In un incontro dedicato a presentare la “macchina” che muove il Museo Nazionale del Cinema, ha parlato anche la responsabile dell’area cinema Grazia Paganelli, che si occupa della programmazione del Massimo. Questo l’abstract del suo intervento.
L’Area Cinema comprende la progettazione della programmazione del Cinema Massimo, in termini di contenuti, e la gestione della sala in tutti i suoi aspetti strategici, contenutistici e pratici.
Nell’area Cinema lavorano 9 dipendenti, inclusi gli operatori e le cassiere della multisala Cinema Massimo e un più ristretto gruppo che si occupa della programmazione, che vuol dire un lavoro creativo e un lavoro organizzativo. Il personale dell’Area Cinema si occupa anche della programmazione della sala VR che ha una scansione mensile di contenuti.
La multisala Cinema Massimo è, al pari della Mole Antonelliana, il luogo deputato a veicolare i contenuti delle collezioni del museo ma anche a preservare e rendere viva e dinamica la storia del cinema in tutte le sue sfaccettature e le sue dimensioni. Delle tre sale della multisala, la sala 3 è quella che esplicita il lavoro di programmazione dell’area che riguarda film classici restaurati, omaggi a registi, rassegne tematiche e collaborazioni con altre associazioni o realtà locali.
Nello specifico, il lavoro che ci vedrà coinvolti nel 2025 riguarda una migliore e maggiore strutturazione della proposta con nuovi cicli, frutto di prestigiose collaborazioni (vedi la rassegna I Leoni di Venezia), ma anche un programma più regolare di personali e incontri con testimoni d’eccezione. Intendiamo ogni mese avere un ospite, che per noi riveste un ruolo importante nel raccontare il presente della settima arte. Abbiamo iniziato con Amir Naderi e proseguiremo con Radu Jude, Mohammad Rasoulof, Joanna Hogg. Vogliamo in questo modo rafforzare ancora di più l’identità di questa sala che si gioca nello snodo tra passato e presente, tra riconoscimento e riscoperta della storia del cinema, tra esplorazione di un presente che annuncia tendenze future.
Il Cinema Massimo è infine la sede dei tre festival che il Museo organizza ma anche di altri festival e rassegne, di cicli e proiezioni organizzate dall’Università, iniziative queste che contribuiscono a vitalizzare il panorama culturale torinese. A tal riguardo la sala vuole restare la casa del cinema di Torino ma ha intrapreso anche un percorso di valutazione delle stesse nell’ottica di rendere più chiara e leggibile la proposta culturale, che ad oggi appare un po’ troppo spezzettata. Tra i molti progetti, in linea con la volontà di creare sinergie con i diversi comparti del Museo Nazionale del Cinema, c’è l’idea di una sonorizzazione con l’armonica originale usata per la colonna sonora di C’era una volta il West di Sergio Leone, che è stata da poco acquisita nel patrimonio museale.
Chiudiamo fornendo le cifre della frequentazione sale. In tempi in cui si afferma che le sale si svuotano, abbiamo deciso di mettere in relazione i dati del 2023 con quelli del 2024 evidenziando come invece il trend sia – almeno da noi – di segno opposto.