Barbet Schroeder, Bela Tarr e Lina Wertmuller a settembre ospiti al cinema Massimo

“Satantango”

AGGIORNAMENTO! La presenza di Lina Wertmuller pare non essere più prevista… (Venerdì 2/8 ore 8.59)

Rassegna-evento a settembre al cinema Massimo per festeggiare i primi trent’anni di programmazione della sala.

Tra le tante proposte, tre chicche assolute: la presenza a Torino di Barbet Schroeder e Bela Tarr, oltre che del premio Oscar Lina Wertmuller.

Schroeder incontrerà il pubblico venerdì 27 settembre al termine della proiezione, alle 20.30 del suo “More“; Lina Wertmuller sarà al Massimo sabato 28 prima della proiezione delle 20.30 del suo “Pasqualino Settebellezze“; Bela Tarr domenica 29 incontrerà gli spettatori del suo “Satantango“.

I FILM

Barbet Schroeder
More (Francia 1969, 115’, HD, col., v.o. sott.it.)
Stefan, uno studente tedesco, finiti gli studi decide di spogliarsi della sua estetica conservatrice e di abbattere i ponti del suo status sociale. Dopo un passaggio in autostop fino a Parigi, rubacchia per sopravvivere fino a quando non incontra Estelle, spirito libero con la quale decide di andare a Ibiza. Ma Estelle ha un passato che la perseguita.
Prima colonna sonora dei Pink Floyd, che avevano appena allontanato Syd Barrett.

Béla Tarr
Satantango (Ungheria 1994, 431’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Diviso in due parti e in dodici capitoli, per la durata di sette ore e più, costato quasi quattro anni di lavoro, tratto da un romanzo di László Krasznahorkai, adattato dall’autore col regista, è il più ambizioso dei film di Tarr. In un villaggio della pianura stepposa ungherese due gabbamondo convincono la popolazione a lasciare le proprie case e i loro risparmi, per fondare una colonia collettiva dell’utopia. La proiezione è organizzata con il sostegno della Commissione Europea nell’ambito del programma Heritage Film Screenings.

Lina Wertmüller
Pasqualino Settebellezze (Italia 1975, 116’, DCP, col.)
Un’apologia feroce dell’arte di arrangiarsi e sopravvivere a ogni costo, tipica della cultura partenopea: protagonista  l’indimenticabile guappo che nella Napoli del 1936 uccide il seduttore di una delle sue sette e brutte sorelle (da qui il suo soprannome). Viene quindi rinchiuso in un manicomio criminale da cui esce come volontario di guerra per finire in un lager tedesco e diventare kapò. Il restauro è stato realizzato dal CSC-Cineteca Nazionale a partire dai negativi immagine e suono originali su pellicola 35mm. Presentato quest’anno a Cannes Classics.