouchka de Andrade e Emeline Prugnard

Anne-Laure Folly
Sarah Maldoror, la nostalgie et l’utopie (Francia 1998, 26’, DCP, col., v.o. sott. it.)
A partire dalle parole di Sarah Maldoror e da diverse interviste, Anne Laure Folly tenta di restituire il ritratto della cineasta e della donna impegnata nelle lotte d’indipendenza in Africa negli anni Sessanta e Settanta. Ven 17, h. 19.20

Monangambééé (Francia 1969, 17’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Un malinteso linguistico e culturale porta alla tortura di un prigioniero nelle carceri coloniali portoghesi in Angola. Ispirato da un racconto dell’angolano José Luandino Vieira, il primo cortometraggio di Sarah Maldoror è una testimonianza lirica sullo sfondo del free jazz dell’Art Ensemble of Chicago. Versione restaurata. Ven 17, h. 20.30 – Introducono Annouchka de Andrade e Daniela Ricci

Fogo, île de feu (Francia 1979, 34’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Primo di una trilogia di cortometraggi dedicati a Capo Verde e alla Guinea-Bissau, il documentario, girato nei paesaggi vulcanici dell’isola di Fogo e accompagnato da un commento di François Maspero, mostra una terra bruciata dalla siccità e i suoi abitanti che imparano rivivere dopo l’occupazione coloniale. Versione restaurata. Ven 17, h. 20.50/ Lun 20, h. 16.00

A Bissau, le carnaval (Francia 1980, 18’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Sarah Maldoror filma il carnevale in Guinea-Bissau per esplorare come una manifestazione popolare possa contribuire a costruire collettivamente un immaginario che capovolge i rapporti di dominazione coloniale. Versione restaurata. Ven 17, h. 21.30/ Lun 20 h. 16.35

Un carnaval dans le Sahel (Francia 1979, 28’, DCP, col.)
Le immagini del carnevale nelle Isole di Capo Verde rivelano il ruolo della cultura popolare e la storia delle popolazioni nere nelle lotte contro colonialismo e razzismo. Versione restaurata. Ven 17, h. 21.50/ Lun 20 h. 17.00

Aimé Césaire, Un homme une terre (Francia 1976, 57’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Ritratto di un poeta umanista, radicato nella sua nativa Martinica. Aimé Césaire riflette sul colonialismo e le sue conseguenze, parla di letteratura, poesia e surrealismo, cercando ponti tra la cultura africana ed europea, inconciliabili finché persisterà il dominio dell’una sull’altra. È inoltre una riflessione sui diversi tipi di neocolonialismo nell’epoca contemporanea. Sab 18, h. 18.15 – Introducono Annouckha De Andrade e Mariann Mathéus

Léon G. Damas (Francia 1994, 25’, DCP, col., v.o. sott. it.)
La voce del poeta della Guyana Léon-Gontran Damas accompagna immagini che spaziano tra i suoi paesaggi da Cayenne a Parigi. Césaire et Senghor testimoniano la forza poetica di questo fondatore della Négritude. Sab 18, h. 19.15

Portrait de Assia Djebar (Francia 1989, 7’, DCP, col., v.o. sott. it.)
L’algerina Assia Djebar discute del suo romanzo Ombre Sultane, del ruolo delle donne nel mondo arabo e musulmano. Sab 18, h. 19.45

L’enfant cinéma (Francia 1996, 23’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Il film dedicato alla cantante e attrice haitiana Toto Bissainthe, evoca la magia del cinema e rivisita l’esordio dei fratelli Lumière e di altre figure che hanno segnato la settima arte. Sab 18, h. 20.30 – Introduce Annouchka de Andrade

Scala Milan AC (Francia 2003, 17’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Ragazzi appassionati di calcio, di rap e del Milan partecipano a un concorso sperando di vincere un viaggio a Milano. Devono descrivere il loro quartiere. Il sassofonista Archie Schepp si diverte ad aiutarli. Sab 18, h. 21.00

Mirò peintre (Francia 1979, 5’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Ritratto lunare del pittore spagnolo Mirò durante uno spettacolo teatrale per il quale ha firmato i costumi. Sab 18, h. 21.20

Le cimetière du Père Lachaise (Francia 1978, 7’, DCP, col., v.o. sott. it.)
La macchina da presa di Sarah Maldoror vaga per le famose lastre di pietra e il fogliame del cimitero Père Lachaise, visitandone i meandri, al suono di poesie come Liberté di Paul Éluard. Sab 18, h. 21.25

Louis Aragon – un masque à Paris (Francia 1980, 13’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Il poeta surrealista Louis Aragon si cimenta in un esercizio di improvvisazione e di lettura tra le opere che rivestono le pareti del suo appartamento. Sab 18, h. 21.35

William Klein
Le Festival Panafricain d’Alger (Francia 1969, 112’, DCP, col., v.o. sott. it.)
Nel luglio del 1969 ad Algeri il primo Festival Panafricano, evento gigantesco, trasmette un sentimento di euforia, festa e speranza per un’Africa veramente libera. Con Sarah Maldoror assistente alla regia, il film ripercorre il ruolo di figure politiche del momento e di artisti che hanno marcato un’epoca, tra cui Nina Simone, Archie Shepp e Miriam Makeba. Lun 20, h. 18.00 – Introduce Liliana Ellena

Giovedì 16 gennaio alle 18.00 al Circolo dei Lettori si terrà una lettura tratta da una sua sceneggiatura inedita.