Alla scoperta del College Cinema della Scuola Holden

Nata nel 1994 a Torino, la Scuola Holden si definisce una “scuola di scrittura, cinema, serialità, giornalismo, sceneggiatura, storytelling“. Una istituzione che, per festeggiare i suoi primi 25 anni di vita, da settembre 2019 diventerà (anche) una vera e propria università, e che ha da sempre manifestato una grande attenzione per la scrittura per il cinema.

Dal 2013, anno del suo trasloco nell’attuale, meravigliosa sede di via Borgo Dora, la Scuola Holden ha suddiviso i suoi corsi principali in cinque indirizzi, chiamati College, uno dei quali è denominato College Cinema.
Cinque bienni aperti a 100 studenti l’anno da tutta Italia (numero indicativo, come indicativa è la suddivisione di 20 persone per indirizzo: dal 2015 di cinema sono state necessarie ben 2 classi per accontentare tutti gli interessati e meritevoli!), tra i 18 e i 30 anni, che pagano una retta sicuramente non per tutti (10.000 euro, dichiara il sito ufficiale) per seguire lezioni in italiano e in inglese in cui la parte preponderante è l’aspetto pratico.

La responsabile del College Cinema, nonché docente di sceneggiatura della Scuola, si chiama Sara Benedetti, è una sceneggiatrice romana che dopo averne frequentato i corsi (nel biennio 2002-2004) è rimasta a Torino passando dall’altra parte della cattedra dopo alcune esperienze nel settore.

Ho lavorato nelle scuole superiori in progetti della Holden, e anche nelle ‘Palestre’ che vengono organizzate durante l’anno“, ricorda. “Quando poi è nato l’attuale assetto, ho risposto alla ricerca di ex-studenti interessati a lavorare qui, segnalando il mio interesse per occuparmi del settore cinema“.

Nel corso della sua esistenza, la Scuola Holden ha instaurato numerose partnership con realtà del territorio (e non solo), che ne confermano la vocazione verso la ‘settima arte’. Dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Animazione all’Accademia Albertina di Belle Arti, dalla Film Commission Torino Piemonte alla Making Beauty Academy, senza dimenticare i festival: al gLocal Film Festival gli studenti del primo anno sono in giuria per dare un premio alla miglior sceneggiatura dei corti, al Torino Film Festival quelli del secondo anno segnalano il miglior script tra i lunghi del concorso internazionale. E dall’ottobre 2019 parte anche la collaborazione con la Festa Internazionale del Cinema di Roma.

Tanti i nomi importanti del cinema che in questi anni hanno collaborato con la Scuola Holden: tra i docenti oggi possiamo contare nomi come Stefano Cravero al montaggio, Mirko Guerra per il sonoro, Stefano Bessoni per l’animazione, Bruno Fornara per lo ‘sguardo’ e molti altri.
Ci sono poi i ‘Maestri’, che una volta al mese tengono lezioni intensive per i nostri studenti: persone del calibro di Domenico Procacci e Nicola Giuliano, Marta Donzelli e Flavio Zadra, il produttore di Fatih Akin. Ma ci sono anche le lectio magistralis, tenute nel corso degli anni da figure come Dario Argento e Nanni Moretti, Walter Fasano e Francesca Comencini, Paolo Virzì e Matteo Rovere. “Tutti i docenti della Scuola sono professionisti del proprio settore, proprio per la prevalenza del ‘fare’ che ci ha sempre contraddistinto e che è da sempre uno dei punti di forza della scuola“, spiega Benedetti.

La settimana-tipo dello studente Holden prevede tre giorni di lezioni (per un totale di circa 800 annue) e un paio di giornate libere in cui realizzare concretamente i propri progetti, preparare una scena o un testo, a seconda dei corsi frequentati. Tutto ciò da ottobre (il via è dato da Holden Start, una sorta di “festival in cui professionisti della narrazione raccontano il loro lavoro, occasione che spesso aiuta gli studenti a capire meglio a quale College iscriversi“) a giugno, al termine del quale – al secondo anno – arriva la consegna dei diplomi e gli Opening Doors.

