Due progetti piemontesi (più altri due) al Trento Film Festival 2021

Al via venerdì 30 aprile il 69esimo Trento Film Festival, in streaming sul sito ufficiale e anche in sala al Multisala Modena di Trento.

Lo storico festival di cinema e culture di montagna ospiterà in concorso due titoli piemontesi: il primo è “La casa rossa” di Francesco Catarinolo, prodotto dalla torinese Tekla Films e Vidicom Media, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund e IDM Film Fund & Commission, sulla vita e il lavoro di Robert Peroni, noto esploratore e scrittore sudtirolese che, dopo diverse spedizioni in Groenlandia, ha scelto di vivere nella remota località di Tasiilaq, dove ha aperto un centro di accoglienza per turisti, divenuto una risorsa e punto di riferimento anche per la comunità locale. Le riprese del film sono state realizzate nella primavera scorsa, quando, come raccontato dai media nazionali in quella fase di emergenza, la troupe di quattro documentaristi italiani è rimasta bloccata in Groenlandia, in seguito ai primi casi di Covid-19 registrati nella capitale Nuuk, e al blocco dei voli.

Sarà presentato a Trento anche “Le grand viveur” di Perla Sardella, realizzato con immagini dell’Archivio #Superottimisti e dedicato alla vita di Mario Lorenzini, morto improvvisamente lasciando alle sue spalle un archivio cinematografico senza precedenti e segreto, girato in Super 8.

Inoltre nella sezione Orizzonti vicini sono presenti “Herz-Jesu-Feue” di Irene Dorigotti, da anni “torinese” di adozione, sulla tradizione altoatesina del “fuoco del Sacro Cuore di Gesù”; e “1934” di Michele Bellio, formatosi come regista a Torino, la narrazione di una storia d’amore con 20 foto scattate tra la primavera e l’estate del 1934.