In occasione del decimo anniversario della scomparsa dell’attivista per i diritti umani e reporter Vittorio Arrigoni, giovedì 15 aprile l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) lancia il bando dell’ottava edizione del concorso cinematografico nazionale Lavori in Corto il cui sottotitolo scelto quest’anno è Restiamo umani per ricordare l’adagio con il quale Arrigoni concludeva i suoi articoli dalla Palestina. La pubblicazione del bando è accompagnata dalla proiezione del film documentario #387 di Madeleine Leroyer (2019, 66′, Francia, Belgio, Italia), co-prodotto da Enrica Capra di GraffitiDoc, che affronta il delicato e urgente tema dei migranti, argomento che il regista indipendente e militante Armando Ceste, scomparso il 15 aprile del 2009 e al quale è dedicato il primo premio del concorso, ha ampiamente affrontato nel suo cinema. Il film, la cui visione è gratuita e online su Streeen.org, sarà accessibile a partire dalle ore 18.00 del 15 aprile per ventiquattro ore.
Da sempre lo spirito che accompagna il concorso è quello di lavorare sui temi più urgenti del nostro presente con il doppio obiettivo di documentare e denunciare ingiustizie da una parte e, allo stesso tempo, di raccontare esperienze positive e buone pratiche da diffondere tra la cittadinanza e nelle nostre comunità – commenta Vittorio Sclaverani, Presidente dell’AMNC. Restiamo umani è il titolo scelto per questa edizione, in omaggio a Vittorio Arrigoni, con la speranza di stimolare giovani registi a condividere le loro opere e i loro sguardi alle molteplici forme di solidarietà che si sono attivate dal basso, in particolare negli ultimi mesi, in un mondo in cui si acuiscono e si accrescono le disuguaglianze e dove i diritti sembrano essere sempre più messi ai margini. Riteniamo quindi necessario porre l’attenzione ai più fragili, agli ultimi e ai penultimi come i migranti, i minori, le donne, i detenuti, i poveri, le persone con disabilità, le minoranze anche di genere e tutti coloro che chiedono maggiori diritti in ambito politico, civile, sociale, educativo, culturale, lavorativo, religioso, e ambientale. Le figure e i percorsi personali di Arrigoni e Ceste permangono in questa direzione estremamente significativi come esempi da ripensare e riproporre oggi.
Il bando resta aperto due mesi fino al 15 giugno 2021 ed è rivolto a tutti i registi under 35 italiani e stranieri operanti sul territorio nazionale. Saranno accolti film, cortometraggi di finzione, documentari brevi, animazioni, docu fiction, ecc. non superiori ai 30 minuti, realizzati in una data non antecedente al 1° gennaio 2019. I film che non rispettano questi parametri potranno essere valutati come opere Fuori concorso. L’iscrizione è gratuita per tutt* i partecipanti. La selezione del concorso sarà curata dello staff dell’AMNC e nel corso dell’estate 2021 avverrà la restituzione con la premiazione dei vincitori decretati da una giuria composta da professionisti del settore cinematografico, da attivisti dei diritti umani e dai rappresentanti delle realtà partner del progetto.
Tre sono i Premi in palio:
>il Primo Premio Armando Ceste con un valore di 1.000 Euro, offerto da Nova Coop, la cooperativa della grande distribuzione
>il Gran Premio della Giuria, dedicato quest’anno a Vittorio Arrigoni, con un valore di 600 Euro
>il Premio assegnato dalla Fondazione Montessori Italia al miglior film che tratterà i diritti dell’infanzia, con un valore di 600 Euro
Il film documentario #387 di Madeleine Leroyer (2019, 66′, Francia, Belgio, Italia).
Frammenti di una lettera d’amore e qualche foto ancora intatta. Una felpa, un paio di pantaloni, una cintura… ecco quel poco che resta del numero #387, uno dei mille migranti annegati il 18 aprile 2015, al largo della costa libica, nel naufragio della nave fantasma che li trasportava. Dalla II Guerra Mondiale a oggi, la tragedia con il più alto numero di vittime nel Mar Mediterraneo. A Milano, l’antropologa forense Cristina Cattaneo è a capo della più vasta operazione di identificazione mai intrapresa nell’area del Mediterraneo. Sta cercando di dare un nome a ognuno dei tanti dispersi. Nei piccoli villaggi della Mauritania meridionale, Senegal e Mali, José Pablo Baraybar, responsabile dell’identificazione dei migranti dispersi nel Mediterraneo per il Comitato Internazionale della Croce Rossa, incontra le famiglie per raccogliere il maggior numero possibile di informazioni ante-mortem per consentire al team di Cristina Cattaneo di provare a far combaciare i risultati. In Sicilia, Giorgia Mirto conta le tombe senza nome. La sua ricerca scientifica è alimentata dalla ferita mai rimarginata della sua famiglia. Dal nulla ai vivi, il film racconta tre anni di questa missione.
Il film sarà poi disponibile dal 16 al 18 aprile 2021 su OpenDDB. L’accesso nella sala virtuale sarà possibile con una donazione libera responsabile.