Torna il 16 e 17 febbraio al Romano l’appuntamento con Rose di Persia

Dopo il successo dello scorso anno, con proiezioni sempre esaurite, torna anche nel 2025 la rassegna cinematografica Rose di Persia, organizzata da AIACE Torino e dedicata al cinema che racconta, al femminile, l’Iran contemporaneo. La nuova edizione, ospitata al Cinema Romano domenica 16 e lunedì 17 febbraio, alle ore 20.30, è, come la precedente, curata da Ashkan Khatibi. Il drammaturgo, attore e produttore iraniano sarà a Torino per introdurre entrambe le serate e, successivamente (il 18 e 19 febbraio), al Teatro Astra per la rappresentazione dello spettacolo Le mie tre sorelle, di cui ha curato la regia.

“Nella prima edizione di Rose di Persia abbiamo presentato i lavori di registe iraniane attive in patria o in altre parti del mondo proponendo film di diverso genere e formato. Tra questi, i corti e i mediometraggi indipendenti realizzati in Iran, senza alcun permesso da parte del regime, hanno ricevuto un’accoglienza particolarmente calorosa” – dice Ashkan Khatibi. “Quest’anno, quindi, ci siamo concentrati sui film ‘brevi’, che, anche per i bassi costi di realizzazione, alimentano nel Paese una vivace produzione sotterranea in grado di sfuggire ai controlli governativi e che, per loro natura, si prestano a raccontare, o a denunciare, la difficile realtà dell’Iran di oggi in modo particolarmente immediato e incisivo”.
Suddivisi nelle due serate, verranno quindi presentati dodici titoli, tra corti e mediometraggi, realizzati negli ultimi anni da altrettante registe di nuove generazioni (millennials e centennials) e di formazioni diverse, alcune alla loro opera prima, altre con consolidate esperienze in campo cinematografico o in altri ambiti artistici.

Molto vari anche i temi e le ambientazioni delle opere proposte, che, dalle città alle regioni più remote, raccontano la quotidianità di giovani e donne alla ricerca di un’emancipazione e di una realizzazione di sé – dei propri sogni e delle proprie aspirazioni – rese impossibili dalle norme sociali e giuridiche imposte dal regime iraniano, così come sottolineano i commenti di Ashkan Khatibi a ogni singolo film. Nella prima serata vengono proiettati Out of the Matrix, di Saye Zareh, “un film ambientato in un liceo femminile che mescola realtà e surrealismo in modo straordinario”, cui seguono due film incentrati sul mondo dell’infanzia, The Rooster, di Zhila Mohmadshahi, “storia del legame speciale tra un bambino e il suo gallo”, e Weekend, di Elham Mohammadzadeh, “che parla delle difficoltà affrontate dai figli dopo il divorzio dei genitori”. A seguire ancora, Crack, di Marziye Feyli, “racconta la crisi di identità di una ragazza, una delle tantissime che ogni giorno in Iran cercano di andare avanti tra mille speranze infrante”, così come la protagonista di For the Second Time, di Leila Akhbari, “che vorrebbe poter realizzare le sue aspirazioni e vivere, anche solo per qualche ora, come i suoi coetanei”. Completa la prima serata l’unico film di animazione della rassegna, Tangle, di Malihe Gholamzadeh, “che, in pochi minuti, mostra in modo spettacolare e delicato come la vita delle donne iraniane sia ineluttabilmente intrecciata con guerra e discriminazione”.

Nella seconda serata di proiezioni, Excess, di Melina Kian e Mehdi Koshki, “mette in discussione l’ingiusta legge della Repubblica islamica iraniana secondo cui i maschi possono ereditare dal padre il doppio rispetto alle femmine”. Anche Witness, di Aida Tebianian, affronta il tema delle discriminazioni di genere istituite dalla legge iraniana attraverso “la storia di una giovane donna stretta nella morsa delle norme inique istituite dalla dittatura islamica in materia di adulterio e delitto d’onore”. In parallelo, Abraham, di Elnaz Ghaderpour e Reza Gamini, “dimostra come nulla sia cambiato da quando, dieci anni fa, l’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad dichiarò alle Nazioni Unite che in Iran non esisteva il fenomeno dell’omosessualità.
Ancora oggi le persone omosessuali e transessuali in Iran vengono uccise o negate nella loro stessa esistenza”.
Mirage, di Atefeh Salehi, è “un film su un viaggio enigmatico, in cui incombe il tema della violenza sulle donne e in cui una misteriosa passeggera decide di prendersi la sua rivincita”. Completano la proiezione The Doll That Didn’t Die, di Nilgoon Askari, “film che racconta una triste storia di tradizione patriarcale nella regione del Kurdistan e del tentativo di liberarsi, nel passaggio da nonna a nipote, di usanze disumane, come quella delle spose-bambine”, e A Butterfly on an Orange Peel, di
Azadeh Karambakhsh, “che offre uno spaccato della quotidianità di tante donne casalinghe in Iran, ricordando molto i lavori degli allievi di Kiarostami”.

Ingressi: intero € 8, ridotto € 6 (soci AIACE, studenti ecc…)
Info: AIACE Torino, via dell’Arsenale 39, Torino; aiacetorino@aiacetorino.itwww.aiacetorino.it
Cinema Romano, Galleria Subalpina, piazza Castello 9, Torino; tel. 011 5620145

Per acquistare i biglietti a prezzo intero utilizzare il link: https://cctorino.18tickets.it/film/25722

Per acquistare i biglietti a prezzo ridotto (già disponibili) rivolgersi direttamente alla cassa del Cinema

La rassegna Rose di Persia 2025 è inserita nel progetto Ritorno al cinema, realizzato da AIACE Torino con il sostegno della Regione Piemonte.