Ritratto di un certo oriente, ultima opera del regista brasiliano Marcelo Gomes arriva in Italia distribuito da Kavac Film in collaborazione con KIO Film, dopo l’anteprima mondiale nella sezione Big Screen all’IFFR – International Film Festival Rotterdam 2024, la partecipazione tra gli altri al BAFICI – Buenos Aires Festival Internacional de Cine Independiente 2024, al Festival do Rio 2024 e alla Mostra Internacional de Cinema 2024, e il premio Colón de Oro al 50° Festival de Huelva de Cine Iberoamericano.
Il regista Marcelo Gomes, il produttore Ernesto Soto ed Eros Galbiati, attore italiano tra i protagonisti del film, saranno a Torino al cinema Massimo sabato 8 febbraio.
Ritratto di un certo oriente è tratto dal romanzo Racconto di un certo oriente di Milton Hatoum, edito in Italia da Il Saggiatore. Libano, 1949. Il paese è sull’orlo di una guerra imminente. Un fratello e una sorella cattolici, Emilie (Wafa’a Celine Halawi) ed Emir (Zakaria Kaakour), intraprendono un viaggio verso il Brasile in cerca di giorni migliori. Durante il viaggio, Emilie si innamora di un mercante musulmano, Omar (Charbel Kamel). Emir, preda di una gelosia incontrollabile, sfrutta le loro differenze religiose per separarli. Poco prima di raggiungere la destinazione finale, Emir, che intanto si lega in una profonda amicizia con il fotografo Dorner (interpretato dall’attore italiano Eros Galbiati), rimane gravemente ferito in un incidente con un’arma da fuoco durante una lite con Omar. L’unica opzione di Emilie è scendere in un villaggio indigeno nel mezzo della giungla per trovare un guaritore che possa salvarlo. Quando il fratello si riprende, si dirigono verso Manaus, dove Emilie prende una decisione che porterà a conseguenze tragiche.
Ritratto di un certo oriente è un film sulla memoria, la passione e il pregiudizio che svela la saga degli immigrati libanesi nel nord del Brasile.
Il regista Marcelo Gomes: «“Ritratto di un certo oriente” è un film sulla passione e il pregiudizio ambientato durante un viaggio in barca verso la foresta amazzonica brasiliana poco dopo la Seconda Guerra Mondiale. In questo film, come in altri che ho diretto, sono affascinato dall’idea di esplorare il concetto di “alterità”. Credo che l’unico modo per decostruire i pregiudizi sia vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri. Mi spingerei persino a dire che forse è l’unico antidoto per combattere il fanatismo».
Ritratto di un certo oriente è una coproduzione internazionale italo-brasiliana. Il film è prodotto da Matizar Filmes in coproduzione con Kavac Film (Italia), Gullane (Brasile), Misti Filmes (Brasile), Muiraquitã Filmes (Brasile), Globo Filmes (Brasile) e Canal Brasil (Brasile) e con la produzione associata di Orjouane Productions (Libano), Bubble Projects (Brasile) e Videofilmes (Brasile), con il sostegno di Programma di Cooperazione tra l’Agenzia Cinematografica Brasiliana – Ancine (Brasile) e Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo del Ministero della Cultura Italiano (MiC) e fondo Ibermedia.
Il film è distribuito in Italia da Kavac Film in collaborazione con KIO Film.