Paolo Virzì: “Un omaggio beffardo (e un po’ crudele) al cinema italiano”

Vetere, Lamantia, Toscano, Tenna e Virzì

Come ormai (piacevole) consuetudine, Paolo Virzì ha scelto di portare il suo nuovo film a Torino per una presentazione in anteprima al pubblico e alla stampa. Dopo “La pazza gioia” ed “Ella & John”, ora è stato il turno di “Notti Magiche“.

“Un omaggio beffardo al crepuscolo del grande cinema italiano, un ricordo di ciò che ho vissuto quando da ragazzo sono giunto a Roma per provare ad entrare in questo mondo: ma si prende in giro solo se si vuole bene… Qualcuno si è offeso, ma assicuro che la voglia era quella di fare un omaggio benevolo: ho vissuto realtà molto peggiori, incontrando personaggi molto più assurdi!”.

L’idea è nata tanti anni fa. “Giravo da anni con dei quadernetti in cui mi segnavo aneddoti e ricordi sparsi di quel periodo e di quei personaggi. Un giorno ho detto ai miei co-sceneggiatori Francesca Archibugi e Francesco Piccolo: mi aiutate a farne un film? Abbiamo mescolato varie cose, vere e verosimili, usando personaggi veri ma costruendone di fittizi unendo i vari caratteri. Alcuni riferimenti sono chiari: Fellini, Mastroianni… Altri quasi: non volevamo fosse un gioco per cinefili, però. C’è quel livello di lettura ma il film vuole essere altro”.

Insieme a Virzì i tre giovani protagonisti, Irene Vetere (già apprezzata sui set di “Zeta” e “Arrivano i Prof”), Mauro Lamantia (con esperienze teatrali consolidate) e Giovanni Toscano (al primo ruolo, appena uscito dalla Scuola L’Oltrarno di Firenze diretta da Pierfrancesco Favino), scelti al termine di un lungo casting iniziato un anno prima delle riprese.

“È stato un grandissimo onore lavorare a questo film, il mio primo in assoluto dopo qualche anno di teatro. Sono stato fortunato anche a essere scelto per questo specifico progetto, un film particolare nella carriera di Virzì”, spiega Mauro Lamantia.

“Tre anni fa feci il provino a Roma per il Centro Sperimentale di Cinematografia, ma poi ho scelto di studiare a Firenze: in quell’occasione incontrai Giancarlo Giannini, che ho avuto al mio fianco sul set, e uno dei docenti mi predisse che un giorno avrei lavorato con Virzì! Il lavoro nel film è stato bellissimo, due mesi in cui non ci ho capito niente ma so di aver partecipato a qualcosa di più grande di me…”, aggiunge Giovanni Toscano.

“Per me è stato diverso, sono di Roma e non l’ho potuta vedere con l’occhio esterno di Mauro e Giovanni: un po’ li ho invidiati”, spiega Irene Vetere. “Ho girato il film durante il mio ultimo anno di superiori, nei fine settimana dovevo studiare per recuperare: il lavoro sul set era una piacevole pausa dai libri! Il provino è stato molto rilassante, ero talmente certa che non mi avrebbero presa che non avevo alcuna ansia, ho ripetuto le scene in 5-6 modi diversi proponendo versioni alternative del personaggio. L’ansia l’ho avuta dopo, nel mese che ci hanno fatto aspettare tra il provino collettivo e la notizia di essere stata scelta… ma è andata bene!”.