Dopo la pausa estiva torna in Bibliomediateca “Voci del Silenzio”

Torna, dopo la pausa estiva, il consueto appuntamento con la rassegna VOCI DEL SILENZIO, con la presentazione giovedì 10 ottobre 2013, alle ore 20.30, del libro Il fachiro di Atlantide. Percorsi dell’immaginario tra avventure e misteri di Felice Pozzo, Edizioni il Foglio 2013.

Con l’autore intervengono Silvio Alovisio (Università di Torino), Luciano Curreri (Università di Liegi), Gordiano Lupi (editore), Pompeo Vagliani (direttore Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia).
Modera l’incontro Alessio Vacchi (Brigate Irma Vep).
A seguire la proiezione del film La bambola di carne di Ernst Lubitsch.


Dopo il rutilante revival di Emilio Salgari, durato un biennio
(2011-2012) allo scopo di commemorarne rispettivamente morte e nascita,
il papà del Corsaro Nero è qui richiamato in scena con un ruolo
secondario: quello di imprescindibile caratterista la cui ben riposta
fama di bulimico veicolatore di immaginario collettivo e di stereotipi
funziona a meraviglia come filo d’Arianna nel labirinto delle leggende,
dei miti, dei grandi misteri e delle più intriganti tematiche
d’intrattenimento che lo hanno preceduto e seguito in libri di vario
genere, oltre che sui palcoscenici, al cinema e in televisione. Si
tratta di un percorso insolito, affrontato in modo sciolto ma
argomentato e non privo di visuali inedite, dove prevale l’associazione
di idee. Sono così riproposti famosi autori del passato – da Edgar Allan
Poe a Jules Verne, da Alexandre Dumas a John Dickson Carr – accanto ad
altri caduti a torto nel dimenticatoio, come ad esempio Louis Jacolliot.
Ritornano inoltre in scena, con risalto innovativo, personaggi mai
dimenticati, sia reali, come Cagliostro, Houdini, Wandohobb, che
d’immaginazione, come il Vampiro, il Fantasma dell’Opera e molti, molti
altri.

Felice Pozzo è nato nel 1945. Le prosaiche necessità della vita lo
hanno recluso davanti a una scrivania sino al pensionamento, ma ciò non
gli ha impedito di coltivare le amate ricerche letterarie e la passione
per la scrittura. Poiché il tutto ha avuto origine, in buona misura, da
Emilio Salgari, rimasto a lungo immerso nella leggenda, lo scopo delle
ricerche è stato quello di riportare alla luce la realtà, persino con
un’attenzione protratta al viaggiatore Augusto Franzoj, che si tolse la
vita a pochi giorni e a pochi chilometri di distanza rispetto al
creatore di Sandokan (ne sono nati tre libri, in particolare Un
viaggiatore di braghe di tela, Vivalda 2003). Opere principali: Avventure ai Poli (Ist. Geografico Polare “Silvio Zavatti”, 1998), Emilio Salgari e dintorni (Liguori, 2000), L’officina segreta di Emilio Salgari (Mercurio, 2006), Nella giungla di carta – Itinerari toscani di Emilio Salgari (Bibliografia e informazione, 2010); Il Corsaro Nero – Nel mondo di Emilio Salgari, con Pino Boero e Walter Fochesato (Franco Angeli, 2011). Ha curato antologie di racconti salgariani: Gli antropofaghi del mare del Corallo – Racconti ritrovati (Oscar Mondadori, 1995); Storie di montagna (Centro Documentazione Alpina, 2001), ristampata aggiornata col titolo Avventure di montagna (Vivalda, 2011); Storie con la maschera (Mephite, 2003); I racconti del Capitano (Magenes, 2006); Il laboratorio magico di Emilio Salgari (Nerosubianco, 2012).

VOCI NEL SILENZIO è un ciclo di incontri e proiezioni curato dal gruppo di studio Brigate Irma Vep, coordinato da Giulia Carluccio con la collaborazione di Silvio Alovisio.
L’attività del gruppo nasce dal desiderio di mostrare, rivedere e
approfondire un periodo della storia del cinema fondamentale, ma poco
conosciuto dal grande pubblico: il muto. In collaborazione con il DAMS di Torino.

Ernst Lubitsch
La bambola di carne.
(Germania 1919, 60’, b/n)
Spaventatissimo dal matrimonio resosi necessario per compiacere
l’anziano e malato zio, Lancelot, giovane e inibito baronetto, escogita
la messinscena delle nozze con una bambola meccanica cui, a sua
insaputa, si sostituisce una ragazza vera, appetitosa e vogliosa. I temi
del doppio e del rapporto tra creatore e creatura rimandano, come le
scenografie, all’espressionismo, ma il tono è leggero, di allegra
bizzarria e di simulato candore, ricco di invenzioni ai limiti del
surreale. Sotto i colori della fiaba (ma con sottintesi psicanalitici) è
la storia di un’iniziazione maschile, incubi compresi.
Interpreti: O. Oswalda, M. Kronert, H. Thimig, V. Janson, M. Köhler, P. Morgan.