Bisognerà aspettare ancora qualche mese per vedere “Primavera a Mirafiori” completato. Un progetto, sostenuto in questa fase di sviluppo dalla Film Commission Torino Piemonte, che nasce dall’esperienza della mostra “Mirafiori dopo il Mito” e punta a raccontare il quartiere torinese attraverso una nuova luce e una nuova speranza.
A realizzarlo sarà il laboratorio d’innovazione sociale Labins, a dirigerlo Andrea Serafini. “Ora stiamo aggiornando e riscrivendo il documentario, pronti a ripartire coi lavori“, ci ha spiegato lui stesso. “Non sono di Mirafiori ma conosco bene quella zona, da anni con l’associazione YEPP Italia e con Labins la frequento e ci lavoro“.
Perché lavorare su Mirafiori? “Perché a differenza di altri quartieri con forte presenza industriale e operaia, quando questa identità si è spezzata Mirafiori è sopravvissuto senza finire in un baratro di degrado. Ci siamo voluti porre delle domande intorno a questo, raccontando il quartiere attraverso l’incontro con alcuni personaggi femminili, diversi per età e storia“.
Chi sono le vostre protagoniste? “Quattro donne di diverse generazioni e provenienze, che hanno fatto di Mirafiori la loro casa. Nelle loro parole troviamo la testimonianza del passato, nei loro sguardi i sogni futuri. Le loro storie ci racconteranno della rinascita del quartiere, il miracolo della vita che rifiorisce a dispetto della Storia. Questo è un quartiere che ha vissuto momenti difficili negli anni ’80, soprattutto, con situazioni complesse tra droga e degrado, ma ha saputo ritrovarsi grazie alla volontà – delle istituzioni ma ancor più delle singole persone – di costruire una comunità. A Mirafiori c’è un’energia molto concreta, di gente che si è sempre impegnata in prima persona“.
Nella nuova scrittura del documentario si aggiungerà anche “l’esperienza del Laboratorio dell’Immagine di via Millelire, sia per l’amicizia che mi legava a Elio Mosso (scomparso nel 2015, NdI) sia per l’importanza che ha avuto nei suoi decenni di attività. Lo creò la giunta Novelli e ha saputo dare in questi anni sfogo ai sogni e pace agli incubi dei bambini del quartiere: abbiamo trovato moltissimi filmati interessanti e stiamo cercando di capire come e cosa inserire nel documentario“.
Entro luglio dovrebbe essere pronto un teaser con cui cercare partner (televisioni e festival, oltre ai nuovi bandi della FCTP…): “Il 2021 sarà l’anno in cui il progetto si chiuderà: se non nei primi mesi, conto di farcela entro metà anno“.