Tutto nasce all’interno del progetto Torino Factory, ideato da Piemonte Movie insieme al sostegno di molte realtà (su tutte, a livello pratico, la Film Commission Torino Piemonte). Per poter partecipare alla selezione va proposto un corto di 3 minuti: i prescelti dovranno poi ampliare l’idea (fino ad arrivare a una durata di circa 20 minuti) e saranno inseriti in una specifica sezione del Torino Film Festival.
Al TFF numero 37, il prossimo novembre, tra gli 8 progetti in gara ci sarà anche “Manuale di Storie dei Cinema“, diretto da Bruno Ugioli e Stefano D’Antuono (anche produttori, con la loro Fuoricampo Film, insieme a Riccardo Menicatti): un documentario che prova a sintetizzare la ricca e variegata storia delle sale cinematografiche cittadine, puntando anche a gettare uno sguardo sul futuro (possibile) della fruizione dei film… Siamo stati sul set.
“Saranno mesi intensi di lavoro – spiegano i tre autori-produttori – per essere pronti in tempo a novembre, al Torino Film Festival. In questi giorni stiamo effettuando riprese dentro le sale (abbiamo già fatto Ambrosio e Massimo, stiamo procedendo a ritmo serrato), intervistandone gli esercenti e coinvolgendo il maggior numero possibile di esperti del settore. Qualche nome? Dal presidente del Museo Nazionale del Cinema, Sergio Toffetti, ai docenti DAMS Franco Prono e Giulia Carluccio, da filmmaker come Enrico Verra e Davide Ferrario a professionisti come Gherardo Gossi e Sergio Ariotti… Sperando che tutti accettino! Vorremmo raccontare tutte le sale, anche quelle più commerciali, proprio per dare una visione completa della fruizione del cinema da parte degli spettatori, com’era ieri e com’è oggi, cercando di capire anche come potrebbe essere domani“.
Il progetto “Manuale di storie dei cinema” prova a “raccontare la città attraverso la storia delle sue sale cinematografiche. In questo senso, Torino offre possibilità pressoché uniche, unendo ad una tradizione secolare una passione molto forte per la visione in sala. Non siamo dei grandi appassionati di documentario, lo ammettiamo: per questo motivo abbiamo inserito in sceneggiatura larghe parti di fiction, con due personaggi (lo spettatore ‘medio’ e l’esperto) che aiuteranno lo spettatore a viaggiare nel tempo e nelle varie storie“. Saranno inseriti anche materiali d’archivio prestati dal Museo Nazionale del Cinema, e sono stati avviati contatti con Rai Teche e Istituto Luce.
Tanti i temi trattati, dall’avvento del cinematografo in Italia ai primi kolossal, dai cinema di lusso degli anni Dieci alla nascita del primo multisala d’Italia, dal Museo Nazionale del Cinema ai festival: “Torino nel campo ha molti primati. Per i primi trent’anni circa della storia del cinema è stata una città simbolo a livello mondiale, vorremmo che tutto ciò emergesse dal nostro racconto. Inserire tutto questo in soli venti minuti sarà impossibile: la nostra sceneggiatura sarebbe per un progetto di 90-95 minuti, dovremo estrapolare alcune storie e magari, a TFF concluso, metterci al lavoro per una versione estesa“.
La spina dorsale di questo racconto è l’idea della sala cinematografica come spazio di condivisione, luogo comune e comunitario, dove scambiare esperienze ed emozioni. “Vedere un film al cinema significa, prima di tutto, partecipare ad un rito collettivo. Perché al cinema si ride e si piange più forte, insieme“. D’Antuono dal 2011 è proiezionista al cinema Lux, ha lavorato anche in altre sale cittadine e ha avuto modo in questi anni di conoscere tutte le altre, iniziando a ragionare sul tema.
Fuoricampo Film nasce nel 2011 dall’incontro tra Ugioli e Menicatti, a cui poco dopo si aggiunge D’Antuono. “Realizziamo per ora cortometraggi e video musicali, con qualche spot ogni tanto. Questo progetto resterà decisamente un unicum, non abbiamo intenzione di dedicarci al documentario… per questo abbiamo inserito in sceneggiatura fiction e commedia, è quello che amiamo fare!“.
Il cortometraggio ‘originario’ dal prossimo mese di settembre verrà proiettato in alcune delle sale coinvolte dal progetto.