“Motore, Ciak, Azione…Stop!”. Chiunque sia stato su un set cinematografico, avrà sentito sicuramente queste quattro parole. L’ultima viene urlata dal regista. Le prime tre, solitamente, le pronuncia un’altra voce. Nel succedersi di queste voci e dei tempi di questi quattro comandi sta tutta l’essenza (e tutti i limiti) del ruolo di un AIUTO REGISTA.
LaA SCUOLA HOLDEN di Torino ha organizzato un corso per chi vuole diventare un aiuto regista o per i registi, gli sceneggiatori, i curiosi che vogliono scoprire come utilizzare al meglio questa risorsa sul set e scoprire i segreti del mestiere meno conosciuto e più versatile del cinema. Non esiste un Oscar o un David per premiare questa professionalità che, sovente, compare già nei titoli di testa. Eppure, nessun regista e nessun organizzatore generale ne farebbe mai a meno. Di fatto, è una delle figure più duttili e poliedriche tra i mestieri del cinema, e può essere considerato l’accordatore dell’intera orchestra di cui il regista è il direttore. Se al regista spetta il compito di raccontare una storia attraverso le immagini di un film, l’aiuto regista deve saper raccontare “la storia di come verrà raccontata quella storia”. E la racconterà molte volte, in modi totalmente diversi, ai vari reparti e alla produzione. Per fare questo, deve conoscere molto bene ciò che il regista vuole raccontare e come lo vuole raccontare.
Il corso si articolerà in 2 weekend, 16 e 17 marzo e 6 e 7 aprile 2019, e sarà tenuto da Francesco Perri, aiuto regista di film e serie televisive. Informazioni e iscrizioni all’indirizzo: goo.gl/M6759K (scadenza 27 febbraio). Perri incontra il mondo del cinema quasi per caso, mentre frequenta l’ultimo anno di Architettura a Torino e sta seguendo il corso di Teoria e tecniche della comunicazione visiva. Prima in qualità di fonico, poi di video assistant e infine come assistente e aiuto regia, collabora con registi quali Gianni Amelio (Così ridevano – Leone d’oro a Venezia) e Dario Argento (Non ho sonno, Il Cartaio). Lavora per molte serie TV (Elisa di Rivombrosa, Distretto di Polizia, Cuore, Carabinieri, La freccia nera, Squadra Antimafia, La Porta Rossa, Rosi Abate…), e si specializza nella preparazione e pianificazione delle riprese su progetti che prevedono l’utilizzo di più troupe in contemporanea. Vive tra Roma, Torino e Genova dove ha tenuto due corsi per aiuto registi e segretari di edizione finanziati da Alpa (Associazione regionale Ligure dei Produttori Audiovisivi).
Partendo dalla sceneggiatura, le fondamenta di un film non solo dal punto di vista del contenuto, della trama, del senso, ma anche dal punto di vista tecnico, il corso, anche con l’aiuto di piccoli giochi di ruolo indicherà come si “spoglia” una sceneggiatura, come si formula un piano di lavorazione (PDL) e si compila un ordine del giorno (ODG), i due strumenti principali di lavoro sul set. Chi, cosa, come, dove e quando sono le domande che deve porsi ogni aiuto regista e a cui deve saper rispondere a proposito delle scene che verranno girate. Se comincia a chiedersi “perché?” probabilmente sta entrando in un ambito che non gli compete.
STUTTURA DEL CORSO
Vedremo la sequenza di un film o di una serie TV e la confronteremo con la sceneggiatura di partenza, per individuare le problematiche di pianificazione e messa in scena. Definiremo il ruolo dell’aiuto regista, ma vedremo anche come si compone tutta la troupe e quali sono i ruoli: chi parla con chi, sul set?
Lo spoglio di una scena: ogni parola della sceneggiatura racconta storie differenti ai diversi reparti. Compileremo la scheda tecnica di una scena: la sinossi, i fabbisogni, le note e capiremo dove cercare le informazioni evitando le trappole. Impareremo a valutare il peso di una scena all’interno di un piano di lavorazione.
Progetteremo un piano di lavorazione (come si progetta la rapina del secolo) a partire dalla sceneggiatura di un cortometraggio, precedentemente fornita prima dell’inizio del corso. Con un piccolo gioco di ruolo, si partirà dalle indicazioni di regia e se ne valuteranno le implicazioni produttive. Vedremo anche come si utilizza il software Movie Magic Scheduling e insieme, si cercherà di arrivare alla formulazione di un piccolo piano di lavorazione che tenga conto di alcuni aspetti produttivi, ambientando magari le riprese in periodi particolari dell’anno, nei quali le condizioni di luce naturale o climatiche sono estreme (solstizio d’estate o d’inverno).
I sopralluoghi: dove il regista vede la scena, l’aiuto regista vede un incastro impossibile di presenze, condizioni di luce, tempi di lavorazione. Occorre concordare delle soluzioni che mettano d’accordo regista, direttore della fotografia, scenografo, location manager e direttore di produzione.
Come si organizza una giornata di lavoro e come si stende l’ordine del giorno, un documento legale firmato dall’aiuto regista e dal direttore di produzione. L’ordine del giorno si può considerare lo spartito musicale del film: ma affinché il risultato sia armonioso, bisogna aver accordato gli strumenti uno ad uno e conoscere di ciascuno carattere, pregi e limiti.
Informazioni e iscrizioni: goo.gl/M6759K
Scadenza iscrizioni: 27 febbraio 2019