“Il cinema africano più bello e invisibile arriva a Torino”

“Rage”

Dal 23 al 25 luglio al cinema Centrale Arthouse andrà in scena la rassegna Sguardi d’altrove, dedicata al cinema africano (qui il programma completo).

La curatrice dell’evento è Daniela Ricci, regista e docente di cinema all’Università di Nanterre (Parigi), nonché autrice del libro “Cinémas des diasporas noires: esthétiques de la reconstruction” e collaboratrice di numerosi festival in giro per il mondo: l’abbiamo intervistata per capire meglio come nasce e cosa propone questa rassegna.

Da anni mi occupo di cinema africano, concentrandomi sui temi della diaspora ma poi ampliando sempre più il mio raggio d’azione. Ho anche girato un documentario su alcuni dei registi più interessanti di questa scena“, spiega Ricci. Il doc si intitola “Immaginari in esilio – Cinque registi d’Africa si raccontano” e verrà usato un po’ come introduzione martedì 23 alle 19.15, film d’apertura presentato (come tutti i lavori in programma) dalla stessa Ricci: Newton Aduaka, John Akomfrah, Haile Gerima, Dani Kouyaté e Jean Odoutan si raccontano alla videocamera, cinque registi africani in esilio la cui vita quotidiana di esiliati ritorna nelle sequenze dei loro film.

Due gli ospiti previsti nei tre giorni di rassegna: “Sono molto felice che ci sia l’antropologa Cecilia Pennacini, il suo apporto sarà molto interessante per approfondire i temi di Yomeddine (mercoledì 24 alle 19.15). Avremo con noi anche Newton Aduaka: è il vero pezzo forte dell’evento, il suo film (Rage: in programma martedì 23 alle 21.15 e giovedì 25 alle 19.15) è del 2000 ma è quasi un’anteprima in Italia. La sua è un’esperienza di vita molto ricca, ha vissuto le migrazioni sulla sua pelle e ha una visione del mondo unica, molto interessante. Vorrei che queste proiezioni servissero anche a creare un punto di incontro: affrontano temi importanti, spesso con ironia. L’arte è un linguaggio universale, troppo spesso noi italiani restiamo chiusi nella nostra non-conoscenza“.

“Mascarades”

La rassegna è in programma al cinema Centrale. “Vivo a Torino da un paio di anni, ho avuto modo in questo periodo di apprezzare moltissimo il loro lavoro sulla lingua originale, la loro filosofia… Si sono create le condizioni giuste per ospitare lì la rassegna, sono contenta. Mi hanno lasciato molta libertà nelle proposte, ho cercato di inserirmi nelle loro dinamiche. Ho trovato in loro il partner perfetto“.

Un’occasione imperdibile quella proposta da Sguardi d’altrove, costituita da film invisibili altrimenti. “Ho scelto i titoli tra quelli più belli e meno visti, con tematiche anche serie ma affrontate spesso in modo leggero, provenienti da Paesi diversi, girati con stili diversi e su temi diversi. Una rassegna contro i pregiudizi. Sono film indipendenti, con un pubblico limitato anche altrove ma decisamente invisibili da noi, per una miopia della distribuzione che non li prende neanche in considerazione. L’obiettivo principale della rassegna è far scoprire che questi film esistono, sperando possa nascere nel pubblico la curiosità di andarsi a cercare qualche altro titolo…“.