“Favola” di Sebastiano Mauri

C’era una volta uno spettacolo teatrale di successo, riuscito e coinvolgente (narrano le cronache: chi scrive non vi ha assistito, ma ha avuto modo di riscontrare analoghi successi per altre opere di Filippo Timi, NdR). C’era una volta qualcuno che ebbe l’idea di rifare quello spettacolo in una versione cinematografica, riproducendo dialoghi e (parzialmente) le scene e costruendo un “qualcosa” che non è né l’uno né l’altro e rischia di deludere tutti.

Lo spettacolo in questione è ovviamente “Favola“, diretto per il cinema da Sebastiano Mauri e sempre interpretato, come in scena, da Filippo Timi e Lucia Mascino, storica e affiatata coppia artistica.

Siamo negli Stati Uniti, negli anni ’50, in una casa coloratissima e decisamente kitsch dove una moglie devota (di un marito meschino, maschilista e violento, scopriremo) è intenta a farsi bella e passare il tempo con il cagnolino impagliato, Lady. Ogni tanto una visita dell’amica Esmerald, qualche fantasia su un vicino di casa, tante attese del coniuge e qualche lavoro domestico. E tante, tante, tante parole.

Manca totalmente il ritmo a “Favola“: tutto il film, i dialoghi, le scenografie potranno essere perfetti per il palco di un teatro, ma sul grande schermo di un cinema risultano falsi, pedanti, a tratti fastidiosi. Funzionano alcuni momenti (il cane impagliato è il personaggio che più resta nel cuore, credo sia detto tutto…), ma troppo poco e troppo pochi.

Sfugge il senso di questa operazione: mischiare i linguaggi probabilmente confonde ancor più la visione di una storia contorta e complessa.

LA SCHEDA

Diretto da Sebastiano Mauri
Nazionalità: Italia
Anno: 2017
Durata: 87′
Genere: Drammatico
Cast: Filippo Timi, Lucia Mascino, Piera Degli Esposti

Sinossi. Stati Uniti, anni 50. Tra barboncini impagliati, tè corretti al whisky, peccaminose lezioni di mambo e minacce d’invasioni aliene, Mrs. Fairytale, la nostra eroina, passa le sue giornate rinchiusa nella sua meravigliosa casa dei sogni e senza un attimo di respiro. Un mondo surreale in cui le aspirazioni e i sogni dei personaggi prendono corpo, si scontrano, crollano e si realizzano. Un sogno, forse, in cui chiunque può finalmente essere chi vuole essere, ma dietro al quale si cela un’altra, sconvolgente realtà. Una commedia fantastica e surreale per confrontarsi con il tema attuale dell’identità, attraverso un’estetica sfarzosa e sorprendente.

(recensione precedentemente pubblicata su Cinemaitaliano.info)