“My home, in Libya” |
Martedì 28 maggio, alle ore 21:00 torna al Cinema Massimo di Torino il film della regista Martina Melilli, MY HOME, IN LIBYA, vincitore del 18° gLocal Film Festival e del Premio Corso Salani al Trieste Film Festival. Il documentario è inserito nel progetto Trieste Film Festival in Tour che porta il meglio dell’ultima edizione del festival nei cinema italiani, insieme a Lo Scrittoio.
Prodotto dalla casa torinese Stefilm insieme a ZDF-Arte, in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno di MIBACT e Piemonte Doc Film Fund, My Home, in Libya indaga sulla memoria e sui luoghi un tempo appartenuti ai nonni della regista, vissuti a Tripoli quando la Libia era una colonia italiana, fino al 1969, anno in cui furono costretti a lasciare la città in seguito al colpo di stato di Gheddafi. Con l’aiuto di Mahmoud, giovane libico contattato attraverso la rete, Martina riceve le immagini della città così come è oggi e riesce, in qualche modo, a riportare i nonni nella terra che tanto amarono: i nomi delle strade sono cambiati, molti quartieri non esistono più, le milizie armate si dividono la città e spadroneggiano. A poco a poco il rapporto tra Martina e Mahmoud cresce via internet, in un fitto scambio di messaggi e immagini, superando le barriere fisiche e culturali che li tengono separati e contribuendo a far nascere una profonda amicizia. Da una parte una giovane che fa del territorio europeo la sua casa, dall’altra un giovane libico che non vede nessun futuro se non immaginandosi fuori dalla Libia.
“Io credo nel valore delle storie di singoli che riescono a raccontare un vissuto comune a molti, e nella coralità di un racconto per raccoglierne punti di vista e sfaccettature diversi. La storia di mio nonno Antonio è condivisa da tutti quegli italiani che hanno vissuto l’esperienza dell’espatrio forzato dalla Libia (1970). La storia di Mahmoud è quella di una generazione giovane che si trova a crescere e a formarsi in un paese senza una precisa identità, diviso da violenze e interessi, e che pure deve trovare in quel caos la strada per il suo futuro. Quello che li accomuna è la città di Tripoli, vissuta dal primo nel passato e dal secondo nel suo presente, considerata da entrambi come casa propria.”
Opera prima, il film è stato presentato in anteprima al Locarno Film Festival 2018 e ha vinto il Premio Corso Salani al 30° Trieste Film Festival.