All’Opening Doors, evento di tre giorni in programma a giugno, vengono mostrati i lavori di diploma di tutti gli studenti dei College (per il cinema, si tratta di cortometraggi). Lavorando a questi cortometraggi i ragazzi fanno gruppo, dovendo inoltre ricoprire tutti i ruoli delle troupe devono collaborare e mettere subito in pratica quanto imparato (anche a livello pratico: abbiamo sale montaggio e teatri di posa, apparecchiature per il sonoro e tutto quando possa servire loro). Così si impara a 360 gradi il mestiere del cinema. Questi corti vengono proiettati davanti ai loro colleghi ma anche a una platea – invitata – di esperti e professionisti dei diversi settori, con cui realizzare un vero e proprio pitch del proprio lavoro, un inizio concreto per un percorso professionale che si avvia quindi ancora dentro le mura scolastiche (da cui i ragazzi usciranno al termine dell’apertura delle porte, come da titolo dell’evento…)“.

Ogni giornata degli Opening Doors si conclude con la consegna del Premio Phoebe (dal nome della sorellina del protagonista de “Il Giovane Holden”), 3.000 euro per il progetto migliore tra quelli presentati: nell’ultima edizione, a giugno 2019, è stato assegnato anche ad un cortometraggio documentario sugli sgomberi dell’ex-MOI, “Ex(cept) moi“, realizzato dagli studenti Fabiana Cordero (operatrice di macchina e montaggio), Stefano Murelli (soggetto e regia) e Riccardo Bassi (produzione e audio).

E una volta consegnato il diploma che futuro è previsto per gli studenti della scuola? “Abbiamo diversi strumenti creati appositamente per aiutare gli studenti a inserirsi nel mondo del lavoro, come The Wall e il Talent Hub. I numeri sono interessanti: entro un anno dal diploma il 70% di loro ha trovato un lavoro o qualche forma di collaborazione. Il campo più richiesto è quello della comunicazione in ambito aziendale e del copywriting per importanti agenzie di comunicazione, che impegna circa uno studente su due. Negli ultimi 12 mesi abbiamo generato 144 posti di lavoro, così suddivisi: 65% collaborazioni in comunicazione e ambito business, 15% contratti editoriali, 20% contratti tempo determinato e stage“.

Esiste anche una pagina, sul sito della Scuola, in cui alcuni Alumni passati da Torino vengono segnalati con i loro lavori più significativi. Sono pochi quelli che lavorano nel cinema (notiamo i registi di “Salvo” e “Sicilian Ghost Story”, Grassadonia e Piazza, e pochi altri): “Il cinema è sicuramente il mercato più complesso in cui entrare“, spiega Benedetti. “Ma le cose stanno migliorando negli ultimi tempi, dal corto di diploma ‘Arca Hotel‘ i registi Gabriele Licchelli e Santiago Raphael Priego hanno costruito l’omonimo documentario con cui hanno partecipato al Festival dei Popoli, e sempre loro – insieme a un altro ragazzo – hanno creato una loro società di produzione loro, la Broga Doite Film“.

Ma non solo: “Claudio Giordano nel 2016 è stato finalista al premio Solinas con il suo soggetto “Il Sangue di Cristian”, a Biennale College nel 2018 abbiamo avuto in finale un progetto di lungometraggio di Giulio Fabroni, “Hominarius”, e nel 2019 ora c’è – nella sezione VR – “Mono” di Chiara Troisi“. Segnali importanti che gli studenti Holden stanno dando: “Un altro aspetto su cui stiamo iniziando a puntare sempre più sono gli Holden Studios, che raccolgono le richieste di enti e società esterne che ci chiedono (ai nostri docenti e ai nostri studenti) di realizzare spot o altri progetti. Ora è diventata una vera e propria società di produzione destinata a far diventare realtà le idee più interessanti dei nostri ex-studenti (non solo di quelli di cinema, ovviamente)“.

Per conoscere meglio la Scuola Holden e le sue proposte (oltre al sito internet) esistono anche gli Open Day, che ogni anno permettono agli interessati di entrare nei locali e assistere a lezioni di ogni tipo (ma questo soprattutto per i corsi al di fuori dei bienni, come le Palestre e la sezione Over 30).