Articolo di Carlo Griseri
In occasione della presentazione torinese dello scorso autunno di “Miss Marx“, per Torino CronacaQui ho intervistato la regista Susanna Nicchiarelli. In vista della maratona dei suoi film (3 su 4) proposta dall’Ambrosio Cinecafé domenica 4 luglio, riproponiamo quello scambio:
Quando e come ha scoperto la figura di “Miss” Eleanor Marx?
Stavo approfondendo storie di donne dell’Ottocento quando ho letto di lei, mi ha incuriosito la sua contraddizione: aveva fatto scandalo dando voce alle figure femminili più fragili, come “Madame Bovary”, ma poi lei ha fatto la stessa fine. Trovo che sia un personaggio molto moderno anche in questo.
Per preparare il film ha letto tutti i testi, le lettere, i diari di Eleanor e della famiglia.
La maggior parte dei dialoghi del film è preso dalle sue stesse parole, ho compiuto un lavoro storico molto importante utile per far venir fuori al meglio la sua persona. Lei lottava per una società più giusta, ma aveva un rapporto con gli uomini non proprio in linea.
Pur essendo ambientato tra Londra e gli Usa, il film in gran parte è stato girato in Piemonte e sostenuto dalla locale Film Commission.
A Torino e dintorni abbiamo trovato il contesto perfetto, sia per i colori sia per le architetture. Abbiamo girato lo scorso autunno, ricordo in particolare le riprese al Castello di Miradolo, col suo parco incredibile, ma anche quelle alla Mandria, alla Villa dei Laghi… E’ un film davvero molto torinese, da lì arrivano anche molti membri della troupe (montatore, musicisti, operatore steadycam, arredatrice).
Due parole sulle musiche, premiate a Venezia, a cura dei Downtown Boys e dei Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo.
Rappresentano le due anime di Eleanor, quella più punk e rivoluzionaria è affidata ai musicisti di New York, più estremi, trasgressivi, comunisti. La sua anima romantica è invece riservata alle musiche di Chopin e Liszt, riarrangiate dai torinesi Gatto Ciliegio, con cui lavoro fin dal primo film!
In tutti i suoi film ha sempre voluto raccontare storie di donne, tutte però vissute nel passato.
Credo sia sempre molto interessante fare film ambientati nel passato, se riesci a creare una identificazione col pubblico vuol dire che il tuo è un messaggio universale. Eleanor Marx ha molto a che fare con l’oggi, credo parli alle donne e agli uomini contemporanei, moltissimo. E in futuro? Ho scoperto che le biografie mi interessano molto e ho la tentazione di farlo ancora.